Dopo quasi due anni l'Inter torna in testa alla classifica in solitaria, a 39 punti, con due lunghezze di vantaggio sulla Juventus e una sul Napoli. 

Ma è un'Inter diversa rispetto a quella dell'annata 2015-2016, guidata da Roberto Mancini. Una squadra, quella nerazzurra guidata da Luciano Spalletti, che ha cominciato anche a giocare bene dopo un inizio in cui la si definiva semplicemente fortunata e, dato da non sottovalutare, con la migliore difesa del campionato, in ex aequo con Napoli e Roma, con sole dieci reti subite.

Un primo posto, quello ottenuto oggi, che sembrava impossibile da pronosticare a inizio stagione, dopo una campagna acquisti al di sotto delle aspettative. Invece l'Inter oggi è scesa in campo contro il Chievo con la fame di chi vuole vincere e ha mostrato le differenze con gli ultimi anni, quando queste partite spesso le falliva. A decidere la partita un giocatore che sembrava destinato a salutare l'estate scorsa: Ivan Perisic. L'esterno croato è stato devastante, con tre reti e tanti potenziali assist per i compagni e, ai microfoni dei cronisti subito dopo la partita, l'ex Wolfsburg ha ammesso come ad avere un ruolo fondamentale per la sua permanenza sia stato proprio Spalletti.

Spalletti che, come Mourinho, è ormai una guida per il popolo nerazzurro tanto che, durante il match contro i gialloblu, la Curva Nord gli ha dedicato un coro, come non si faceva dai tempi dello Special One.