Purtroppo è andata come avevo letteralmente pronosticato: l'Inter è andata in caduta libera.
Ma la colpa di chi è? L'allenatore dopo la bruttissima sconfitta di ieri ha fatto "coming out" e ha ammesso quello che ormai non si può più nascondere. Questa squadra non riesce a reggere più i 90 minuti. "Bisogna analizzare dov'è il problema".
Più facile a dirsi che a farsi. Semplicemente non è più l'Inter che conoscevamo. Gli errori sono sempre gli stessi. Svarioni banali in difesa, centrocampo che non riesce più a fare la doppia fase e un attacco che per capitalizzare deve presentarsi più e più volte dinanzi alla porta avversaria. Sempre quelli dell'anno scorso. Quelli che ci son costati uno scudetto. Sarebbe dovuto bastare per rendersene conto e correggerli. Invece sono sempre là e anche peggiorati. 

È un'Inter che non sa leggere i momenti della gara e soffre di isterismi al primo episodio. Tutto questo cozza con l'Inter di Conte. Che giocava molto meno il pallone, ma era sempre dentro la gara. Farci gol era dannatamente difficile per gli avversari.
Numericamente anche l'anno scorso è stato così. Ma la sensazione è stata sempre quella di una squadra che se non riusciva ad avere il controllo della gara alla prima sbandata non riusciva a mettersi in carreggiata. Alla prima parte di campionato con i famosi cambi di Inzaghi si è riuscito a mettere una pezza e recuperare partite che sembravano ormai compromesse. Ma erano già i primi campanelli d'allarme di una squadra che aveva perso la sua sicurezza. E dopo quel derby di febbraio la squadra non è stata più la stessa. Definitivamente. Paradossalmente una partita che come ben sappiamo è stata dominata. Eppure gli attori in campo erano quasi tutti gli stessi da una parte e dall'altra a quelli di ieri. Ma questa ha dimostrato come non mai una netta differenza tecnica, fisica e soprattutto mentale. 

Dopo quel famoso derby, da allora ogni partita è un turbinio di paure. Si ha paura di perdere, di pareggiare e a volte anche di vincere. Troppe le volte che una volta passati in vantaggio ci si è fatti recuperare. L'unica certezza che sento di poter dire è che la squadra si dimentica di tutto questo quando non ha più niente da perdere. Tipo con la Lazio quando la si stava quasi per ribaltare o ieri quando si stava incredibilmente per pareggiare.
La situazione estiva non ha aiutato. Con un mercato in uscita sempre in bilico. E da quello in entrata che non è arrivata nessuna alternativa seria a cui attingere. A parte Lukaku. Che sembra il lontano parente di quello che era.

Quindi altre soluzioni non ve ne sono. C'è poco da analizzare e tanto da arrabbiarsi cacciando fuori tutto questo conflitto creatosi. Sfogarsi e parlarsi in faccia. Con le buone maniere mi sembra che si sia risolto ben poco.
Come disse un nostro vecchio vituperato allenatore a cui è stato reso poco merito del lavoro svolto: "Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli. Non c'è altra strada."