Erling Braut Haaland nasce il 21/07/2000 a Leeds. A causa di problemi famigliari, nel 2004 lui e la sua famiglia fanno ritorno nel loro paese di origine: la Novergia.
Con i genitori entrambi atleti, Erling non può che avvicinarsi al calcio sin da piccolo; soprattutto grazie al padre (Alf-Inge Rasdal Haaland) che ha avuto modo di giocare per il Leeds, il Nottingham Forest e il Manchester City. Per quanto riguarda la madre, senza dubbio ha ereditato la sua velocità, essendo una professionista di Epthalon (atletica dove si praticano 7 attività diverse).

Una volta tornati in Norvegia, il padre di Haaland si ritira per un grave infortunio subito per colpa di Roy Keane; ex giocatore di Premier League. Di fatto, la vittima dovette smettere con il calcio per l'accaduto e dovette lasciare la Gran Bretagna. Da quel momento in poi, Alf-Inge cercherà in tutti i modi di portare suo figlio tra i professionisti. A 6 anni, Erling pratica il calcio; ma non solo: stabilisce un record mondiale di salto in lungo nella categoria dei bambini della sua età.
Nella squadra con cui gioca da piccolo (FC Bryne) Haaland mostra le sue qualità e un senso del gol da paura; andando avanti non può che migliorare. Giocherà nella seconda squadra del club nella stagione 2015-16 realizzando 18 reti in 16 presenze; cominciando così a far circolare il suo nome tra diversi club europei. 
Nel febbraio del 2017 arriva il primo trasferimento dopo quasi 11 anni, firmando per il Modle. I numeri parlano chiaro: 2 stagioni, 50 presenze e 20 reti. Non male per un 17enne. In particolare va ricordato un match contro il Brann, dove il ragazzo segnò ben 4 gol nel giro di un quarto d'ora. Risultato finale? 4-0.

Siamo nell'agosto del 2018 e nonostante cominci a far gola a vari club europei di una certa importanza, Haaland accetta l'offerta del Salisburgo. Il trasferimento definitivo avviene nel mese di gennaio, ma la sua prima partita da titolare la giocherà solo a maggio; dove ovviamente ha purgato gli avversari. È la stagione 2019-20 che porta definitivamente il centravanti tra i nomi dei giovani più in voga in Europa. Basti pensare che nella sua prima partita in Champions League, il norvegese realizza una tripletta contro il Genk. Nelle partite successive segna anche contro il Liverpool e Napoli arrivando a 6 reti nelle prime 3 partite del girone; e fu il primo a riuscirci andando a battere il record di Drogba, che arrivò a 5 gol. Il Salisburgo termina la sua avventura con le ultime 3 partite del girone, dove il giovane andrà a segno altre 2 volte, finendo così la sua prima esperienza nella prima fase della Coppa dei campioni con 8 reti realizzate; e questo solo all'età di 19 anni.

È il mese di dicembre e manca poco all'inizio del mercato. Difficilmente un ragazzo giovane che sta facendo la fortuna del suo club lascia quest'ultimo nel pieno della stagione buttandosi in un ambiente più ostico. Il bomber però lo ha fatto: nel mese di gennaio è cercato da alcune squadre (tra cui la Juventus). La dirigenza bianconera non sembra convinta che il norvegese possa essere già pronto per giocare in prima squadra. Il ragazzo e Raiola (suo procuratore ai tempi) rifiutano di giocare a Torino nell'under 23, andandosi a giocare un posto nel Borussia Dortmund. L'esordio in Bundesliga arriva il 18 gennaio 2020 contro l'Agusta.
Esordio con gol? Che domande. Tripletta? Ovviamente.
Il ragazzo in campionato non si ferma, segna sempre; ma a febbraio torna la competizione per eccellenza, la competizione dove pochi mesi prima ha dimostrato chi è Haaland. I gialloneri sfidano il Paris-Saint-Germain; avversario tutt'altro che facile. Il match di andata se lo aggiudica proprio il Dortmund vincendo 2-1, indovinate chi ha realizzato una doppietta? Sì, proprio lui.

Nella partita di ritorno il PSG rimonterà lo svantaggio, ma quello che ha mostrato il numero 9 nella sua prima annata in Champions, segnando 10 reti giocando solamente sino agli ottavi, dimostra cosa può e cosa potrà dare questo ragazzo al calcio; cosa potrà dimostrare.

Al termine del campionato, Erling non può che essere soddisfatto: 44 reti in 40 partite tra Salisburgo e BVB; allucinante. Nell'annata seguente, tutto nella norma. I gol arrivano con regolarità, e il giocatore non può che realizzare un altro record: 12 marcature nelle prime 10 apparizioni nella massima competizione europea. In quella stagione il ragazzo si aggiudica con il Dortmund la coppa nazionale tedesca. Nel terzo anno in Germania il ragazzo salta diverse partite a causa di diversi infortuni, ma nonostante ciò, quando gioca, fa quello che gli riesce meglio: gol; la stagione termina con 29 reti in 30 presenze.

Sono passati 2 anni e mezzo dal trasferimento del ragazzo in Germania. Le reti sono arrivate, tutto il mondo lo conosce; è il momento di andare in una big e portare a casa trofei importanti? Sì, lo è.
Nel giugno del 2022 Haaland passa definitivamente al Manchester City. Un vero e proprio ritorno al passato, vista la vecchia esperienza del padre che ha giocato nello stesso club. Un aneddoto molto interessante è che oggi in Premiere League, nell'Everton per essere precisi, c'è un certo Aidan Keane. Sì, è lui, il figlio di Roy Keane; colui che ha rovinato apposta al padre di Erling entrando brutalmente sul suo ginocchio.
La rivalità tra i due genitori ancora oggi vige; si dice addirittura che quando Roy appare in TV, il giovane attaccante e la sua famiglia cambiano canale. Rivalità che non può che essere tramandata ai propri figli. Se c'è una partita da guardare prossimamente del campionato inglese è sicuramente quella tra City ed Everton.

È trascorso poco più di un mese dall'inizio di questa stagione: attualmente Haaland è a quota 10 gol solo in Premier League; 2 in Champions e uno nella Community Shield. La scelta del norvegese di andare a giocare per i Citizens è stata accusata da molti come una scelta puramente economica. Erling negli anni ha dimostrato che ama il calcio e che ha molto da dirci; giocare nel City allenato da Pep Guardiola. Il lavoro che sta facendo il tecnico spagnolo sul ragazzo è un lavoro puramente tecnico che migliorerà il giocatore sempre di più; così come fatto con Lewandosky ai tempi del Bayern. Inoltre, la squadra composta da De Bruyne e company aveva bisogno di una ciliegina sulla torta che buttasse la palla dentro; uno che si fa trovare al posto giusto al momento giusto.
Erling Haaland oggi è il centravanti per eccellenza e ha tutte le carte in regola per diventare il miglior giocatore al mondo.