Era tanto, troppo tempo che noi amanti del calcio e appassionati di Premier League vi aspettavamo ad alti livelli. Quest'anno finalmente ci state riuscendo, arrembante Arsenal  glorioso Manchester United! Nei primi anni 2000 avete dominato l'Inghilterra sotto le sapienti ed eterne guide di Arsène Wenger e Sir Alex Ferguson ma dopo il loro addio siete cadute in un baratro dal quale avete faticato moltissimo a risalire. Un periodo di vacche magre era comunque fisiologico dopo un ventennio di successi ma non si pensava fosse stato così lungo. Ora finalmente il buio sembra finito e sia all'Emirates sia all'Old Trafford sembra tornata a splendere quella luce che da tanto mancava. Ecco come le due formazioni sono rinate come una Fenice dalle sue ceneri (ogni citazione a Lazza, secondo all'ultimo Sanremo con il suo pezzo "Cenere", è puramente casuale).

ARSENAL 
20 Aprile 2018, un giorno che resterà per sempre nella storia dell'Arsenal: Arsène (pronuncia simile ad Arsenal) Wenger lascia i Gunners dopo 22 anni. Si chiude un'era d'oro per i londinesi, che con il tecnico alsaziano hanno vinto 3 Premier League (di cui la 2003-2004 da imbattuti in quello che fu l'Arsenal degli Invincibili) oltre a sette Fa Cup e 7 Charity/Community Shield e hanno raggiunto una finale di Champions League,quella della edizione 2005-2006 persa a Parigi contro il Barcellona di Ronaldinho e i giovani Messi e Iniesta. Non sono però solo i risultati, storici ed eccezionali, a rendere memorabile la ventennale parentesi di Wenger ma anche la marea di giocatori valorizzati a partire ovviamente da Thierry Henry, divenuto attaccante fenomenale e completo, passando ed Dennis Bergkamp, Overmans, Patrick Vieira, Pires, Petit, Ljungberg, Fábregas, Sánchez e Ozil. L'addio è un colpo chiaramente forte per la dirigenza dell'Arsenal che come successore sceglie Unai Emery, reduce dalla gloriosa esperienza di Siviglia con cui ha vinto 3 Europa League di fila e da quella fatta di luci e ombre al Paris Saint-Germain, condotto alla vittoria di 1 Ligue 1, varie coppe nazionali ma anche da pesanti delusioni in Champions League.Nella prima stagione l'Arsenal chiude in una mesta posizione e arriva in finale di Europa League, persa 4-1 nel derby londinese contro il Chelsea di Sarri. L'inizio della seconda stagione del tecnico basco è da incubo e il 29 novembre 2019, viene esonerato dopo la sconfitta per 1-2 contro l'Eintracht Francoforte, che mette a rischio il primato nel girone di Europa League, mentre in campionato la squadra si trova in una deludente ottava posizione.
Oltre a risultati deludenti Emery ha pagato anche una negativa gestione dello spogliatoio con alcuni casi spinosi come quello di Xhaka e il deludente apporto dei nuovi acquisti David Luiz e specialmente Nicolas Pépé, esterno pagatp 80 mln dal Lille. Il momento per il club è duro, iniziano a circolare vari nomi per la panchina: il primo è quello di Espirito Santo, tecnico portoghese che ha svolto un grande lavoro al Wolverhampton, condotto prima alla promozione in Premier League dalla Championships e poi ad una insperata qualificazione in Europa League. Il tecnico però declina l'offerta. Il secondo è quello di Massimiliano Allegri, reduce da un quinquennio di successi alla Juventus ma volenteroso di rispettare la decisione di prendersi un anno sabbatico. Prende così quota una soluzione particolare: Mikel Arteta, ex giocatore dell'Arsenal, secondo di Pep Guardiola che sarebbe alla prima esperienza da primo allenatore. Iniziano le trattative, complicate dalla volontà del tecnico spagnolo che non vuole liberarsi del suo assistente, che però alla fine accetta l'offerta dell'Arsenal. La scelta dei Gunners fa storcere il naso a molti tifosi e alla stampa: affidarsi in un periodo così difficile ad un tecnico inesperto, al debutto in panchina è un grosso rischio. Tuttavia MA è un allenatore giovane ed emergente e può rappresentare la novità, la figura da cui ripartire definitivamente dopo l'addio di Wenger.
Il suo esordio in panchina, il 26 Dicembre 2019, nel Boxing Day, contro il Bournemouth in trasferta, termina 1-1. Il risultato non può soddisfare i tifosi che però hanno notato fin da subito l'impronta di Arteta: da spagnolo e da assistente di Guardiola l'ex centrocampista non poteva non credere in un calcio offensivo, propositivo basato su molto possesso palla (61% a fine partita) che ha portato la squadra a costruire diverse belle azioni fatte di tanti passaggi corti. Il 29 Dicembre, nel turno di fine anno arriva una sconfitta per 1-2 nel derby contro il Chelsea che aumenta le perplessità su Arteta. Il tecnico però può esultare qualche giorno più tardi: il 1° gennaio, il primo giorno del 2020, l'Arsenal batte 2-0 il Manchester United in Fa Cup e il nuovo tecnico può festeggiare la prima vittoria della sua carriera di allenatore. In Premier League tra Gennaio e in estate nel post Covid la squadra non trova però molta continuità e chiude nuovamente il campionato in una mesta ottava posizione.
Deludente anche il percorso in Europa League dal quale l'Arsenal, che era una delle favorite, si fa clamorosamente eliminare dai greci dell'Olympiakos. In una stagione difficile i Gunners possono però esultare: il 1° Agosto con il 2-1 al Chelsea di Lampard conquistano la Fa Cupprimo trofeo da allenatore per Arteta, che con questa Coppa può guardare con più fiducia al futuro. La stagione 2019-2020 si chiude con una coppa in bachecacosì come la stagione successiva, la 2020-2021, che inizia solo 28 giorni dopo, si apre con una coppa. È il Community Shield che vede l'Arsenal superare ai calci di rigore il Liverpool, tornato dopo 30 anni sul trono d'Inghilterra. Per Arteta 2 finali, 2 vittorie. Nonostante il successo nella Supercoppa inglese e un ottimo inizio di campionato, è un'altra stagione avara di soddisfazioni per l'Arsenal che tranne in Europa League, dove raggiunge la semifinale, delude: ancora in campionato, quarti di finale in Fa Cup e primo turno in League Cup. Nella scorsa stagione, senza Coppe europee, invece l'Arsenal ha raggiunto la semifinale di Fa Cup ed ha subito una grande beffa in campionato: i Gunners sono stati a lungo in zona Champions League ma nelle ultime settimane hanno subito la clamorosa rimonta del Tottenham e si sono dovuti accontentare del posto e dell'Europa League. I dubbi su Arteta sono iniziati a crescere: dopo 2 stagioni e mezzo la squadra non ha fatto molti passi avanti a eccezione dei 2 trofei vinti tra la prima e la seconda stagione. La dirigenza Gunners però non cede: ha fiducia in Arteta e lo conferma per l'attuale annata. E finalmente i risultati stanno arrivando: l'Arsenal è a sorpresa primo in classifica in Premier League dopo una prima parte di stagione straordinaria,a +3 sulla corazzata Manchester City del maestro di Arteta, Pep Guardiola, e del fenomeno Haaland. I Gunners non hanno l'organico più forte ma sono una squadra giovane (alcuni, come Smith-Rowe, Nketiah, Saka cresciuti in casa), con un'età media tra le più basse ed esprime un bel calcio, brillante e propositivo. Per certi versi ricorda il Napoli in Italia e come gli azzurri non ha rallentato dopo la pausa Mondiale nonostante molti speravano in un loro crollo.

Continuando così, gli Arteta's boys non solo possono raggiungere l'obiettivo stagionale, l'agognato ritorno in Champions League ma possono puntare anche ad una inaspettata vittoria della Premier League (oltre che dell'Europa League in cui sono ancora in corsa, mentre dalle coppe nazionali sono stati eliminati).
In ogni caso comunque una o più vittorie sarebbero il trionfo della fiducia e della lungimiranza, aspetti che nel calcio moderno sono ormai rari. Una cosa però è certa: i cannoni sono tornati a sparare, l'Arsenal è tornato ad essere protagonista in Inghilterra.

MANCHESTER UNITED
Il
buio del Manchester United, la seconda squadra più vincente d'Inghilterra, è stato lunghissimo. Tutto ha inizio l'8 Maggio 2013: Sir Alex Ferguson lascia il club dopo 27 in cui i Red Devils, sotto la sua egida, hanno conquistato ben 34 tra cui 13 Premier League,5 Fa Cup,2 Champions League,2 Coppe del Mondo per Club. Tanti trionfi e tanti protagonisti da David Beckham, a Cristiano Ronaldo a Wayne Rooney per passare da Ryan Giggs e Paul Scholes, tutti lanciati e portati a livelli altissimi da Sir Alex che, in accordo con la società, decide lui stesso il suo successore. Lo scozzese sceglie il connazionale e amico David Moyes, reduce da un'altrettanto lunga esperienza all'Everton (2002-2013), che firma un contratto lunghissimo di ben 6 anni. La stagione seguente è però un fallimento totale per il Manchester United che vince il Community Shield 2013 ma delude su tutti gli altri fronti: arriva in Premier League e raggiunge appena il terzo turno in Fa Cup, le semifinali di Coppa di Lega e i quarti di finale di Champions League. Moyes ad Aprile viene silurato e rimpiazzato dalla bandiera Ryan Giggs che porta a termine la stagione. Nell'estate 2014 il Manchester United è così costretto ad un'altra rifondazione affidata al santone Louis Van Gaal,tecnico olandese ex Ajax,Barcellona e Bayern Monaco e reduce dal Mondiale in Brasile con l'Olanda, condotta ad un ottimo terzo posto. Per rinforzare la rosa e riportare in alto il club, Van Gaal, nelle vesti di allenatore manager come Ferguson, imposta una robusta campagna acquisti con un esborso finale di ben 200 mln:arrivano all'Old Trafford giocatori del calibro di Angel Di Maria e Radamel Falcao, oltre al mediano Herrera e al terzino Shaw. Nonostante i grandi investimenti, i Red Devils non vanno oltre il quarto posto, mentre nella stagione successiva arrivano addirittura quinti mancando in entrambe le annate la qualificazione in Champions League. La vittoria della Fa Cup 2015-2016 non basta alla proprietà americana che esonera Van Gaal. AL suo posto viene annunciato un altro vate: il portoghese José Mourinho. L'organico viene ulteriormente rinforzato con l'acquisto del totem Zlatan Ibrahimovic, del trequartista Mkhitaryan dal Borussia Dortmund e soprattutto del centrocampista Paul Pogba, prelevato dalla Juventus per 105 milioni di euro: in quel momento è il trasferimento più oneroso nella storia del calcio. Nonostante un campionato deludente Mourinho guida i suoi alla vittoria della Supercoppa d'Inghilterra 2016, della Coppa di Lega 2016-2017 e dell' Europa League 2016-2017, conseguendo il successo nella competizione per la prima volta nella storia del club e assicurando così allo United un posto in Champions League per l'anno seguente.
Arrivano altri acquisti pesanti: Romelu Lukaku, centravantone dall'Everton e Matic, mediano dal Chelsea campione. Nonostante i nuovi ingaggi, dopo aver perso la Supercoppa europea, il club prosegue la stagione 2017-2018 tra alti e bassi e perde la finale di FA Cup. Sulla stessa falsariga si svolge la prima parte della stagione 2018-2019, ma con un rendimento peggiore in campionato: è la ragione per cui Mourinho viene esonerato già a dicembre. Al suo posto viene scelto come tecnico a interim, l'ex calciatore dei Red Devils Ole Gunnar Solskjær che dopo una serie di buoni risultati viene confermato con un contratto pluriennale. Neanche con la bandiera norvegese le cose migliorano: in campionato il Manchester United non va oltre il sesto posto finale, mentre fa leggermente meglio in Champions League dove il club approda ai quarti di finale per la prima volta in cinque anni. La stagione 2019-2020 vede i diavoli rossi ottenere il terzo posto in Premier League e raggiungere le semifinali sia nelle due coppe nazionali sia in Europa League. Nell'annata 2020-2021, giocata per intero a porte chiuse senza il caldo supporto dei tifosi Red Devils, arriva un piccolo barlume di speranza: il Manchester United arriva in campionato (seppur a distanza siderale dal Manchester City campione) e arriva in finale di Europa League, persa ai calci di rigore contro il Villarreal. In Fa Cup i mancuniani conquistano la semifinale e in League Cup i quarti.
La buona stagione rinnova le ambizioni del club che nella successiva estate investe con forza sul mercato: per rinforzare una difesa troppo spesso perforata viene acquistato Raphaël Varane, totem difensivo che ha vinto tutto con il Real Madrid e in cerca di nuovi stimoli, arriva anche l'esterno Jadon Sancho, consacratosi definitivamente al Borussia Dortmund e soprattutto si compie il ritorno del figliol prodigo Cristiano Ronaldo, in rotta con la Juventus e tornato in Inghilterra, dove è esploso definitivamente, per riportare il club ai fasti di un tempo. Neanche CR7 riesce però a risollevare lo United, protagonista di una altra annata sotto le aspettative. In campionato arriva solo , da entrambe le coppe viene eliminato prematuramente mentre in Champions League la corsa si interrompe agli ottavi di finale contro l'Atletico Madrid. In mezzo anche l'avvicendamento in panchina (che non ha portato i suoi frutti) tra Solksjaer e the professor Ralf Rangnick, il primo allenatore-manager nonché maestro di Klopp,Tuchel,Nagelsmann e della nuova scuola tedesca. Così a Maggio il Manchester United si prepara ad una nuova rivoluzione: come allenatore viene scelto Erik Ten Hag, che con l'Ajax ha vinto 3 Eredivisie, 2 Coppe di Olanda, 1 Supercoppa di Spagna valorizzando molto giovani ed esprimendo un calcio offensivo e propositivo basato su molto possesso palla, pressing feroce e baricentro alto. Per rilanciare il club, il manager olandese, appena arrivato, vuole portarsi con sé alcuni suoi pupilli in biancorosso: due arrivano (il centrale Lisandro Martínez e l'attaccante Antony), due sfumano (il difensore Timber e il centrocampista De Jong del Barcellona, con un passato all'Ajax).Oltre ai giocatori provenienti dall'Olanda arrivano anche Eriksen, tornato a giocare al Brentford dopo lo spavento dell'Europeo e soprattutto Casemiro, approdato dopo una trattativa lampo con il Real Madrid, di cui è stato perno e colonna portante, assieme a Kross e Modric, della squadra che tanti successi ha conquistato negli ultimi anni. Resta Ronaldo, nonostante un rapporto fin da subito complicato con l'allenatore olandese.
L'inizio di stagione è pessimo: il Manchester United perde nettamente le prime due gare con Brighton (1-2) e Brentford (4-0), due rivelazioni del campionato sia per i risultati finora conquistato che per il gioco offensivo che propongono. I due pesanti ko sollevano le prime critiche di stampa e tifosi su Ten Hag e sul nuovo corso. Intanto in campionato arriva il Liverpool, anch'esso desideroso di riscatto dopo i 2 soli punti conquistati nelle prime 2 gare. Con una prestazione generosa, più di spada che di fioretto, il Manchester United supera 2-1 i Reds e Ten Hag può tirare un sospiro di sollievo e festeggiare la prima vittoria in Inghilterra.
È la vittoria della svolta: arrivano altri 3 successi di fila, striscia interrotta dal sonoro 6-3 subito dal Manchester City nel Derby di Manchester che ricrea nuvole nere attorno alla squadra. La squadra reagisce e conquista non poche vittorie,perdendo punti solamente nello 0-0 con il Newcastle, nell'1-1 sul sempre difficile campo del Chelsea e nella netta sconfitta con l'Aston Villa per 3-1 che ha segnato l'esordio di Emery sulla panchina dei Villans.
Il Manchester United arriva così alla pausa per il Mondiale in Qatar in quinta posizione ma con due giornate in meno e con in tasca la qualificazione per i sedicesimi di Europa League: il sorteggio è sfortunato però per i Red Devils, che se la vedranno con l'avversario più forte, il Barcellona di Xavi primo in Liga e retrocesso dalla Champions League. In generale viene considerato positivo il bilancio della prima parte di stagione dei mancuniani che dopo la sosta ripartono fortissimo: doppio 3-0 a Nottingham Forrest e Bournemouth e colpo al Molineaux di Wolverhampton (0-1). Tre successi pesanti che proiettano Ten Hag al 3º posto in campionato e che, uniti alle vittorie sull'Everton in Fa Cup e quelle su Burnley e Charlton in Coppa di Lega, creano entusiasmo attorno alla squadra, tornata come un tempo a giocar benea segnare a valanga e a conquistare risultati di rilievo. E la squadra conferma le ottime sensazioni con il 2-1 da urlo sul Manchester City nel derby di Manchester che le permette di tornare a sognare clamorosamente la Premier League dato il -8 dall'Arsenal capolista.
Ciliegina sulla torta di un gennaio d'oro è la conquista della finale di Coppa di Lega, in programma a Marzo contro il Newcastle di Howe.
Il Manchester United, ancora in corsa su tutti i fronti (campionato, Fa Cup, Coppa di Lega ed Europa League) è tornato a volare e la seconda parte di stagione può regalare molte soddisfazioni ai tifosi Red Devils. E il merito è di Ten Hag, bravo a ridare un'identità precisa alla squadra.

Chiudo il pezzo così come lo ho iniziato: bentornati Arsenal e Manchester Unitedci siete mancati.