Era ora. Era ora che qualcuno giocasse a carte scoperte. Finalmente sappiamo chi si è lamentato coi vertici UEFA per la stagione rossonera 2017-2018 conseguente al closing di marzo. James Pallotta, Presidente della Roma, esce allo scoperto e una sua dichiarazione segue di poche ore quanto rilasciato in un'intervista dal responsabile del Fair Play Andrea Traverso. Andiamo però con ordine.

Ieri, compare sulla Gazzetta dello Sport una serie di dichiarazioni e una di queste parla proprio nello specifico dei rossoneri. “Il Milan non sarà un eccezione al fair play Uefa" dice il Responsabile "perché nessun club gode di eccezioni ma il fair play fa i controlli a posteriori. Non possiamo dire cosa fare e cosa no: ognuno è libero, poi ci sono conseguenze. Certo il Milan non può fare quello che vuole: se compra è perché prevede un rientro. Il voluntary è per nuovi azionisti: 4 anni per sistemare i conti invece di 3. Le società devono muoversi sulla strada del risanamento. Se vanno all’opposto, l’Uefa farà le valutazioni. Se non ci sono le condizioni il voluntary può non essere concesso.  Non conosciamo i conti nel dettaglio perché trasferimenti andranno a bilancio nel 2018”.

La dichiarazione è di una chiarezza eclatante e in buona sostanza sostiene che l'Organo decisionale valuta il problema solo dopo che compare. Non Prima. Non durante. Lo dice la logica. Vi figurate se un Giudice Penale dovesse giudicare un omicidio prima che questo venga commesso? O un furto in banca o uno stupro? Insomma, non appena si riscontra il reato il Giudice avvia il procedimento giuridico ed arriva alla sentenza. Banale, se vogliamo ma chiaro e ineccepibile.

Che cosa dice invece James Pallotta? Ecco il resoconto di calciomercato.com: "Parlando del Milan, non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, a un interesse piuttosto alto" dice ai microfoni di Sirius Xm "Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa! Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco".

A livello personale, e lo sottolineo, se c'è una cosa che mi fa uscire di senno è subire una sentenza senza che nessuno mi abbia comunicato il reato e senza darmi la possibilità di difendermi in un giusto processo. Questo concetto vale per tutte le cose della vita ed è molto importante. La civiltà umana si regge sulla convivenza forzata e da REGOLE. Quelle citate da James Pallotta, ad esempio, egli stesso non è a conoscenza se siano state o meno violate. Così dice nella sua dichiarazione. Quelle della pacifica convivenza e della Giustizia invece sono state massacrate dalle sue stesse dichiarazioni (che sono veri e propri giudizi di merito). Non dall'UEFA. E non dal Milan.