Anche se mancano parecchi mesi all'inizio del Festival di San Remo, tutte le volte che guardo una partita in tv, avverto il gran bisogno di voci nuove. Sono stato come molti entusiasta di quel modo nuovo di raccontare le partite che è stato introdotto dalla pay tv. Tuttavia anno dopo anno, partita dopo partita ho sempre avvertito un crescente fastidio nel modo eccessivamente enfatico di raccontare le partite. Aggettivi sprecati, iperboli a pioggia, grida concitate. Tutto per mantenere alta la tensione su partite spesso tutt'altro che spettacolari. A tutto questo si aggiunge "la firma" che ogni telecronista tende a dare ad ogni telecronaca con termini coniati ad hoc che si ripetono sempre uguali "una bolgia", "si mette in proprio", "pensa calcio". Una sorta di "doping" che devo dire in tutta onestà non aggiunge proprio niente alla partita. Anzi toglie realismo.

Spesso ho la netta impressione che chi dovrebbe fare la telecronaca, sia più impegnato a raccontare una storia che una partita. Di fatto vede cose che non esistono o che comunque non stanno accadendo, interpretando - male - smorfie e labiali sul campo. Anche l'uomo a bordo campo ormai fa questo, riportando le frasi degli allenatori in maniera talmente improbabile da risultare comica.
Immaginare Gattuso che "chiede ai suoi di farsi trovare pronti nelle ripartenze" è qualcosa ai confini della realtà. Un sorta di giostra da cui però è possibile scendere, andando allo stadio oppure quando il canale lo consente, scegliere l'audio senza telecronaca. Una goduria vi assicuro.
Dopo qualche minuto di straniamento ci si concilia con questo sport, che non è un gioco e che dunque può essere spettacolare, ma a volte anche noioso, ma proprio per questo rimane bellissimo. Provare per credere!