Chi l'avrebbe mai detto! L'era dello Special One è finita...
Mourinho cade nella competizione da sempre territorio di conquista. Ormai dall'anno dell'Inter raccoglie solo delusioni, che sia al Real, Chelsea o Manchester United.

Ieri, contro il meno quotato Siviglia, ha subito una delle sconfitte più brucianti della sua carriera da ormai ex Number One. I Red Devils sono scesi in campo con l'arroganza di chi era convinto di avere un compito facile, rispecchiando il pensiero del proprio allenatore che, invece di pensare alla partita, era concentrato a dispensare "perle di saggezza" ai microfoni, in particolare a De Boer (tutti e due ex allenatori nerazzurri) reo di essere il peggiore allenatore della storia della Premier League.

Il caso ha voluto che a sconfiggere Mou sia stato uno che è stato etichettato, forse ingiustamente, come uno dei peggiori allenatori della Serie A, ossia Vincenzo Montella.
L'Aeroplanino quasi 100 giorni dopo l'esonero si è preso una rivincita che vale doppio, poiché ha raggiunto i quarti di Champions League. Adesso, non è che una partita ti fa diventare grande, ma è la dimostrazione che non tutte le ciambelle escono con il buco e che la Spagna è l'ambiente adatto per l'ex allenatore della Fiorentina.

Ma ritornando a parlare di Mourinho. I numeri certificano come, dopo aver toccato l'apice all'Inter, sia caduto in una crisi "da grande".
Dal 2011 ha aggiunto nel proprio palmarès: 1 Liga, 1 Coppa di Spagna ed 1 Supercoppa con il Real; 1 Premier League (nel 2015 col Chelsea) ed 1 Coppa di Lega; dal 2016 sulla panchina dello United ha conquistato 1 Comunity Shield, 1 Coppa di Lega e lo scorso anno l'Europa League.
In campionato ha collezionato un sesto posto (il primo anno) e adesso si trova in seconda posizione, ma con un distacco siderale dal City di Guardiola.

Da One a Two è un attimo. Ritornerà lo Special?