Qualcuno ha parlato della scarsa quantità di palloni forniti a Vlahovic, adducendola a ragione del dover vincere per forza, al ritorno, da parte della Juventus. Ma questo è un fatto per tutte le squadre. Se anche Giroud disponesse di molti più palloni giocabili, segnerebbe molto di più. Il problema mi sembra, invece, un difetto tipico delle formazioni allegriane, perfettamente rivelatosi sia in occasione dell'eliminazione a favore del Bayern ,qualche anno fa, che del ritorno al Bernabeu quando i bianconeri andarono sul tre a zero per cedere nel finale che, se avesse avuto avuto un seguito supplementare, avrebbe emesso il fiato ormai corto, messo in mostra le gambe legnose e il cedimento senza ripensamenti della squadra. Avrete capito che consiste nella gestione delle forze.
Il primo tempo di ieri sera è stato senza pecche, da parte dei bianconeri, ma non puoi giocare tutta la partita sull'anticipo sistematico. Bisogna anche costruire non corto-muso, ma squadra-corta. Altrimenti si cede. Insomma: più Brasile e meno Liverpool. Sorte ha voluto che con Artur al centrocampo un'idea, che non fosse la ripartenza improvvisa, si è cominciata a vedere. A costo di perdere palloni che erano, però, stati importanti col centrocampo precedente. Altro mistero brasiliano, Kaio Jorge, purtroppo appena  infortunatosi. Strappato ad altre squadre, mai veramente provato sul terreno duro. Ecco allora che si ripropone il motivo della rivalutazione del patrimonio esistente. De Sciglio, Rabiot, Locatelli, seppur limitatamente, si sono resi protagonisti di situazioni pericolose ieri sera, per la propria squadra. Certo, può capitare. Se non fosse che un certo tipo di gioco espone a situazioni pericolose. E non può reggere a lungo, nell'arco dei Novanta Minuti. Prima o poi si prende il goal. E, a meno che non si riveli una superiorità tipo Milan tra gli Ottanta e i Novanta, si presenta la prospettiva di dover soffrire per aver ragione di un avversario non facile.
In uno stadio che spesso, in campo internazionale, quando si è alzato il tono della contesa, non ha deposto a favore dei colori bianconeri. Si sente certamente la mancanza del peso di un Pirlo. Mai come nel secondo Allegri rimpianto. La ferocia agonistica, espressa nella prima parte di gara, non può bastare. Lo Celso è al livello di Dybala, assente ieri sera. Contornato da una guardia preparata, atleticamente, in taluni casi fin troppo veemente ( cfr. infortunio McKennie). Non basta nemmeno la politica del rigore di Arrivabene, stavolta, per prospettare un futuro per la squadra, in campo europeo, che andrebbe oltre il risultato della partita di ritorno.
Qualcosa albeggia, ripeto, ma bisogna trovare il coraggio di ricostruire dopo il tracollo conseguente al disastro pandemico e a certe esagerate spese di gestione.