Il 31 agosto è arrivato e, al solito, è tempo del bilancio. Un mercato dormiente per tre quarti della sua durata, fino ai grandi stravolgimenti che hanno impoverito (ahinoi) il campionato di Serie A e innescato una serie di operazioni importantissime: Lukaku dall’Inter al Chelsea ha rappresentato la cessione più onerosa di tutti i tempi per un club nostrano; CR7 (non più tale a causa delle regole della Premier League) ha lasciato d’improvviso la Juventus tornando al club che lo ha lanciato, il Manchester United; il PSG ha fatto incetta di campioni, Messi su tutti, ma anche Donnarumma, Hakimi e, proprio all’ultimo, Nuno Mendes. Insomma, i colpi alla fine sono fioccati e anche le nostre squadre si sono prodigate (quasi tutte, almeno), compatibilmente con l’attuale situazione che prevede vincoli stretti come mai da quando ricordi questo calciomercato. E, in vista della ripartenza, che voti assegnare? Chi si è impegnato durante le vacanze e chi, invece, ha sonnecchiato? Ecco il pagellone.

PROMOSSI

Lazio 9 – Non so per quale ragione nessuno stia tenendo in debita considerazione il mercato dei biancocelesti, a mio avviso la regina incontrastata dell’intera sessione. In primis, il colpo in panchina, alias Maurizio Sarri, rappresenta una scelta di rottura con l’ultimo lustro e dimostra le ambizioni di un club che non ha voglia di accontentarsi. Secondariamente, sono rimasti tutti i big, in particolare a centrocampo: quante squadre possono vantare un trio nevralgico formato da Milinkovic-Savic, Lucas Leiva e Luis Alberto? Per me è uno dei top d’Europa. In difesa è arrivato un fedelissimo del tecnico come Hysaj, mentre Felipe Anderson, Pedro e la ciliegina finale gustata proprio in chiusura di mercato rispondente al nome di Zaccagni, garantiscono imprevedibilità e profondità. Questa Lazio ha tutte le carte in regola per stupire, in un campionato che non ha una vera favorita a priori.

Fiorentina 7.5 – Milenkovic, Castrovilli e Vlahovic: la prima missione di mercato dei gigliati è stata compiuta, ovvero trattenere i gioielli più pregiati. Ha acquisito calciatori di spessore internazionale quali Nastasic, Odriozola, Nico Gonzalez e soprattutto Torreira, che potrà essere il faro di un reparto che è formato da un nutrito gruppo di elementi validi. Italiano ha tanto materiale da far fruttare: Firenze deve tornare in Europa, manca da troppo tempo, e stavolta ha tutto per insidiare le sette sorelle.

Roma 7.5 – Forse manca il colpo grosso, ma Abraham e Shomurodov non faranno rimpiangere Dzeko. Bene Rui Patricio, il connazionale Mourinho (vero top di questa sessione) ha in casa il più grande colpo del calciomercato nazionale: Zaniolo.

Atalanta 7 – Il capolavoro della cessione di Romero, monetizzata per un importo faraonico, gli arrivi di Demiral e Pezzella in difesa e l’acquisto di un numero uno quale Musso. L’Atalanta si è rinforzata e, soprattutto, ha tenuto i suoi gioielli più preziosi (Muriel-Zapata su tutti). Forse mi sarei aspettato un colpetto conclusivo tra difesa e centrocampo, ma già con questo assetto gli orobici possono essere soddisfatti.

Cagliari 7 – Come per la Lazio, ovviamente per obiettivi diversi, i sardi non sembrano essere oggetto di attenzioni, forse alla luce della brutta stagione disputata l’anno scorso. Invece, la squadra cagliaritana ha trattenuto alcuni pezzi da novanta (Cragno e Nandez, sebbene su quest’ultimo bisognerà capire quanto la mancata cessione all’Inter possa influire sul rendimento) ma soprattutto ha aperto le porte a calciatori di spessore: Strootman, Dalbert, Caceres e Keita sono calciatori che non possono che innalzare il tasso di esperienza di una squadra che può dire la sua. Se ci può essere una sorpresa, quella può essere Semplici (non ingannino i primi due incontri di campionato).

Inter 7 – Dopo la cessione di Lukaku e Hakimi i fantasmi di una bocciatura c’erano tutti, ma Marotta ha saputo ancora una volta intervenire con sapienza. Squadra coperta in ogni ruolo con il giusto mix. Perso qualcosa in termini tecnici, ma a livello di profondità la rosa è ancora più performante, se vogliamo: Dumfries a destra, Calhanoglu sulla trequarti, il ritorno di Dimarco a sinistra e, soprattutto, Dzeko e Correa rappresentano una bella base per far lavorare al meglio Inzaghi. E, non dimentichiamolo, la leadership che dovrà acquisire Lautaro, unita allo stimolo degli altri big di dimostrare che il tricolore scorso non era solamente frutto del lavoro immenso dell’attaccante belga, rende i neroazzurri tra le prime della classe per replicare quanto fatto la scorsa stagione.

Empoli 6.5 – Abbiamo negli occhi lo strepitoso successo ottenuto contro la Juventus e non possiamo che amarla, ma anche oggettivamente, la squadra toscana ha operato, in base alle sue risorse, come meglio non poteva. Mezzo punto meno del 7 perché manca un centrocampista di ricambio, ma gli arrivi di Vicario in porta e di Cutrone in attacco, oltre alle tante operazioni in difesa, meritano la sufficienza. Certo, la corsa alla salvezza non sarà una passeggiata, ma la squadra c’è.

Milan 6.5 – Prima di Messias sarebbe stato un mercato insufficiente, ma l’arrivo del brasiliano cambia le carte in tavola. Troppa ironia su un calciatore che, al contrario, stupirà tutti. Gli arrivi di esperienza di Giroud e Florenzi servivano come il pane, mentre Tonali e Theo devono dimostrare di essere definitivamente grandi. Maignan ha un compito non semplice: sostituire Donnarumma. Proprio aver perso il portiere a zero (come Calhanoglu) e il mancato arrivo di un altro trequartista insieme al brasiliano del Crotone mi impediscono di innalzare la valutazione.

Napoli 6.5 – Il colpo più importante è ovviamente in panchina, ma in generale aver mantenuto la medesima ossatura della squadra è sicuramente un valore aggiunto per una squadra che, se smantellata, avrebbe rischiato un campionato di transizione.

DA RIVEDERE

Bologna 6 – Il colpaccio Arnautovic merita un plauso, ma a centrocampo occorreva tesserare qualcuno anche solo per ricambiare i vari Schouten e Svanberg. Nel reparto arretrato l’innesto di Bonifazi basterà? Certo, la salvezza è più che alla portata, ma la piazza ha bisogno di crescere e per farlo serve inserire ogni anno qualche tassello in più. Per quest’estate potrebbe anche passare, ma l’anno prossimo serve osare.

Sampdoria 6 – Blucerchiati già pronti a finire nella lista dei bocciati, ma il colpo dell’ultimo giorno di mercato li riabilita: curiosità assoluta per il tandem Quagliarella-Caputo. Per il resto, ancora poca mobilità, come sta accadendo da diverso tempo. Certo, la squadra, così come altre società, ha tutto per arrivare senza problemi a metà classifica, ma per fare un passo in più serve anche qualche idea sul mercato. Basterà l’ex Sassuolo?

Genoa 5.5 – Medesimo discorso fatto per i felsinei. La squadra ha tutto per salvarsi e per giocare una stagione tranquilla, ma sul mercato mi sarei aspettato qualcosa di diverso. Tanta esperienza (Sirigu, Caicedo e Fares) ma qualcosa di diverso, soprattutto in mezzo al campo, sarebbe stata utile. Si salva dalla bocciatura solamente grazie all’arrivo last minute di Maksimovic, a mio avviso troppo sottovalutato ma tra i migliori profili difensivi della massima serie.

Torino 5.5 – Voleva Messias e non è arrivato. Basterebbe questo per rendere insufficiente il mercato granata, ma Juric ha preteso arrivasse qualcuno e proprio in coda si è trovato Zima, Brekalo e Praet, che si uniscono a Pobega e Pjaca. Resta Belotti, ma è un punto di domanda: avrà le motivazioni giuste per provare a riportare i granata nella dimensione che merita una piazza simile?

Udinese 5.5 – Solito trend a cui ci hanno abituato i friulani, bellissima la mossa in porta di Silvestri in luogo di Musso, ma poi nient’altro. Perso De Paul, sebbene con una grande entrata, non c’è nessuno che possa sostituirlo lontanamente: questo penalizza una squadra che può comunque puntare comodamente alla salvezza.

Verona 5.5 – Va bene, sono arrivati Simeone, Caprari, Frabotta, Ilic e Sutalo: tutto sommato, non male, ma perdere Silvestri e Zaccagni pesa come un macigno. L’Hellas dovrà affrontare un campionato difficoltoso, ma la permanenza in Serie A non dovrebbe essere così complessa da raggiungere.

BOCCIATI

Salernitana 5 – Tanti i volti nuovi, ma a parte l’attacco il resto lascia numerosi dubbi. Simy-Bonazzoli davanti promettono qualche gol pesante, mentre il resto degli arrivi è altamente quantitativo e non sappiamo se accompagnato dallo stesso tasso qualitativo. I campani sanno di essere dietro nelle gerarchie, servirà ben altro rispetto a quanto offerto nelle prime uscite stagionali. Certo, il mercato non è stato così di grande aiuto (almeno sulla carta).

Spezia 5 – Thiago Motta alla conduzione dei liguri non avrà vita facile. Bene Reca, mentre in attacco si punta a due ex Inter che devono sbloccarsi (Manaj e Salcedo). Per il resto, come la Salernitana, tanti acquisti ma senza quei profili definiti che possono dare qualche certezza. Sarà ancora più difficile dell’anno scorso confermare la categoria.

Sassuolo 4.5 – A me, francamente, non ha per nulla convinto questa estate neroverde. Ceduto Locatelli (ed era inevitabile), l’addio di Caputo, seppur comprensibile, è troppo a mio avviso. Raspadori e Scamacca hanno bisogno di spazio per poter far crescere le loro quotazioni, ma il resto della struttura? Qualche scommessa in difesa e a centrocampo e nulla di più, e anche in panchina sarà tutto da scoprire. Troppe incognite.

Venezia 4.5 – Eccetto Caldara, tutti gli altri innumerevoli acquisti sono poco conosciuti e dunque viene anche difficile valutare, ma i primi match non hanno dato indicazioni confortanti. Per affrontare il ritorno in massima serie, mi sarei aspettato un mix diverso da parte dei lagunari: salvezza complicata.

Juventus 4 – Attenzione, per me è ancora tra le più forti d’Italia e d’Europa, ma oggettivamente il mercato è stato veramente sotto ogni minima aspettativa. Un corteggiamento durato mesi per acquistare Locatelli, il mancato piazzamento di tantissimi esuberi (De Sciglio e Rugani ai nastri di partenza, dai…) e, ovviamente, la cessione di Cristiano Ronaldo. Naturalmente sono pochi i nomi al mondo in grado di rimpiazzare il lusitano, ma prendere Kean lascia perplesso, non tanto per il valore di quest’ultimo (che ha dei mezzi comunque notevoli) ma per il fatto che gioca in una zona di campo completamente differente dal lusitano. In difesa, poi, ancora troppo poco: servono due terzini in grado di crescere (Danilo e Alex Sandro non appaiono sui livelli precedenti) e in mezzo Bonucci e Chiellini non potranno garantire 55 partite all’anno. I bianconeri riusciranno a smentire gli scettici (me compreso)?

 

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