Nimes non è proprio una delle città più famose e visitate della Francia, sebbene presenti un patrimonio culturale immenso e da far invidia a molte altre realtà nazionali, figlio dell'Impero Romano. Già, perché forse non tutti sanno che Nimes millenni fa era conosciuta addirittura con l'appellativo di "Seconda Roma", grazie soprattutto ad opere di straordinaria bellezza: il "Port Du Gard", avveniristica meraviglia dell'ingegneria romana; la "Maison Carreé", tempio oggi splendidamente conservato; la "Tour Magne", costruita sull'acme cittadino. E tanti altri ancora. Retaggio e patrimonio culturali prodotti dal dominio romano che si fanno sentire anche sul simbolo della città: un coccodrillo incatenato ad una palma, il cui significato è da rintracciare nelle conquiste militari in Egitto di Cesare, le cui conseguenze non hanno tardato ad interessare anche la piccola, grande Nimes. 

Nimes non è solo storia romana, è anche crocevia tra due regioni adiacenti, la Provenza e la Linguadoca, di cui ne è evidentemente un ibrido, dotato di grande fascino e presa nei confronti delle migliaia di turisti che ogni anno prendono d'assalto il suo incantevole centro storico. Nimes è anche il Nimes Olympique Football Club, con la sua decennale e gloriosa storia povera tuttavia di trofei e conquiste. 

Una società che ne ha passate di cotte e di crude, tra fallimenti in banca e scottanti retrocessioni sul campo, come quella in Terza Divisione del 1995. Un anno altresì indimenticabile per "I Coccodrilli", grazie all'incredibile cavalcata in coppa nazionale, fermatasi sul più bello di fronte al lanciatissimo Auxerre. Un'epopea sportiva che da l'accesso alla Coppa Uefa, dove i francesi centrano un record tutt'oggi imbattuto: nessuna squadra militante in una terza serie aveva mai raggiunto gli ottavi di una competizione europea. Una squadra che ha per anni vissuto nella mediocrità calcistica più grigia, dunque. Senza campionati vinti né coppe. Senza giocatori di grido, attraverso i quali poter associare in qualche modo il nome del Nimes: non so, ad esempio uno pensa a Michel Platini e se lo immagina con la maglia dei Verds del Saint-Etienne (questo giochetto vale solo in Francia...).

Ma forse uno lo abbiamo trovato: Umut Bozok, discendente da una famiglia turca rifugiatasi in Francia, sta conquistando i tifosi a suon di gol. Classe 1996, bassa statura che non gli impedisce di svettare sui lungagnoni difensivi, sta letteralmente trascinando il Nimes ad un'insperata lotta promozione in Ligue 1 con uno score che fa rabbrividire. Non tanto le 13 marcature in 15 presenze, bensì le tre triplette che hanno affondato Brest, Borg Perronas e Quevilly. Quest'estate il Nimes ha fatto bingo, grazie ai soli 150 mila euro spesi per portarsi a causa un attaccante che la stagione precedente, al debutto tra i prof - lui che è un "scuola Metz", rinomata fucina di talenti - ha bucato per 18 volte (su 31 presenze) le difese avversarie con la maglia del Consolat Marsiglia, laureandosi capocannoniere della Terza Divisione. Nonostante sia francese a tutti gli effetti, in Umut scorre sangue turco, ed è perciò molto orgoglioso di indossare la maglia della Nazionale u21, nella quale per non perdere il vizio col gol ha esordito realizzando una tripletta contro l'Azerbaigian. 

Mica male per un classe '96; si sarà già montato la testa, direte voi. E invece, al momento della firma col Nimes, il funambolo turco ha dichiarato sul sito del club: "Da un punto di vista strettamente personale, spero di conoscere in fretta i miei futuri compagni di squadra, con cui spero di condividere tanti successi. Per il resto, non ho fissato altri obiettivi che lavorare con umiltà, migliorando e imparando giorno dopo giorno, e segnare un certo numero di reti per la squadra, prima che per me stesso". Non ha nascosto il suo viscerale amore per il Galatasaray e l'ambizione palpitante di poter vestire un giorno la maglia dell'Olyimpique Lione.
D'altronde è ancora un ragazzo, che ha comunque capito che solamente attraverso l'umiltà, il sacrificio e la voglia di imparare si possono raggiungere grande obiettivi.