Il 2023 non passerà di certo alla storia come un anno positivamente caratterizzato dagli Stati Uniti d’America. Il lungo elenco di sconfitte che gli USA hanno subito in quest’anno solare passano però tutte per le loro sapienti mani. Anche nel calcio la lezione della Storia è stata avara nei confronti delle politiche a stelle e strisce. I rossoneri, di proprietà di un americano, rischiano ogni settimana di più di sembrare un incubo per milioni di tifosi e per il Fondo d’investimento RedBird.

Atalanta – Milan, l’ultima sbandata milanista, potrebbe esser considerata una partita come tante altre e per buona parte è stata proprio così. Gli errori di preparazione, d’impostazione tattica, di gestione dei ruoli di gioco, dei cambi, sono stati tanti ma quel che più importa è che sono sempre gli stessi. Da inizio Campionato (e da quello precedente), il Milan viene sbeffeggiato dagli avversari che sanno di poter fare quel che vogliono a San Siro, uno stadio riempito sempre da almeno 70 mila tifosi indiavolati. Fuori casa, i rossoneri inseguono o si fanno rimontare. In Champions League la squadra segna solo 3 reti in cinque incontri e manda in fumo un patrimonio economico che se non vale quanto uno stadio di proprietà poco ci manca.

Il peggior incubo di un milanista è uno scudetto vinto dall’Inter ma si può peggiorare: i nerazzurri si candidano tranquillamente a vincere la Coppa Italia (che tanto non conta niente secondo i soloni di Via Aldo Rossi mentre Inzaghi sembra esser meno schizzinoso dei nostri Coach o Proprietari di Club) e magari a lottare fino all’ultimo per contendere il trofeo internazionale più grande a livello europeo. Se poi si aggiunge un campionato in sordina e una non impossibile uscita dalla Champions già al primo turno, quello a gironi, il senso di disgusto che si prova per quest’annata cresce.

Poi, c’è il Gallianismo. Dopo il derby, il nostro grande Coach ha avuto il coraggio di dichiarare in sala stampa che fino al (primo) gol (al 5° minuto) dell’Inter (partita conclusasi con un secco 5 a 1) il Milan era perfettamente in partita. Ieri sera ha bissato dicendo che lo spartiacque della parti ta contro la Dea è stata l'espulsione di Calabriata (tra l'altro, quanti cartellini rossi abbiamo preso in più rispetto alle rivali per un piazzamento Champions? Farsi due domande sarebbe così tanto inopportuno?). Tuttavia, il Gallianismo ha fatto proseliti. In questi giorni ho letto che (derby a parte) il rendimento delle due squadre milanesi è stato lo stesso. La sagra delle frasi infelici è però ricchissima di esempi. Dalle colpe di Maldini per la sua intervista a quelle per aver costruito l’ossatura della squadra che oggi (pur deludendo) chiede faraonici rinnovi di contratti. Per fortuna c’è il campo e dentro il rettangolo di gioco tutte queste elucubrazioni mentali cedono il passo a quella terribile livella (la realtà) che divide la verità dalle bugie.

Ci si mette persino De Katelaere, il fanciullo che avrebbe causato il licenziamento di Maldini. Pur avendo sbagliato due gol che non si falliscono nemmeno tra i Pulcini, è fuor di dubbio che il suo problema è e rimane solo una questione di maturità. Crescerà a Bergamo. Glielo auguro. Noi non abbiamo nemmeno il coraggio di far esordire Bartesaghi o Simic quando manca mezza squadra. Piuttosto giochiamo con Theo Hernandez e Florenzi fuori ruolo perché si può aspettare il serbo Jovic (altrimenti qualche Dirigente dei Piani Alti finirebbe sulla graticola) ma non un Primavera o un giovanissimo calciatore belga. L’impressione che ho avuto nel vedere tutta la partita dei rossoneri è di una squadra in autogestione, che da molto tempo non ha più fiducia nel suo Coach e nella Società e gioca senza una guida tattica e psicologica. Diciamolo una volta per tutte: due anni fa lo scudetto lo ha vinto Ibra e non il Parmense.

Il giudizio sulla partita del Milan contro l’Atalanta va oltre i meriti o i demeriti dei singoli calciatori e ritengo stupido stilare pagelle che elogino qualcuno (pochissimi) e giudichino severamente, oltre i singoli errori commessi, tutti gli altri (parecchi). Milano è famosa per tante cose, anche per il panettone. Forse la stretta monetaria della Federal Reserve Americana induce gli statunitensi a risparmiare sulle spese ma arrivare a Giugno con il nostro Coach potrebbe diventare un costo insostenibile anche per un’economia (verde) con moneta flat come quella USA. Naturalmente, ciò non accadrà e il Milan continuerà a distribuire regali a tante altre squadre della Serie A. Dopotutto, Santa Klaus è americano e il cerchio si chiude.

W Milan. Forza Milan. Per i tifosi migliori del mondo. Nonostante il coach e la proprietà che segneranno da soli la loro Storia e Destino.