L'ennesimo derby di Torino vinto. Un derby dove la Juve ha marchiato ancora di più i 40 e passa punti di distacco tra le due compagini torinese. Una sfida sbloccata dal solito Dybala, che oramai è abbonato a fare solo gol belli e da far vedere e rivedere nelle scuole calcio. Il raddoppio vedi la firma di Cuadrado, dopo una galoppata per la difesa o fine l'attacco Granata. Poi il risultato si dimezza con il rigore siglato da Belotti, su un fallo di de Ligt; chiedo venia se sono molto diretto: vi prego, cambiate re una, prima per questo splendido porto prenda una brutta piega. Perché quello di di De Ligt, con tutta la buona volontà, non è mai!!!
Poi eccolo l'arcobaleno che tutti stavamo aspettando, che sancisce la fine del temporale: una parabola che illumina il cielo di Torino, la frustrazione che si trasforma in gioia. Un abbraccio collettivo che decreta la rottura dell'incantesimo di Ronaldo verso le punizioni... E aggiungo: ci è voluto tanto, ma ne è valsa la pena.
Il risultato viene arrotondato dall'autogol di DjiDji, su cross di Douglas Costa, che conferma di essere un calciatore che, quando subentra a partite in corso, rompe gli equilibri come pochi. La Juve chiude il week-end nel migliore dei modi, assistendo alle sconfitte di Lazio e Inter, rispettivamente contro Milan e Bologna. Ora a 8 giornate dalla fine i punti sono 7, con la vecchia signora che viaggia verso il 9° scudetto consecutivo e il 1° di Maurizio Sarri. Ma il calendario adesso sorride alla Lazio e all'Inter, quindi occhio che le insidie sono sempre dietro l'angolo e la spina testa-gambe non va staccata.

Ma questa partita verrà ricordata e tramandata come la partita del record di Gianluigi Buffon. Una bandiera, un monumento, una leggenda, un "ragazzino" di 42 anni che appena rinnovato di un ulteriore anno e vuole continuare a divertirsi e a far gioire i milioni di supporter bianconeri. Ha vinto tanto in carriera, ha giocato con decine e decine di top player, ma il suo sogno, quel tassello mancante di un puzzle di vita perfetto, è quella coppa: che ha due grandi orecchie, due come i guanti che ha usato, usa e userà per seguire nuove regole nuovi traguardi.
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