Non è iniziata bene l'avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina del Napoli. I partenopei sono infatti usciti sconfitti dalla sfida interna contro il Parma, che ha trovato il gol della vittoria nei minuti di recupero, proprio quando il Napoli era sbilanciato in avanti alla ricerca del vantaggio.

NAPOLI-PARMA 

Non è stata una buona partenza per il primo Napoli di Gattuso visto che nei primi minuti sia Allan che Koulibaly hanno regalato due palle in uscita ai calciatori del Parma e al terzo errore, sempre del difensore senegalese è arrivato il vantaggio del Parma: al 4′ KK ha commesso un errore in costruzione e Dejan Kulusevski ha approfittato di questa ingenuità e dopo aver vinto il duello fisico con il centrale azzurro ha battuto Meret sul primo palo. Il Napoli non si è scoraggiato ed ha subito preso in mano le redine del gioco, anche se sul finale del primo tempo Gervinho ha sfiorato la rete del 2-0; la sua conclusione si è stampata sul palo dopo una deviazione decisiva di Meret. Nella ripresa il Napoli è diventato ancora di più padrone del campo e al 64esimo ha trovato il gol del pareggio con Milik, autore di un colpo di testa a centro area su un cross del neo entrato Mertens. A tempo praticamente scaduto è arrivato il colpo del ko del Parma, in gol con Gervinho al termine di una rapidissima ripartenza alla quale ha dato il via proprio l'ex romanista, che ha anche avuto la freddezza di combinare con Kulusevski in area di rigore in modo da liberarsi così per il tap-in vincente.

COSA È CAMBIATO? 

Non ha fatto miracoli, per ora, il cambio Ancelotti-Gattuso.
Il Napoli è sempre allo stesso punto, avvolto nella sua crisi, impaurito e con i giocatori che collezionano errori su errori. Ancelotti è andato via dopo un pareggio con l’Udinese e una vittoria con qualificazione in Champions League, inutile perché l’esonero era già stato deciso. Gattuso ha cominciato con una brutta sconfitta col Parma: peggio non poteva andare. Non è mai stato in partita il Napoli, Gattuso ha cercato di coprirlo un po' di più, ma non ci è riuscito, gli errori individuali (a cominciare da Koulibaly in difesa per finire a Insigne in attacco) hanno determinato una sconfitta che il pubblico ha sottolineato con sonori fischi. Il Parma di Gervinho e Kulusevski oggi può mettere in difficoltà tutti, figuriamoci un Napoli che ha perso se stesso e gioca con troppi complessi psicologici, troppi incubi. Se non ci fosse stato Meret sarebbe anche potuta finire peggio. Gattuso non ha ovviamente al momento alcuna responsabilità. L’unica cosa che gli si può rimproverare è essersi preso l’impegno di riportare la squadra di Champions League, quando è evidente che i problemi della squadra non sono affatto superati e che il cambio di panchina è stata solo la più classica e scontata delle mosse. La distanza dalla zona Champions League oggi si è ulteriormente allungata ed è perfettamente inutile, forse addirittura controproducente, parlare di traguardi del genere. Il Napoli è sempre dentro al tunnel.

SITUAZIONE DIFFICILE, CHAMPIONS LEAGUE LONTANA


La questione, adesso, è di competenza del nuovo tecnico che, probabilmente, mai si sarebbe aspettato di dover far fronte ad una situazione del genere. Ci sono giocatori che ormai non sentono più l'entusiasmo per partecipare al questo progetto. Lorenzo Insigne è l’espressione più deludente, perché napoletano e capitano di questa squadra. Da lui ci si sarebbe aspettato una reazione cattiva, di carattere, che potesse essere da esempio ai compagni. Invece, il primo a voltare le spalle è stato proprio lui. Callejon, Fabian Ruiz, Zielinski, Allan sono coloro che avrebbero dovuto garantire la qualità necessaria per soddisfare il progetto del club: niente di tutto questo. Adesso, il Napoli è fuori dalla zona Europa, oggi si ritrova addirittura a 11 punti da quella Champions. Insomma, un vero disastro che rischia di mandare all’aria anche la possibilità di arrivare in Europa League. Potrebbe essere questa una stagione destinata a trascinarsi avanti provando a limitare i danni, per arrivare alla fine, pagando un prezzo inimmaginabile: fuori dalla Champions, Aurelio De Laurentiis perderebbe dai 60 ai 70 milioni di euro, in danno incalcolabile, che metterà a rischio il progetto futuro essendo il Napoli un club che si autofinanzia.

KOULIBALY K.O.
 

Il 2019 di Kalidou Koulibaly finisce male e in anticipo. Il difensore del Napoli era uscito dopo pochi minuti dall’inizio della gara contro il Parma per un problema muscolare e gli esami a cui si è sottoposto quest’oggi hanno evidenziato un problema che lo farà tornare in campo nel 2020. L’infortunio di Koulibaly arriva in un momento difficile per il Napoli di Gattuso in difficoltà nelle prestazioni e anche nei risultati. Un momento di forma che sicuramente non è ottimale, ma lo stesso Koulibaly non aveva iniziato bene la stagione ed era anche stato additato come uno dei principali responsabili della situazione non ottimale di casa azzurra. L’infortunio occorsogli ora lo metterà da parte per la prossima giornata e lo farà tornare nel 2020, si spera anche per il fantacalcio, in maniera più decisiva.

SE GATTUSO NON È SAN GENNARO… 

A Napoli si aspettavano 'o miracolo ma per ora Gennaro Gattuso ha lasciato tutti i partenopei  in quello stato di attesa sospesa che si vive quando il miracolo non avviene. Certamente vincere la prima sarebbe stato importante, forse fondamentale, per una squadra che ad inizio campionato era data come certa pretendente al titolo, ma il vero miracolo per il quale il mister si è impegnato è riportare il Napoli in zona Champions. 

E se il miracolo vero
lo avesse invece compiuto Carlo Ancelotti portando il Napoli agli ottavi di Champions in questa situazione?