L'Inter è alla spasmodica ricerca di un terzino destro che sia il degno sostituto di Joao Cancelo. Prima di proseguire, una puntualizzazione sul portoghese è d'obbligo. A causa degli arcinoti problemi legati al FFP, l'Inter non è riuscita a riscattare il giocatore dagli spagnoli del Valencia entro la deadline del 30 giugno (data di scadenza del prestito).
Questa è la sintesi ufficiale e conclamata di quanto accaduto; ma io credo ci sia dell'altro, ovverosia le intenzioni latenti di un Cancelo che voleva sin da subito indossare la maglia della Juventus. La diatriba nata tra quest'ultimo e il quotidiano Tuttosport è stata nient'altro che un'ipocrita messinscena, strumentalizzata affinché il portoghese ne uscisse puro e casto agli occhi degli interisti. Il piano non ha funzionato, perché i tifosi nerazzurri riconoscono subito chi utilizza la Beneamata come trampolino di lancio, e non come punto d'arrivo. La mia tesi verrà suffragata dal prossimo Inter-Juve, nel quale - ne sono sicuro - Cancelo sarà il primo ad esultare in caso di gol, incurante del suo recente passato e della bordata di fischi che gli pioverà addosso. Sempre se giocherà, ​​​​​dato che non sono poi così sicuro che Allegri lo preferisca al più disciplinato e rodato De Sciglio, almeno fino a gennaio. Infine - e concludo quest'ampia digressione - è lampante che il denaro utilizzato per il laterale portoghese sia stato eccessivo: Cancelo non vale quei 40.4 milioni di euro, tenendo presente che il c.t. del Portogallo gli ha preferito Cedric e Pereira ai Mondiali. 

Tornando al tema centrale - il prossimo terzino destro dell'Inter -, la lista dei nomi è sempre la solita, quella che i vari giornali ci propinano da qualche mese: Zappacosta, Florenzi, Bereszynski, Vrsaljko. Io ne propongo due a cui nessuno - men che meno Ausilio - abbia ancora pensato. Trattasi di un giovanissimo laterale francese (con esperienza e soprattutto low cost) e un russo-brasiliano che ai Mondiali sta facendo scintille (voi calciofili avrete già capito di chi parlo). 

Prima di darvi i nomi, passerei in rassegna i motivi per cui i Soliti Noti non dovrebbero essere acquistati. 

Alessandro Florenzi va - com'è noto - in scadenza la prossima estate, particolare non secondario che ha evidentemente attirato l'Inter. Nonostante ciò, il calciatore è quasi imprendibile sul mercato, non fosse altro per l'amore che lo lega a Roma. In fin dei conti, è o non è il Capitan Futuro 2.0 dei giallorossi? Florenzi troverà un punto d'incontro con Monchi e rinnoverà. 

Ammetto di non conoscere Bereszynski della Sampdoria in maniera tale da poterne dare un giudizio equilibrato. L'ho notato nelle partite mondiali della Polonia, ma non mi ha dato l'impressione di avere le stimmate da calciatore dell'Inter. E neppure Davide Zappacosta: l'ex Avellino ed Atalanta si è trasferito dal Toro al Chelsea per la modica cifra di 25 milioni. Voi mi direte che è la legge del mercato (domanda e offerta): io vi rispondo che è una pazzia. 

L'unico dei succitati che immagino con indosso la casacca dei colori del cielo e della notte è Sime Vrsaljko. L'ex Genoa e Sassuolo è un ottimo interprete del ruolo, capace in entrambe le fasi di gioco; ha esperienza internazionale (soprattutto con la divisa a scacchi biancorossa) e soprattutto non è indispensabile nella rosa dell'Atlético Madrid, che potrebbe così cederlo con il diritto di riscatto. L'unica pecca del croato è l'eccessiva foga con cui affronta le partite; impeto e vigoria che gli hanno causato qualche sanzione disciplinare di troppo. 

Nel caso in cui Ausilio e il suo team AcchiappaPlusvalenze non riescano a prenderlo, proporrei questi due nomi alternativi: Kelvin Adou Amian e Mário Fernandes. 

Il primo è un terzino francese che milita nel Tolosa. Nonostante sia giovanissimo - è un 1998 - ha già raccolto più di 60 presenze con i Viola. È un terzino alla De Sciglio, molto disciplinato in fase difensiva e discreto anche nell'altra metà campo. La sua qualità maggiore è la versatilità, che gli permette di disimpegnarsi adeguatamente anche come centrale e laterale di sinistra. Possiede inoltre un grande temperamento; basti pensare che, alla vigilia della sfida contro il Psg, affermò di non temere in nessun modo Neymar. Il Tolosa sforna da anni deliziose baguette nel suo negozio, che vende poi a peso d'oro: possono testimoniarlo il neo-portiere della Fiorentina Lafont e il difensore centrale Issa Diop, acquistato dal West Ham. Contrariamente a quanto si pensi, non è poi una bottega così cara (vedasi i soli 8.5 milioni presi dalla trattativa-Lafont). Un'alternativa giovane - ma d'esperienza - e soprattutto low cost. 

L'altro nome che mi appassiona è quello di Mário Fernandes, terzino di origini brasiliane che milita nel CSKA Mosca e nella nazionale russa. Questo è un signor giocatore; lo ha ampiamente dimostrato negli ottavi contro la Spagna e, non a caso, in passato finì nei radar di Juventus e altri top team. Dietro questo campione nato nel 1990 c'è un passato tribolato: a 18 anni ha combattuto - e sconfitto - la depressione, malattia che ha rischiato di allontanarlo per sempre dal mondo del calcio. Per sua fortuna, il calciatore del Cska Mosca ha saputo reagire, tornando a fare quello che più amava al mondo. Un miglioramento costante che, a 21 anni, gli valse la prima chiamata della Nazionale brasiliana. La sfida era di quelle affascinanti - il SuperClasico contro l'Argentina - ma Mário incredibilmente perse l'aereo su cui avrebbero dovuto viaggiare i giocatori verdeoro e di conseguenza anche la chance di debuttare con la maglia della Seleçao. 

Il ragazzo però era già molto forte, indi per cui Dunga scelse di concedergli un'altra opportunità, ignorando le critiche dei tifosi che lo etichettavano come traditore. Mario Fernandes scese in campo nell'amichevole contro il Giappone e sembrò il primo passo di una lunga carriera con la Seleçao ma, meno di un anno dopo, il difensore decise di preferire la nazionale russa, grazie all'ottenimento della cittadinanza nel 2016. Oggi il laterale del CSKA è uno dei migliori interpreti del ruolo a livello mondiale. In conseguenza di ciò, una sua eventuale cessione da parte dei moscoviti non è nemmeno preventivabile; e anche se lo fosse, avverrebbe ad un prezzo esorbitante e inaccessibile per l'Inter attuale. 

Non per l'Inter del prossimo futuro, quella che - svincolata dalle catene della Uefa - potrà permettersi acquisti così costosi.