Il Qatar era il Paese che più attendeva il Mondiale 2022. Il piccolo paese del Medio Oriente che si affaccia sul Golfo Perisco era infatti padrone di casa e organizzatore della manifestazione. Inoltre, per la nazionale qatariota, il Mondiale casalingo rappresentava la prima storica partecipazione ad una rassegna iridata

Dopo una storia calcistica trascorsa ai margini, il movimento calcistico in Qatar ha iniziato a svilupparsi intorno al 2004.
Quell'anno è stata fondata l' Aspire, un'accademia sportiva che forma sportivamente e culturalmente i giocatori qatarioti ma non solo. Infatti negli anni ha iniziato ad accogliere talenti in giro per il mondo che sono stati poi allenati e naturalizzati. Ci è voluto del tempo ma i risultati di questo intenso lavoro stanno arrivando.
La squadra nel 2019 ha vinto a sorpresa la Coppa d'Asia, primo trofeo della sua storia, al termine di una grande cavalcata in cui ha superato Libano, Arabia Saudita e Corea del Nord ai gironi, Iraq agli ottavi, Corea del Sud ai quarti, gli Emirati Arabi Uniti in semifinale e il più quotato Giappone (1-3) in finale.Nello stesso anno la squadra ha partecipato anche alla Copa America come ospite perdendo con Argentina e Colombia e pareggiando con il Paraguay.
Molti meriti di questi progressi vanno sicuramente all'allenatore Felix Sanchez, che da cinque anni allena il Qatar dopo una lunga militanza fra selezioni giovanili, gestione dell’Aspire e formazione nella cantera del Barcellona.A Doha tutti stravedono per lui.E per i suoi ragazzi, ormai veterani:ben nove giocatori della rosa attuale contano più di 80 presenze – il capitano Al-Haydos addirittura 169 – e Almoez Ali, nato in Sudan, è un attaccante da 40 gol in Nazionale.
Nel popolo qatariota si era diffuso un certo entusiasmo, anche per la possibilità di vedere da vicino un grande torneo e le tante partite vicine tra loro sia cronologicamente (tutti i giorni dalle 11 alle 20) che geograficamente (gli stadi si trovano tutti nella stessa città, Doha, e a poca distanza).
E poi per la curiosità di osservare gli stili di gioco degli allenatori,ad esempio il calcio offensivo e di possesso palla dell'Argentina e della Spagna,il pragmatismo della Polonia, l'ordine e la corsa del Giappone e soprattutto le giocate delle grandi stelle,da Messi,a Ronaldo e Mbappé.Grande attesa anche per il campo:la squadra si è allenata con precisione e con meticolosità per manifestazione organizzato un ritiro addirittura da Maggio a Novembre per giocatori e allenatori con lo scopo di preparare nei particolari la fase a gironi del Mondiale.
A proposito, il 1º Aprile,a Doha,sono stati sorteggiati i gruppi:c'era molta attesa curiosità chiaramente attorno al Qatar,che ovviamente era nel Gruppo A (quello dei padroni di casa),ed è stato abbinato all'Olanda di Van Gaal, tornata al Mondiale dopo l'assenza nel 2018, al Senegal, Campione d'Africa in carica e l'Ecuador, interessante per la leva di giovani che si sta affermando. Sono passati mesi, l'attesa cresceva e finalmente il 20 Novembre è iniziato il Mondiale.

LO STORICO DEBUTTO - QATAR-ECUADOR 0-2.
Il Mondiale in Qatar fuori dal campo rimanda più a Brasile 2014 che a Russia 2018: non solo per le calde temperature e le spiagge, ma anche per la cerimonia inaugurale e la sua atmosfera festosa, fatta di canti, bandiere e che ha visto tre protagonisti.
Il primo, la mascotte Eeb, con la tunica e soprattutto la kefiah,il caratteristico copricapo arabo costituito da un telo di cotone, lana o seta.
Il secondo, il celebre attore Morgan Freeman che ha parlato di "tolleranza e rispetto" in un dialogo con il blogger Ghanim alMuftah,un ragazzo affetto da una rara malattia, la sindrome di regressione caudale, privo degli arti inferiori, che nonostante questi handicap si è dato all’imprenditoria.
Il terzo è l'emiro Al Thani che nel suo discorso ha affermato: "è bello che i popoli mettano da parte ciò che li divide e mettano insieme ciò che li unisce.Che siano giorni che possano ispirare bontà è speranza. Benvenuti e buona fortuna a tutti".

Poi finalmente è iniziato il Mondiale sul campo, con la gara Qatar-Ecuador che ha inaugurato la rassegna.
Scocca finalmente l'ora dello storico debutto per i padroni di casa, è il momento che tutti, dal popolo qatariota ai giocatori attendono.
La formazione: Felix Sánchez schiera con un solido ed ermetico 5-3-2.Al Sheeb tra i pali ; Pedro Miguel, Al-Rawi, Khoukhi, Abdelkarim Hassan, Ahmed in difesa; Hatem, Boudiaf, Al-Haydos in mezzo; Almoez Ali, Akram Afif in attacco.
L'inizio però è difficile: il Qatar,probabilmente emozionato per il peso della partita e per la cornice di pubblico subisce il gioco dell'Ecuador che al 3' passa già in vantaggio con Valencia che sfrutta un'uscita a vuoto di Al Sheeb e deposita in rete ma il Var annulla per fuorigioco e salva i qatarioti.
La squadra di Felix Sánchez continua però a soffrire e 10 minuti più tardi, al 16' va sotto: altra uscita maldestra del portiere del Qatar che falcia Valencia in area di rigore. Dal dischetto l'attaccante n.13 non sbaglia:0-1 e primo gol in questo Mondiale.
Neanche lo svantaggio stimola il Qatar che resta compatto dietro ma non riesce a costruire niente per rendersi pericoloso in attacco.Il cinico Ecuador ne approfitta e un quarto d'ora dopo,per la precisione,al 31' raddoppia,sempre con Valencia,stavolta con una potente e precisa incornata.
Nel finale di primo tempo finalmente si rendono pericolosi i padroni di casa con Almoez Ali,il cui colpo di testa termina però a lato.
Nella ripresa il copione non cambia:il Qatar resta troppo basso e la nazionale di Alfaro gestisce senza problemi il doppio vantaggio,sfiorando il tris con Ibarra (destro parato da Al-Sheeb).I qatarioti hanno un sussulto con Muntari,attaccante entrato nella ripresa,che con un destro di prima intenzione sfiora la traversa.Negli ultimi minuti succede poco:il Qatar può essere contento del debutto storico ad un Mondiale ma perde 0-2 con l'Ecuador con una prestazione piatta,senza sussulti.Ci si aspettava sicuramente di più dai qatarioti,ora attesi dagli impegni più difficili del girone,Senegal e Olanda.

SECONDA SCONFITTA ED ELIMINAZIONE - QATAR-SENEGAL 1-3.
Dopo aver assistito alla prima giornata e alla imprese di altri due asiatiche, Arabia Saudita (contro l'Argentina) e Giappone (contro la Germania),i tifosi del Qatar tornano a tifare la loro nazionale per la seconda gara contro il Senegal di Koulibaly,campione d'Africa in carica,sconfitto alla prima giornata dall'Olanda.
Tre cambi nella formazione per Felix Sánchez rispetto al debutto con l'Ecuador:in porta Barsham rileva un incerto Al-Sheeb,mentre Mohammad (difensore) e Madibo (centrocampista) prendono il posto di Al-Rawi e Harem.Inizio di partita equilibrato,Qatar leggermente meglio rispetto al debutto ma è il Senegal a rendersi più pericoloso. Al 41' gli africani passano in vantaggio con Dia,attaccante della Salernitana.
Ad inizio ripresa arriva il raddoppio firmato Diedhiou per lo 0-2,un colpo pesante,molto duro, soprattutto psicologicamente per i qatarioti,che hanno subito le due reti a fine primo tempo e all'inizio del secondo.Infatti la nazionale di Félix Sánchez non riesce a reagire ma al 78' trova l'1-2 con Muntari,che entrato nella ripresa, trova il primo gol del Qatar ad un Mondiale.
La gioia per i qatarioti però dura poco: all'83' Dieng trova il tris per il Senegal e chiude il match.
Seconda sconfitta in due gare per il Qatar che resta a 0 punti e per via dell'1-1 tra Olanda e Ecuador, entrambe a 4 punti (Senegal a 3) viene eliminato già alla fase a gironi. 
Tanta delusione tra i qatarioti che vedono la loro nazionale abbandonare la manifestazione già alla prima fase.

LA TERZA SCONFITTA - OLANDA-QATAR 2-0.
Il Qatar, aritmeticamente eliminato, cerca quantomeno di conquistare i primi punti della sua storia in un Mondiale nella terza e ultima giornata.L'avversario però è veramente tosto,il più forte del girone:l'Olanda di Louis Van Gaal.Anche l'ultima gara ricalca il copione delle prime due:il Qatar attende troppo basso e non riesce a costruire nulla in attacco con gli avversari attraverso il palleggio si rendono pericolosi.Al 26'l'Olanda passa in vantaggio con Cody Gakpo,giovane attaccante del Psv e gestisce senza problemi il vantaggio con un Qatar che rischia poco per provare a ribaltare il risultato.Ad inizio ripresa Frankie De Jong raddoppia e chiude definitivamente i conti. Gli Oranje volano così agli ottavi di finale,i qatarioti salutano il Mondiale di casa.

Eliminazione dunque per il Qatar che era atteso da un girone equilibrato e difficile ma che per la crescita costante degli ultimi anni voleva provare a fare bene e a qualificarsi per gli ottavi di finale.
Sicuramente non si aspettava di finire a 0 punti, con 1 solo gol all'attivo e senza una vittoria. Ora però il movimento calcistico qatariota deve voltare pagina:il Mondiale è andato male considerando i risultati ma è servito per accumulare esperienza e nel 2023 c'è una Coppa d'Asia da difendere sempre in casa e la Coppa del Golfo.Poi più avanti inizieranno anche le qualificazioni per il Mondiale negli Stati Uniti,in Canada e in Messico,a cui il Qatar vuole partecipare per riscattare la magra figura della rassegna casalinga.