Domenica scorsa Atalanta e Roma si sono affrontate sul campo, diminuendo per una sera la distanza geografica e hanno confermato i due momenti fisici e psicologici completamente differenti. La Roma, che non vince dal 19 gennaio, dopo il momentaneo vantaggio, ha dimostrato ancora una volta le attuali lacune difensive, figlie anche del tipo di gioco di Fonseca, le quali portano i Giallorossi a subire 14 goal nelle ultime 6 partite, che comportano l'allontanamento dal quarto posto in classifica.
Posizione occupata dall'Atalanta, squadra in forma che gioca un calcio aggressivo e propositivo con tutti i suoi elementi e che si stava preparando ad affrontare la doppia sfide più importante della sua storia, gli ottavi di finale di Champions League contro il Valencia. Esatto, perché il 16 dicembre, a Nyon, furono effettuati i sorteggi per gli ottavi della Champions League e l'Atalanta, non di certo la prima della classe, viene accoppiata con il Valencia, squadra alla portata e che aumenta le speranze dei tifosi bergamaschi di scrivere una pagina indelebile della storia dell'Atalanta ma non solo.

La sfida nei 180 minuti è, ovviamente, aperta ad ogni scenario, ma già dalla gara di ieri sera, l'Atalanta ha ipotecato il passaggio ai quarti di finale con un netto 4 - 1 ai danni della squadra di Cervantes, la quale non vive un buon momento nemmeno in campionato, complici anche gli infortuni, nel quale ha pareggiato contro l'Atletico Madrid e perso 3 - 0 con il Getafe, ma in tre settimane tutto può cambiare.

In quanto a rimonte insperate o passaggi di turno fuori da ogni pronostico, la Roma è una degna insegnante, la memoria recente ci riconduce al 10 aprile 2018, quando i Capitolini sconfissero il Barcellona per 3 - 0 ribaltando così il 4 - 1 subito al Camp Nou. Impresa quasi riuscita anche in semifinale contro il Liverpool ma poi sfumata con un risultato totale nei 180 minuti che vede eliminata la Roma per 7 - 6. Sicuramente, però, l'impresa più grande della sua storia, la Roma l'ha portata a termine nella stagione 1983-1984, quando riuscì ad arrivare in finale di Champions League durante il suo primo anno di partecipazione, arrendendosi solo ai calci di rigore contro il Liverpool.
Ai sedicesimi e agli ottavi di finale la Roma incontrò il Goteborg e il CSKA Sofia, due squadre che eccellevano nei loro campionati ma che in Europa, per quanto il Goteborg in quegli anni vinse 2 Coppe Uefa, incidevano in maniera relativa. Ai quarti incontrò un'altra sorpresa, la Dinamo Berlino, eliminata per 4 - 2 nella doppia sfida.
In semifinale invece successe di tutto, sconfitta in casa per 2 - 0 all'andata contro il Dundee United e vittoria per 3- 0 al ritorno, con mille polemiche per presunta corruzione dell'arbitro da parte del presidente della Roma, Dino Viola. In finale dopo l'1-1 in 120 minuti, il Liverpool batte i Giallorossi, condizionati dall'assenza di Falcao, per 4 - 2 ai rigori.

In quel periodo la Roma veniva da delle ottime annate in Serie A, così come l'Atalanta di oggi, da alcune vittorie della Coppa Italia, l'Atalanta nella passata stagione ha raggiunto per la seconda volta nella sua storia la finale poi persa, la Roma era alla prima presenza in Champions League, proprio come l'Atalanta. Oggi gli Orobici non avranno i vari Ancelotti, Conti, Falcao, Tancredi e Graziani ma, nel contesto Atalanta, i vari Ilicic, Gomez, Gosens, Zapata, Freuler e compagni, fanno sicuramente tornare in mente a tutti i tifosi di calcio, quella squadra che fece rimanere di stucco il mondo e in attesa della gara, forse inutile, del Mestalla, l'Atalanta sembra che possa farne le veci magari, andando addirittura più in là.