"Un giorno arriverà una squadra da un piccolo comune abbruzzese in Serie B di nome Castel di Sangro".

Così un vecchietto abruzzese un giorno mi disse, avevo poco più di dieci anni, e parlavo di calcio con i miei amici di quartiere, questo signore che abitava nel mio quartiere, si fermò ad ascoltare, delle nostre; Juventus, Roma, Lazio, Milan e Inter, e in un momento di silenzio, mentre guardavamo le figurine dell'album Panini, si mise seduto sul muretto e disse "Volete sapere una cosa? Tra qualche anno sentirete parlare di una squadra abruzzese", al quanto io risposi "C'è una squadra abruzzese, il Pescara", ma il vecchietto mi disse "No, il Pescara c'è da tanto tempo, ma questa squadra che sto per dirvi, voi non sapete nemmeno dove è situato il suo paese, si chiama Caštiéllë, scusate è in dialetto, Castel di Sangro". In un coro unanime rispondemmo "Castel di Sangro! E dove gioca?", il vecchietto dopo una risata, disse "Avete visto che non la conoscete? Adesso gioca in Interregionale (Serie D) e sta lottando per la promozione in Serie C2 (Lega Pro).

Correva l'anno 1995-1996, la Jueventus aveva conquistato la sua seconda Champions League nella sua storia, ai danni dell'Ajax all'Olimpico di Roma, il Milan si era aggiudicata il suo 15° scudetto, e la Fiorentina aveva vinto la sua quinta Coppa Italia. La Nazionale italiana non riuscì a superare il girone agli Europei in Inghilterra, uscendo mestamente con un terzo posto. L'album Panini 1996-1997 riportava tutte le squadre di A, le mini di B, e la foto in campo delle squadre di Serie C1 e C2, e proprio tra quelle di Serie B c'era il Castel di Sangro, con una maglia che mi ricordava quella della Juventus blu con le stelle della Champions, la loro era blu scura con sulle maniche dei quadrati tra l'arancione e il rosso, non so se fosse la prima o la seconda divisa, ma quella c'era. Pensavo tra me e me "Ma quello era un mago, come faceva a sapere che una squadra al quanto sconosciuta potesse arrivare in Serie B?". Trovai, grazie ad alcuni conoscenti che avevano le case in Abruzzo un libro che raccontava tutti i posti della Regione, e mi documentai su questo Castel di Sangro, pensando facesse parte di una città conosciuta, ma con mio stupore quello che lessi mi lasciò senza parole "Castel di Sangro, in provincia dell'Aquila, abitanti 6.070....Cosa? La mia zona ha più persone di questo posto?  E situata vicino gli impianti sciistici di Roccaraso". Quindi ho pensato che fosse in mano a qualche miliardario italiano, così cercai notizie su questo Gabriele Gravina "...Imprenditore di Castellaneta, Taranto...Taranto? Ed è arrivato fino a questo posto sconosciuto per prendere una squadra in un paesino di 6 mila e passa anime? Ma come è possibile che sia riuscito a fare tale miracolo? Ci saranno nomi importanti nella rosa, andiamo a vedere? Qui sono tutti sconosciuti, conosco solo Bonomi, che ha giocato con il Napoli, gli altri non li ho mai sentiti nominare in vita mia...". Così in una giornata di sole, pomeriggio inoltrato, mentre giocavamo a calcio sotto casa, ecco che sentimmo la voce di quel signore "Allora, avete visto che alla fine il Castel di Sangro è arrivato in Serie B?". Allora ecco che, da ragazzini quale eravamo, cominciammo a chiedere "La mia squadra vincerà lo scudetto? ....e la mia la Champions League? E L'Italia...", al quanto ridendo ci disse "Non sono mica un mago, ma soltanto un tifoso del Castel di Sangro".
Da quel giorno seguimmo le vicende del Castel di Sangro, festeggiando quando il radiocronista alla radiolina riportava la rete della squadra abruzzese. La stagione 1996-1997 la squadra si piazzò al quindicesima in serie B, mentre nella stagione successiva all'ultimo posto, retrocedendo in C1, dove rimase per tre anni.
La favola del Castel Di Sagro è comunque rimasta nel cuore di tutti noi, quel Gabriele Gravina è quello che oggi conosciamo tutti nella Lega di Serie A, e ogni tanto quando ci ritroviamo tra amici con le nostre famiglie, raccontiamo spesso della nostra infanzia e tra le tante cose esce fuori sempre quella stagione 1996-1997, quel Castel Di Sangro, e soprattutto di quel vecchietto che si presentò quel giorno rivelandoci che quella squadra sconosciuta un giorno sarebbe arrivata in B e ci domandiamo "Ma sarà ancora vivo? Ma soprattutto, come faceva a sapere di un miracolo simile?".