Non so quanto durerà ancora l'argomento "Champions", ma non parlarne oggi dopo i sorteggi sarebbe strano. Si è discusso già tanto (per me troppo) sul post di Roma-Barcellona e soprattutto quello di Real Madrid-Juventus. Tuttavia, le previsioni meteo vedono ancora cattivo tempo, tuoni e fulmini, burrasche sulla partita che ha visto uscire immeritatamente gli uomini di Allegri. Insomma, nulla di buono. Prima, però, credo che sia doveroso riepilogare sommariamente, appunto, ciò che è stato decretato dall'urna di Nyon. 

La Roma ha pescato il miglior avversario a dispetto delle altre due che sono vere e proprie corazzate. Il Liverpool di Klopp, assieme al club di Pallotta, è la rivelazione di questa Champions League. Finito in un girone abbordabilissimo, gli inglesi hanno passeggiato conquistando il primo posto. Agli ottavi ha avuto vita facile linciando il Porto. Ai quarti ha disputato il derby d'Inghilterra affrontando il Manchester City e spazzandolo via tra andata e ritorno, sebbene il ritardo dei Reds dai Citizens in Premier sia di quasi 20 punti. Della Roma abbiamo parlato parecchio. Nient'altro da aggiungere, eccetto il mio tifo che l'accompagnerà (spero) fino a Kiev. Per quanto riguarda l'altro scontro interessentissimo vede di fronte il Bayern Monaco contrapposto al Real Madrid. E qui c'è un vento gelido, freschissimo di vendetta, dopo quello che è accaduto nell'edizione precedente. Ricorderete tutti il modo con cui i campioni d'Europa ottennero il pass per Cardiff: discutibile doppio giallo a Vidal nei tempi regolamentari, doppietta di CR7 in fuorigioco nei supplementari. Voilà! Il Real approda in finale e la vince (la coppa) per la dodicesima volta nella storia. 

Come si presenterà il Madrid alla doppia sfida? Signore e signori, incredibile ma vero, Zidane potrà schierare Sergio Ramos in difesa, dopo la squalifica subita nel ritorno contro la Juventus. Dove sta la notizia? Nel fatto che, anche questa volta (scusate la monotonia), non è stato applicato il regolamento ai danni dei Blancos. Il difensore spagnolo ha violato una regola lapalissiana, intercettata da tutti tranne che dalla UEFA: squalifica per una giornata o per un certo periodo di tempo per aver partecipato a una partita, aver messo piede sul terreno di gioco quando si era squalificati o ineleggibili per giocare. Le regole dovrebbero essere rispettate. Da notare il mio uso del condizionale, perché evidentemente la UEFA ha deciso che il regolamento va applicato solo per alcuni, per altri no. Straordinario!

Sergio Ramos era a bordocampo nel finale di partita per incitare i suoi compagni in difficoltà fino all'episodio finale del rigore e ha anche avuto modo di discutere animatamente con Massimiliano Allegri sul penalty concesso da Michael Oliver. Riprese ovunque, televisioni e giornali che il giorno dopo sollevano, come è giusto che sia, la possibile squalifica. Episodio oggettivo visto anche in Papuasia, sul quale la UEFA ha deciso di non esprimersi per non fare il primo danno a Florentino Perez in questa competizione. Archiviato questo caso, oggi i mass media parlano di un'ipotesi che potrebbe verificarsi, seppur remota. Gianluigi Buffon, per aver detto quello che pensava in un momento caldo e carico di tensione adrenalinica, potrebbe ricevere qualche giornata di stop anche in campionato.

Avete presente i bambini che fanno il dispettuccio quando vogliono la caramella, ma la mamma dice di no e cominciano a piagnucolare? Uguale. Si ragiona secondo questa stregua. "Ah tu ti ritiri e non puoi scontare il rosso il prossimo anno? Ti faccio vedere io... la squalifica te la piazzo in campionato!" La carriera di un campione del mondo l'hanno rovinata al Bernabeu, utilizzando l'espediente di una protesta ovvia per quello che la leggenda ha subito dopo aver rimontato tre gol e aver giocato una partita perfetta. Qui non si tratta di un bidone della spazzatura al posto del cuore. Qui si tratta di avere putridi escrementi! Diciamo che ciò che non è stato fatto a Ramos, potrebbe subirlo sulle spalle Buffon, reo di indossare la "camiseta" bianconera e non quella bianca. Di essere il "miserabile italiano di turno" e non "l'aristocratico spagnolo". E non è una barzelletta...