Sono passati 100 giorni da quando il nuovo proprietario del Milan e Berlusconi (che lo ha preceduto) hanno firmato il fatidico closing, il passaggio di consegne. In questo periodo è capitato di tutto, dalla qualificazione all’Europa League acciuffata per i capelli e la campagna acquisti, non dimenticando l’affaire Donnarumma.
In pochi mesi, la nuova proprietà e la dirigenza hanno dovuto superare enormi difficoltà, molte di queste del tutto inaspettate. Si ha un bel dire che la mentalità asiatica è pervasa di una flemma che noi occidentali non possediamo. Quanto è successo nei primi 100 giorni del Nuovo Milan avrebbe fatto perdere la pazienza anche al più tranquillo dei monaci zen. Tuttavia, dopo la bufera, arriva la bonaccia e il tempo che si vede davanti alla rotta è bello con forte vento a gonfiare le vele.

Davanti al timoniere, Vincenzo Montella, c’è il clima giusto per portare al traguardo il veliero rossonero e il tecnico di Pomigliano d’Arco deve fagocitare un’amalgama tra i suoi calciatori, come suggerisce Berlusconi in una recente intervista: «Avevo assicurato, esponendomi in prima persona, che ci sarebbe stato un generoso investimento ed è sotto gli occhi di tutti, persino in misura superiore alle più rosee aspettative. Che non significa naturalmente garanzia di successi e di risultati. Nel calcio il vero segreto è la chimica che deve poi realizzarsi tra calciatori, allenatore e società».

I calciatori buoni sono arrivati, il tecnico giusto lo abbiamo, la società sta lavorando bene. Gli ingredienti ci sono tutti. La rivoluzione cinese attende solo il momento giusto per accendere le micce e far scoppiare i fuochi dello spettacolo. A San Siro, i tifosi indiavolati che in un solo giorno hanno saputo aumentare gli abbonati del 2000% si stanno preparando a cantare e a festeggiare. Ci sono un mucchio di trofei da andare a prendere… insieme!