Sembra quasi che abbia fatto un patto con qualcuno il presidente del Napoli.
Un contratto non verbale (che tanto il più delle volte non viene rispettato), ma scritto. In cosa consiste? Diciamo che, in buona sostanza, codesta convenzione obbliga a dire una cretinata una volta l'anno. E nella giornata odierna è caduto l'anniversario attesissimo: non solo, quindi, i sedici anni della vittoria dello scudetto della Juventus con buona pace di Ronaldo, Materazzi (pensavate davvero, cari interisti, che uno juventino non ve lo ricordasse?!). 

Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista ripresa dai maggiori quotidiani sportivi, in cui ne ha cantate di tutti i colori. Da Sarri alla Juve, dal VAR agli Agnelli. Andiamo con ordine. Il presidente della società attualmente seconda in campionato ha confermato come il Napoli si sia voluto allontanare appositamente dall'Europa (prima Champions e poi Europa League) per dedicarsi soltanto al campionato. Una scelta che il patron ha definito "sbagliata". Mi permetto di dissentire da quest'affermazione giacché la rosa a disposizione di Maurizio Sarri non era e non è tuttora in grado di affrontare tre competizioni. Non per la mancanza di qualità che questo Napoli ha dimostrato di averne da vendere. Ma perchè quantitativamente Sarri aveva undici titolari e pochissimi panchinari da far ruotare con turnover o cambi vari. Obiezione di De Laurentiis! "Mi si rimprovera di non aver comprato nessuno, ma il tifoso non vive la quotidianità." Il tifoso vive la fede calcistica come una grande passione, una ragione di vita. E specialmente a Napoli, dove la tifoseria avrebbe voluto competere fino alla fine (sebbene non sia ancora finita) per lo scudetto. E per fare ciò qualche picciolo in più doveva essere investito per giocarsela veramente pari alla Juventus, anziché chiedere uno sforzo enorme a Sarri e ai suoi giocatori...

De Laurentiis ha toccato proprio la tematica "Sarri" e su chi sarà l'allenatore della stagione successiva: "Dipende da lui, non da me. Spero non vada via, sento che non accadrà. Ma se qualcuno dovesse pagare gli 8 milioni della clausola, ce ne faremo una ragione. E se lui vorrà andare via perché ha perso l'entusiasmo, farò altri ragionamenti ma senza rinunciare alla clausola". L'atteggiamento classico, sempre attuale, del "Ponzio Pilato" della situazione: "Me ne lavo le mani e faccio sì che l'unico a decidere sia lui. Se rimane, contento io e un'intera piazza. Se va via, lo lincio da adesso finché non avrò più fiato per aver ragione io." Ho un déjà vu! Lo stesso comportamento che a distanza di due anni il presidente del Napoli si ostina ad avere nei confronti di Higuain incolpandolo di esser andato via, aizzando la città e il pubblico del San Paolo. Quando l'unico responsabile sulla sua cessione non può che essere lui, Aurelio De Laurentiis per aver inserito una clausola rescissoria. E se un club si presenta con la somma di denaro, tu lo cedi. Niente di più semplice. Ma la "riconoscenza", evidentemente, non appartiene al dizionario del "Voglio tornare a fare cinema!". 

Quindi, la Juventus. L'argomento più gettonato in Campania. Ed è qui che il dott. De Laurentiis riesce a dare il meglio di sé. Prima (parole riportate da SkySport e dalla Gazzetta) non accusa i bianconeri di aver falsato il campionato. Dopo, a KissKiss rilascia dichiarazioni dure contro la Juve: "Il campionato è stato falsato, ma sono anni che viene falsato. Non vorremmo pensar male, ma il VAR va modificato e va tolto dalle mani degli arbitri."
Già. Quella persona che ha contribuito perché stretto amico dell'ex presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, a introdurre l'utilizzo della tecnologia, oggi si dimostra contraria e ne auspica addirittura l'eliminazione! Ma come è possibile se il mezzo ha favorito non in poche circostanze la sua squadra?
Gol di Insigne in fuorigioco contro il Milan. Rigore negato al Crotone per il mani di Mertens. Gol di Mertens in fuorigioco contro l'Atalanta. Rigore inventato al Napoli nella partita contro l'Udinese. Mi fermo qui per non scrivere un romanzo. Ma ce ne sarebbero altri... La stoccata finale è arrivata ancora in direzione degli Agnelli: "C'è sempre stata (sudditanza), parliamo della squadra della famiglia più potente d'Italia. Con Calciopoli non si è risolto nulla, anzi si è andati leggeri per non schierarsi contro Agnelli e la Fiat. Bisogna essere credibili, avere una struttura che inviti un bambino a giocare a calcio invece di stare davanti ai videogiochi. L'Eca deve visionare, pagare l'UEFA e far dipendere da sé la FIFA." Innanzitutto, De Laurentiis dovrebbe sapere che il presidente dell'ECA che dovrebbe visionare è proprio Andrea Agnelli. Come anche, dovrebbe informarsi su come abbia già pagato la Juventus (altro che si è andato leggeri!). Danno economico di oltre 400 milioni di euro. Una Serie B immeritata data la sentenza che parla di come il campionato 2004/05 sia stato regolare. Campioni (Ibrahimovic, Vieira, Emerson, Cannavaro) svenduti. Due settimi posti.
Ciononostante, la dirigenza è riuscita a ricostruire uno stadio, a ritornare protagonista con le solite malelingue. E una di queste è quella bocca presuntuosa di De Laurentiis. Che sa appunto solo di presunzione. Nient'altro...