Theo Walcott giocatore dell'Arsenal ha ricevuto il primo no.
L'Arsenal lo ha messo sul mercato nella speranza di trovare un aquirente per il velocissimo esterno d'attacco e centrocampo inglese, soprannominato "The Lightning"  (il fulmine) proprio per la sua velocità.
L'ostacolo più grande è l'ingaggio del giocatore, altrimenti ora sarebbe già tornato al Southampton che lo ha già richiesto ai Gunners, ma che si è bloccato alla richiesta d'ingaggio del giocatore.
Oltre al Soton c'è anche l'Everton che per lo stesso motivo si è fatto da parte. Gli intermediari dell'Arsenal però non si sono demoralizzati e sono arrivati fino in Italia per proporre il loro assistito a Milan e Inter, ma se dalla parte rossonera ha ricevuto un due di picche, l'Inter ancora non ha dato una risposta.
Il Milan sotto la voce Mirabelli ha fatto sapere che per il mercato di gennaio la squadra non farà acquisti, quindi se la trattativa dovrà andare in direzione Milan si dovrà aspettare l'estate.
L'Inter da parte sua è in attesa di sapere il futuro di Antonio Candreva, che come sappiamo è seguito da Chelsea e Manchester United, pronte ad un'offerta che balla dai 20 ai 25 milioni di euro, qualora fosse accettata, l'Inter potrebbe trovare in Walcott il sostituto naturale.

Walcott si o Walcott no? Se un club vuole prendere un velocista con una buona progressione e che mette la palla in area avversaria con dei buoni cross allora può tranquillamente puntare su Walcott. Mentre mi sento di ricordare ai club italiani che i giocatori inglesi, fatta eccezione di Paul Ince ex Inter e Beckahm in quel primo periodo al Milan, non hanno mai brillato in Italia, mi ricordo un certo campione come Ian Rush (anche se Gallese) che non riuscì a sfondare nella Juventus, ma poi con il Liverpool vinse davvero tanto.
I giocatori inglesi giocano bene solo in Inghilterra, infatti credo siano gli unici al mondo che quando mettono piede fuori dal Regno Unito a diventare anonimi.
Io unisco Regno Unito e Galles perché alla fine siamo là la distanza è di 283 km, quindi l'aria che respirano è pressappoco la stessa. Sarà che l'aria tetra di Londra farà la differenza per il piccolo e veloce esterno inglese?
Per l'anglo-giamaicano (da parte del padre, mentre la madre è inglesissima) finito ai margini delle preferenze di Arsene Wenger, ci sarà una nuova destinazione di sicuro, ma tra venire in Italia e scegliere un'altra destinazione, ballano sempre dei milioni di mezzo, quelli che il giocatore non sembra disposto a mollare così tanto facilmente.

A mio avviso se non abbasserà le pretese si ritroverà senza corteggiatori e fermo per almeno una stagione, facendo spola tra tribuna e campo d'allenamento.