Colpo di scena, dopo la figuraccia di Cagliari, il Milan sbanca Bergamo e agguanta la Champions da seconda. Un risultato tutt'altro che scontato visti gli up & down che hanno caratterizzato questa squadra, che ad inizio campionato tutti chiamavano per squadretta e che adesso si appresta a diventare grande. Merito di un progetto al tempo stesso serio e coraggioso capitanato (è proprio il caso di dirlo) da Maldini, cresciuto anche lui tanto nel suo nuovo ruolo. Merito anche a Boban, che avrebbe dovuto essere lì non fosse per quelle asperità caratteriali che mal si sposano con linee gerarchiche precise. Buono il parco di giocatori con dei distinguo tra quelli bravissimi, quelli che hanno deluso e devono dare di più e quelli che hanno deluso ed è ora che vadano. In questo senso mi fanno sorridere le parole di Calhanaglou che sostiene di "non aver ancora deciso sul suo futuro". Probabilmente noi tifosi abbiamo visto un campionato - l'ennesimo - diverso. In quello che ho visto io c'erano solo guizzi, lampi, qualche buona partita in mezzo a tonnellate di passaggi sbagliati e tantissime ombre. Se qualcuno ne vede ancora un campione fa bene a investire adesso perché non deve pagare il cartellino, e fa bene anche lui perché con i soldi che chiede di ingaggi ti compri 10 (come la maglia) volte meglio. Stessa sorte, ma meno soldi, dovrebbe toccare a Castillejo, per il quale ormai le occasioni al Milan sono finite. Un monito anche per Tonali e Leao, troppo forti per giocare in maniera così mediocre, in un Milan che finalmente si affaccia all'Europa dei grandi, senza dover più chiedere per favore. In questo senso va letta la mossa di Maldini e Massara nei confronti di Donnarumma. Sicuramente il giocatore di maggior talento nella rosa, gestito dal procuratore più scaltro d'Europa, che dopo averci "asciugato" per anni con la litania dell'attaccamento alla maglia, con la fascia di capitano al braccio, saluta tutti in direzione Torino, dove guadagnerà qualche milione in più, perdendo l'opportunità di diventare l'uomo simbolo di una generazione, come lo furono prima di lui Baresi e Maldini al Milan e più in generale Del Piero per la Juve e Totti per la Roma. Niente di che, solo roba buona per noi tifosi, che abbiamo questo brutto vizio e pensiamo che i giocatori lo condividano con noi. Perdere Donnarumma è un peccato, sopratutto economicamente, dal momento che per mettersi in tasca più soldi esce a parametro zero. Certo, si dirà il procuratore, la famiglia... ma alla fine è lui che ha deciso. A fischiare saranno anche le orecchie dell'altro giovane, su cui il Milan puntava come futuro leader, salvo poi ricredersi per manifesta incapacità di crescere: Romagnoli, anche lui lungimirante, affidato alle cure di Mino che anche in questo caso è andato a battere cassa in maniera pesante. Il finale è da scrivere ma gli indizi di un bel goodbye sono evidenti.
Sarà meglio per il futuro prendere giocatori Raiola-Free. In questo senso rimane il "caso" Ibra che però è quasi un ex giocatore, nonostante un ingaggio da top player.
Io comunque sto con il Milan e dico... che forza!