Karim Benzema, 34 anni oggi, è all’apice della sua maturità calcistica. Emblema dell’attaccante moderno, sa fare tutto: segna (in ogni modo), corre (tanto), sforna assist (chiedere ai compagni), imposta (se serve). Eppure, a Madrid sognano Mbappé e a Parigi lo hanno lasciato giù dal podio del Pallone d’Oro.

I numeri. Alla sua tredicesima stagione con la Camiseta Blanca del Real Madrid, Benzema ai blocchi di partenza ha bruciato ogni record. Nelle prime 6 uscite di campionato il francese è stato direttamente coinvolto in 15 segnature della propria squadra: otto gol messi a segno direttamente e sette in cui ha fornito l’assist. Secondo OPTA, il miglior inizio di campionato dopo sei partite mai registrato nel XXI secolo. Ma dal 22 settembre ad oggi Benzema ha continuato a fare quello che meglio gli riesce: segnare e far segnare. Finora sono 18 i gol e 12 gli assist. E con i suoi 205 gol è il quarto marcatore di sempre nella storia del Real Madrid: davanti a lui Alfredo di Stefano (216), Raul (228) e Cristiano Ronaldo (311). Un trio che fa paura. Ma non solo. Il 9 dei Blancos è anche nella TOP 10 dei marcatori più prolifici della Liga: un traguardo che lo proietta nel gotha del calcio europeo.

Il più sottovalutato dei fuoriclasse. Quest’estate, dopo la perdita di due pedine storiche come Varane e Ramos, i tifosi dei Blancos speravano nell’arrivo del top player, Kylian Mbappé. Dimenticandosi però che loro il fuoriclasse ce l’hanno già in casa. E da ben 13 anni. Di Benzema si riconosce il valore come giocatore (quello è innegabile), ma poche volte ci si sofferma sul suo peso specifico nell’economia di gioco del Real Madrid. Per nove anni ha vissuto all’ombra di Cristiano Ronaldo, ne è stata la spalla (adattandosi con grande umiltà e intelligenza) ma non si è mai abbassato al ruolo di comprimario. Le luci della ribalta erano tutte per il portoghese, vero, ma i numeri del francese nelle nove stagioni con CR7 sono straordinari: 192 gol, 113 assist e 17 trofei. E, liberato del peso ingombrante di Cristiano, da qualche stagione ormai sta vivendo una seconda giovinezza. Ma neanche questo ha convinto la giuria incaricata di assegnare il Pallone d’oro. Per la settima volta il premio è andato a Leo Messi. Nel 2021 Messi con l'Argentina ha vinto la Coppa America, ma con il Barcellona ha conquistato solo la Coppa del Re e il titolo di capocannoniere della Liga. Con il Psg ancora molto poco. Nonostante questo bilancio, l'argentino è stato preferito a Jorginho (Champions e Supercoppa Europea con il Chelsea e gli Europei), Lewandowski (che con il Bayern da due anni segna a raffica e fa incetta di trofei) e lo stesso Benzema. Anzi, il fuoriclasse francese è rimasto anche fuori dal podio, solo quarto. E sebbene un po’ ci sperasse, questa sconfitta sarà per lui un’ulteriore motivazione per fare sempre meglio.
Parola di Carlo Ancelotti: “Benzema ha disputato una grande stagione ed è arrivato quarto, ora ha un motivo in più per allenarsi e giocare al meglio e avere la possibilità di vincere nel 2022”.

Chiara Saccone