Allegri (Una vita per il cinema)

Dove Incoerenza e Sfacciataggine nell'utilizzo dei media la fanno da padroni.

Chiunque di voi abbia la malsana e per certi versi inquietante abitudine di seguire le conferenze stampa di Allegri, pre e post gara, senza dubbio guidato più da un mal interpretato (ma non per questo meno meritevole di essere considerato patologico) senso del dovere nei confronti della società Juventus, che da reale interesse per quello che nel corso della conferenza verrà detto, avrà senz'altro notato che tutte le conferenze stampa pre-partita di Allegri (e ribadisco tutte) cominciano invariabilmente con l'espressione di un concetto, sempre lo stesso, che ogni volta, stucchevolissimevolmente viene ribadito, tra l'altro sempre allo stesso sfigatissimo giornalista di Juventus TV, Andrea Besenzoni, che ha l'ingrato compito, (e solo per questo meriterebbe una medaglia al valore) di dover ogni volta aprire le danze e quindi di dover fare la prima domanda.

Se consideriamo ad esempio la trasferta di Frosinone, la domanda che il povero Besenzoni come previsto nel canovaccio della parte a lui assegnata dovrà porre ad Allegri sarà: “che tipo di trasferta sarà quella di Frosinone?” Il gioco delle parti prosegue con la risposta che il povero Besenzoni, sempre lui, riceverà: ”il tipo di trasferta che la Juve si accinge a compiere sarà insidiosa. Essa, ebbene sì, inaspettatamente come mai si era visto, o sentito, e mai più lo sentiremo dire, (almeno fino alla prossima occasione, un paio di minuti, il tempo di dire qualche altra boiata come intermezzo… e poi vai di nuovo: “la trasferta sarà insidiosa”.

Cosa dite? Che Agresti è arrivato tardi e vorrebbe sapere anche lui che tipo di trasferta sarà quella di Frosinone, ma non osa chiederlo?. Che problema c’è? La trasferta a Frosinone sarà senza dubbio insidiosa.

Partendo quindi dalla scontata affermazione sul tipo di trasferta che ci si accinge ad affrontare, la conferenza stampa prosegue, giustamente, con la legittima richiesta da parte del Besenzoni di conoscere i motivi specifici per cui questa trasferta col Frosinone dovrebbe essere considerata insidiosa, o comunque più insidiosa del solito. Ed è proprio a fronte di questa domanda che le risposte di Allegri cominciano ad essere un tantinello contraddittorie: se da un lato si afferma che i giocatori pur essendo dei ragazzi, sono dei professionisti, e che quindi, proprio in virtù della loro indiscussa professionalità, non dovrebbero assolutamente farsi condizionare dal fatto che una partita vada a cadere proprio in coincidenza della vigilia di Natale, piuttosto che in qualsiasi altro periodo dell'anno. Dall’altro si afferma un concetto che sembra (e sottolineo sembra) essere l’esatto contrario del concetto espresso solo pochi secondi prima: ossia che i ragazzi, essendo ragazzi, possano essere soggetti a distrazioni proprio in quanto ragazzi, e quindi da qui deriva l'insidia della trasferta, perché i giocatori, pur essendo ritenuti dei professionisti in realtà non lo sono a sufficienza da permettere alla società di non avere nessun timore circa il loro comportamento durante i giorni di festa.

Non mancheranno poi domande sullo stato di salute dei giocatori che nei giorni precedenti non si sono allenati con la squadra, e che quindi presumibilmente hanno qualche problema fisico che potrà forse pregiudicare la loro partecipazione alla trasferta.

Il J-Medical, in realtà emette bollettini sullo stato di salute di tutti i giocatori. Bollettini che vengono puntualmente aggiornati ogni qualvolta la situazione cambi. Quindi basterebbe dare uno sguardo a quel bollettino per conoscere lo stato di salute di tutti i giocatori. Ma niente. Tutti quanti, inesorabilmente, quando parte la conferenza stampa pre-gara chiedono invariabilmente ad Allegri, come stanno i vari giocatori, come se Allegri potesse saperne più dei medici del J-Medical, che pubblicano i vari bollettini. Ehm… Un momento… a pensarci bene, vista la scarsissima affidabilità dimostrata in mille occasioni da parte del J-Medical, effettivamente è di gran lunga più sicuro chiedere direttamente ad Allegri lo stato di salute dei giocatori piuttosto che passare attraverso quel girone dantesco che si è più volte dimostrato essere il J-Medical: Capace di accettare come abili e arruolabili personaggi come Khedira o come Douglas Costa, che si infortunavano soltanto a guardarli o a parlare di loro.

La domanda successiva riguarda invece il modo di giocare del Frosinone e quindi quali siano le contromisure che la Juventus adotterà per avere la meglio su di esso. Domanda a cui Allegri, qualsiasi sia la squadra di cui si sta parlando, risponde da anni più o meno sempre alla stessa maniera, con solo 30 piccole, impercettibili variazioni Goldberg sul tema: “Il _______ è una squadra che gioca al calcio e che fa sia la fase offensiva che la difensiva con grande impegno. E noi dovremo essere bravi a metterci al loro livello. Inserire eventuali particolarità degne di nota “__Poi bisogna considerare che la partita sarà ancor più insidiosa del solito, perché il Frosinone è reduce da una vittoria incredibile, ottenuta contro il Napoli per 4 a 0, e quindi avrà il morale a mille…___”.

Naturalmente, aggiungo io, ci sarebbe stato da scommettere che se invece di aver vinto 0 a 4 avesse perso 4 a 0, sarebbe stata comunque una trasferta insidiosa, perché la Juve avrebbe trovato di fronte una squadra con i nervi tesissimi per via della sconfitta, e quindi molto più aggressiva e concentrata rispetto ad una qualsiasi altra squadra che invece non avendo perso ma addirittura avendo vinto per 4 a 0, sarebbe stata piena di entusiasmo e voglia di ripetersi. Insomma, come la giri e come la volti è, e sempre sarà, una trasferta insidiosa.

Allegri inoltre non rinuncia ad aggiungere la solita manovrina delle mani avanti, una metaforica clausola, scritta in caratteri minuscoli, che lo manleva da possibili eventi spiacevoli, come potrebbe essere una sconfitta. La clausola metaforica suona più o meno così: “Questa trasferta deve essere affrontata in maniera molto seria. L’impegno e la concentrazione dovranno essere massimi, in modo tale che noi si possa vincere e passare il periodo delle vacanze natalizie in maniera più spensierata…” Tradotto per i sempliciotti come me, che spesso non vedono le insidie e tendono a fidarsi degli altri: “non bisogna farsi condizionare dal fatto che la partita sia l'ultima prima delle vacanze festive. Va considerata come tutte le altre partite, però bisogna impegnarsi di più perché questo ci permetterà di passare le vacanze natalizie in maniera più serena”.

Insomma, c’è da diventare pazzi: bisogna considerarlo o non considerarlo il fatto che questa partita sia l'ultima prima del periodo di sosta natalizia? Se dici di sì, allora ci sarebbe da chiedersi perché non impegnarsi sempre, ad ogni partita, allo stesso modo, dando il massimo, anche nelle altre partite, come in questa. Se invece dici di no, non si capisce quale motivo ci sia di utilizzare la manovrina delle mani avanti, la metaforica clausola, che lo manleva da possibili eventi spiacevoli. A quel punto sarebbe stato meglio non dire niente, no? Le disposizioni di Allegri, con tutto il bene che gli si può volere, sembrano, a volte, essere vagamente contrastanti ed incoerenti.

Emblematiche, poi, sono le sfuriate nell’ultimo quarto d’ora di ogni partita, dove se attacchi e perdi palla, ti promette, testimoni tutti, di scannarti a fine partita. Se però la passi indietro, promette di scannarti comunque, perché non ci si deve far chiudere in difesa dagli avversari. Insomma, parliamoci chiaro, sembra tutto un manicomio, e non vorrei essere nei panni dei giocatori, visto che già a me che non gioco e che sono solo un tifoso, la testa gira, e non poco, con tutte queste indicazioni contrastanti, che arrivano in continuazione.

Direi che tutte queste indicazioni potrebbero essere riassunte molto più efficacemente da una sola ma risolutiva indicazione: bisogna vincere (e vinceremo... zan zan! )

 

Interviste di fine-partita a opinionisti, e commentatori in studio

Tra le varie conferenze ed interviste, sempre prendendo come riferimento la partita più recente, cioè quella di Frosinone, esempio emblematico ce lo offre il buon Alessandro Matri, che dopo essere stato per anni il bomber che tutti noi abbiamo conosciuto ed apprezzato: Mitra Matri, appunto, adesso offre su DAZN prova di conoscenza del calcio che, e lo dico senza ironia, stupisce e meraviglia.

Dopo l'intervista di rito ad uno dei giocatori che più si sono messi in luce nel corso della partita e cioè Kenan Yıldız. È il turno di Matri di commentare la prova di questo giocatore che sta uscendo in queste settimane alla ribalta, salendo ogni giorno di più agli onori della cronaca.

Matri ha un aneddoto di quelli imperdibili: coi suoi ganci era riuscito in un paio di occasioni, ad entrare e seguire gli allenamenti della Juve. Entrambe le volte gli si era avvicinato un ragazzino per salutarlo. Si trattava di Yildiz. Lui (Matri) ancora non lo conosceva: se ne sentiva parlare, ma non era ancora diventato famoso al punto di essere riconosciuto, come lo è adesso.

Io, ad essere sincero, dal fatto che sia andato a salutare Matri, deduco con una punta di preoccupazione  che Yildiz si fosse già allora informato sulle persone più coinvolte nella bella vita del calcio italiano. Quindi il fatto che Yildiz lo abbia riconosciuto e che sia andato a salutarlo in entrambe le occasioni, può comprensibilmente aver fatto piacere a Matri, facendogli così una buona impressione. Ciò che lascia perplessi è che Matri, dal suo pulpito abbia già sentenziato a suo insindacabile giudizio che trattasi di ragazzo di sani principi.

Qualcuno afferma che questo ragazzo ricordi Ozil? Ovviamente più che altro per la provenienza turca, non certo per il suo modo di giocare e ancor meno per la somiglianza fisica che invece ricorda tantissimo quella di Enzo Ferrari da giovane.. Un po’ come quando dicevano che Dybala era l'erede di Messi solo perché erano entrambi argentini. Ma Matri cosa ti fa? Dando uno schiaffo morale a tutti gli espertoni, anziché dire anche a lui ricordava Ozil, se ne esce con una somiglianza con Berbatov. Ma con meno fisico e ancora  più tecnica. Come dire che un vino invece di essere un Aglianico del Vulture, è più un Borgogna, leggermente meno tannico e con un retrogusto leggermente più dolce che lo fa somigliare anche ad un MontepulcianoAAAAAMatri, ma falla finita!

 

Arriviamo infine a dire due paroline anche sul comportamento di Allegri negli ultimi 15 minuti di gara?

Equilibrato e coerente come pochi fuori dal campo, Allegri durante la partita, e nello specifico nei minuti finali di gara, si comporta da far spavento persino a Belzebù, per quanto sembri posseduto dal demonio. Grida, salta, fa le piroette, le capriole... Necessita in modo evidente di un TSO immediato. Poi finisce la partita, e come se niente fosse, dà la mano al Di Francesco di turno, che dopo aver toccato Allegri, va sicuramente a immergersi dentro un’acquasantiera. Gli infermieri del TSO vengono richiamati via radio: non sussistono più gli estremi per un intervento coatto. Verrà semplicemente somministrata la solita dose di sedativi da cavallo e ancora una volta se la caverà con un’intervista in cui regnerà sovrana l'ipocrisia e la totale incoerenza. Ma come? 5 minuti fa ti aggiravi come un posseduto dal demonio lungo la linea laterale del campo, sorpreso dalle telecamere persino nel tentativo di mordere un polpaccio al quarto uomo. E adesso ti presenti con un sorriso a 32 denti, pacioccone e pacioso un peluche di Koala, dicendo che l’arbitraggio è stato perfetto, e che bisogna fare i complimenti a tutti, eccetera, eccetera....  

A Max… ma vedi di andare a quel paese va, e se non ti ci fanno entrare, dì pure che ti ci ho mandato io!

E un buon Natale a tutti dal vostro Piccio di sonno