Scavando nei ricordi del passato è lecito richiamare grandi vicende sportive; c'è chi le ha vissute sulla propria pelle, che con una velata dose di emozione riesce a trasmetterle e a farle vivere anche a chi non vi ha potuto assistere.
Che poi si sa... nello sport siamo invasi da grandi gesta che restano scolpite in quella piccola grande enciclopedia chiamata mondo. Brividi, un pizzico di follia ed un vortice di emozioni: forse tre macroingredienti che fondendosi compongono la ricetta perfetta che è in grado di deliziare i palati di ogni singolo cliente le cui affinità sono strettamente legate al mondo dello sport. 
Annate particolari, date storiche, momenti iconici sono tratti emblematici che hanno elevato le grandi gesta sportive, attraverso quella ormai nota spettacolarizzazione che si rende protagonista indiscussa dei migliori palcoscenici sportivi e che ha potuto conquistare i nostri cuori anche e soprattutto grazie alle straordinarie migliorie avvenute nel tempo da un punto di vista prettamente tecnologico che hanno contribuito ad un vistoso level up per quanto concerne i livelli di fruizione. 

Quest'oggi voglio fare un passetto indietro nella storia recente, un passo indietro di circa due decadi, in quel 2004 che non per tutti può forse essere un'annata di nicchia se paragonata a ricordi più nitidi temporalmente parlando, ma ricca di vicende storiche. Ahimè come accade nei grandi topic che hanno come elemento centrale l'essere umano, il binomio felicità-tragedia è sempre in primo piano, andando a condire in maniera più o meno perentoria una particolare vicenda. 

2004: un'annata di vicende sportive: Ciclismo, calcio, tennis... 365 giorni in cui l'unilateralità sportiva non è contemplata. Come sottolineato in precedenza la grande peculiarità del nostro amico in questione chiamato sport è quella di essere variegata e non ha caso il primo accenno richiama il ciclismo, sport il quale in un ipotetica graduatoria si trova un gradino sotto a calcio e tennis per quanto concerne fruizione ed appassionati, ma che può essere considerato primer nell'evoluzione fruitiva sportiva attraverso il medium radiofonico; tornando al nostro anno in questione, il 2004, una vicenda a dir poco tragica tiene sulla poltrona milioni di persone: si spegneva uno dei personaggi più iconici del ciclismo italiano: quel Marco Pantani, soprannominato "il Pirata" che ha emozionato con le sue sgroppate al punto da essere insignito dell'anomea di miglior scalatore puro
2004 è anche l'anno in cui Rafa Nadal, leggenda spagnola del tennis, non partecipò al Roland Garros, lo slam parigino che voi lo consacrò nell'Olimpo del tennis come il miglior giocatore di tutti i tempi su terra battuta. E' importante sottolineare questo evento perchè da lì in poi il mancino di Manacor prese parte a tutte le edizioni successive (19 consecutive vincendone 14!) saltando per infortunio l'edizione di quest'anno. 
Nella medesima annata lascia il calcio giocato forse uno degli attaccanti più forti della storia italiana, quel Roberto Baggio (soprannominato divin codino) che si è reso protagonista in innumerevoli palcoscenici con il suo talento e la sua genialità e la cui forse unica macchia di una carriera eccelsa è quel rigore fallito in finale mondiale USA 92' che ci ha condannato al secondo posto contro il Brasile. E guardando la nazionale italiana di oggi... beh avremmo bisogno di un attaccante in grado di ricordarci di lui per tecnica ed estro, anche se emulare una leggenda di questa caratura è compito arduo per chiunque. 
Grecia sul tetto d'Europa: gli eventi sportivi si caratterizzano anche per la loro capacità di rendere concrete vere e proprie imprese, e la qui citata in grassetto fu proprio una di esse; la nazionale greca al termine di una cavalcata che passò alla storia arrivò a sollevare il trofeo europeo sconfiggendo in finale quel Portogallo in cui muoveva i primi passi quel ragazzino che poi avrebbe incantato il mondo, ovvero Cristiano Ronaldo
Atene 2004: Rimanendo sul territorio greco ricordiamo anche l'ottavo posto raggiunto nel medagliere da parte della spedizione italiana guidata dal portabandiere delegato Jury Chechi, dominatore della disciplina degli anelli negli anni novanta.  

Al giorno d'oggi ci resta quindi più semplice arrivare a ripercorrere queste grandi vicende storiche, grazie a quei medium comunicativi che ci riportano indietro nel tempo narrandocele e permettendoci di immagazzinarle nella nostra mente come se le avessimo vissute in prima persona.
E vi è proprio una marcata differenza che possiamo evidenziare tra quell'anno e oggi che paradossalmente a quanto detto fino ad ora non rientra nel panorama sportivo bensì in quello mediale: la mancanza dei social (arrivati in Europa con Facebook solo nel 2008) che oggi accompagnano la nostra quotidianità e che sono in prima linea nel documentare le maggiori vicende del giorno.