Sarà stato il primo allenatore a ricevere questo trattamento?
Da quando ricordo, non mi sembra che l'allenatore di una big italiana sia stato cancellato nel giro di un secondo, già, un secondo...

Nella stagione 2019-2020, con la Juventus che tenta il lancio definitivo in Champions League e il tecnico che vince in Europa (anche se nella seconda competizione EL), tutto sembrava possibile, almeno nella testa di studiosi vari che architettavano una statua da costruire all'esterno dell'Allianz Stadium con il volto dell'uomo che dopo 24 anni avrebbe riportato la Champions League a casa. L'uomo odiato prima dell'arrivo avrebbe avuto tutti i tifosi juventini ai suoi piedi, come il suo predecessore Max Allegri, anch'esso fischiato e insultato all'arrivo nel 2014 e poi ammirato come tecnico dei 4 scudetti e delle 2 finali di Champions League.

La stagione di Maurizio Sarri viene spazzata via da prestazioni di bassissimo livello, solo un girone di Champions sembra salvargli la permanenza sulla panchina bianconera, già, perché l'obiettivo primario era la Champions League.
In Europa la Juventus vola, stende le sue avversarie: Atletico Madrid, Bayer Leverkusen, Lokomotiv Mosca, vincendone 5 e pareggiando al Wanda Metropilitano di Madrid; la squadra sembra lanciata alla grande e i tifosi, anche quelli più scettici, sembrano captare che la vera Juve non è quella in campionato, indecente e al quanto scoordinata, ma quella che si trasforma nelle notti di Champions, come quel Zibì Boniek nella Juventus 1984-1985, che da giocatore normale in campionato nelle notti in Europa si trasformava in un attaccante senza ostacoli.
Il campionato continua il suo ciondolante andamento, anche se la squadra giocando male, anzi malissimo, si trova sempre prima in classifica, primo posto al quale nessuno sembra credere e che molti danno per una discesa inimmaginabile, con tanto pensiero di una squadra fuori dai primi quattro posti.
La Lazio sembra correre come Italo sulla preferenziale Roma-Milano, l'Atalanta sempre più forte, l'Inter altalenando è sempre nelle posizioni stazionarie da terzo-quarto posto.
Ecco che arriva il black-out Covid-19 a salvare la Juventus dal tracollo, tutto si ferma, tutto resta intatto a quell'ultima partita pre-virus. Questo scombina i piani della Lazio in campionato, ma anche quelli della Juventus in Champions. Tutto è da azzerare, e infatti... La Juventus torna in Campionato così come lo aveva lasciato, in modo inguardabile, Lazio e Inter come lei perdono i colpi, cosa che solo l'Atalanta non fa e sembra divenire la rivale numero uno per gran parte del mese di luglio, la fortuna vuole che le tre inseguitrici si acciacchino i piedi da sole e la Juventus è Campione d'Italia per il rotto della cuffia.
In Champions, la Juve abbandonata in ottima forma si rivela scarsissima, anzi il Lione, squadra che non era proprio una mangia grandi prima dello stop, la divora, con le sue movenze veloci e un gioco che manda in bambola la Juventus, che sembra reagire quel tanto, ma che non basta. Sarri è esonerato a partita finita.

Cosa è successo dopo? Pirlo diventa il nuovo allenatore, tutte le telecamere sono per lui, tutti i giornalisti sono ai suoi piedi.
E Sarri? In quel momento aveva svuotato il suo armadietto in solitaria, passando davanti ad alcune persone intente a vedere la conferenza di Andrea Pirlo; nessuno lo nota, lui si dirige verso il taxi che lo attende camminando a testa bassa, poi una volta arrivato davanti all'uscita della Continassa si volta per l'ultima volta e si guarda indietro, mentre fuori non c'è nessuno a salutarlo, a ringraziarlo per uno scudetto che è stato cancellato da una stagione inguardabile.
Il suo nome è stato cancellato in un secondo, proprio da quel comunicato della società dal sito ufficiale: Maurizio Sarri, non è più l'allenatore della Juventus F.C.

Il tempo non potrà cancellare il suo modo di stare sul ciglio del campo, non potrà cancellare la sua testa bassa mentre tra i denti mordicchia e gira il filtro intriso di nicotina, non potrà cancellare il suo sguardo attonito sul terreno di gioco, la sua voce forte e cavernicola nel silenzio di uno stadio vuoto, il suo rimproverare l'arbitro che fischia falli discutibili contro la sua squadra, sì perché quella, anche se giocava male, era la sua squadra che non ha difeso con le unghie e con i denti davanti alle telecamere come avrebbe dovuto, non ha difeso in conferenza stampa, e che nello spogliatoio, invece di darle il dolcetto, ha fatto sentire inferiore alle sue vecchie squadre allenate​, specialmente proferendo quella frase: "Ma come ho fatto a perdere due scudetti contro di voi"; i giocatori si sentono attaccati, non capendo che quella frase era detta allo scopo di caricarli per la gara, mentre loro la prendono sul personale, mettendosi così contro il tecnico. Queste sono cose che in qualsiasi squadra di periferia si dicono, e lo si fa per dare più carica alla squadra, ma forse nella Juve nessuno accetta di essere preso di mira, anzi, vogliono tutti essere chiamati campioni; ma poi se non vinci, ma che campione sei?

Sarri se n'è andato e nessuno, e dico nessuno, lo ha ringraziato. Un presidente che fa i complimenti a tutti e non lo nomina, i 'senatori' non lo abbracciano al suo addio, i tifosi che non vedevano l'ora che fosse cacciato per avere le loro ragioni, eppure quel tecnico ha vinto uno scudetto: tutti i suoi predecessori per uno scudetto sono stati portati in gloria, cosa che nessuno ha fatto con lui.

Sarri che fine ha fatto? Nessuno lo sa, sarà nella sua casa a Castelfranco Piandiscò (Figline Valdarno) in famiglia, magari davanti a giornali che parlano in un piccolo riquadrino delle sue gesta e di un possibile ritorno su una panchina. Sarri quasi certamente non tornerà ad allenare prima del 2022, quando il suo contratto da 6,5 milioni di euro con la Juventus non sarà scaduto. Una rivincita con società e giocatori che gli si sono messi contro? Già. La vendetta servita su un piatto freddo fa ancora più male.

Non mi resta che fare un grosso in bocca al lupo al mister e ringraziarlo per la vittoria di uno scudetto sudato, nervoso, al quale non assistevamo da ben 8 anni, visto che dal primo della serie 2011-12, quelli arrivati sono stati al quanto semplici da portare a casa, mentre questo sembrava all'inizio in tasca, poi in dubbio, poi perso, poi di nuovo in dubbio, ma alla fine è finto in bacheca bianconera come tutti i precedenti, e portare un nono scudetto non sembrava scontato, eppure è arrivato.
Tutti potranno cancellarlo, dal presidente, che dovrebbe vergognarsi per non averlo nominato in quella conferenza stampa; ai giocatori, partendo dal più presuntuoso a quello che ha fatto finta di nulla, vorrei ricordare che per vincere bisogna anche sentirsi, molte volte, anche sotto attacco dall'interno, altrimenti dormire su guanciali ogni volta porta a vincere sì, ma solo dove non c'è nessuno che può contrastarti...

Andiamo avanti e che Dio ce la mandi giusta, perché nella prossima stagione chi ha festeggiato per l'addio di Sarri forse si potrebbe ricredere, e ricordiamo che quel contratto di ancora due anni potrebbe tornare utile a quel signore (non voglio nominarlo) che lo ha cacciato via dopo appena una stagione, senza sentire ragioni.