Il Financial Fair Play sembra che non piaccia proprio a nessuno. Né agli addetti ai lavori né ai tifosi che seguono le gesta sportive dei propri beniamini. Tuttavia, continuerà a dare i suoi effetti ancora per molto, molto tempo. Ma che cos'è, dunque, il FFP? In buona sostanza, allo scopo di controllare la salute finanziaria delle società di calcio ed evitarne il fallimento per una gestione spericolata o opportunistica, i vertici UEFA hanno elaborato un piano che ingabbia i suoi attori e li costringe ad accettare delle regole diciamo... di castità forzata. Sì, regole ma... quali sono?

Tutti i club possono acquistare o vendere il cartellino degli atleti spendendo 5 milioni di euro in più di quanto hanno ricavato negli ultimi 3 anni. Tuttavia, è concesso loro di superare questo limite in misura massima di 30 milioni di euro se questo debito risulta saldato dalla proprietà con un contributo diretto o indiretto.  Secondo le migliori intenzioni di chi ha progettato questo strumento le società avrebbero dovuto ridurre gli scambi di atleti, le transazioni monetarie, i debiti, le distanze sportive tra loro. Sbagliato. Come assistiamo ogni giorno, i prezzi delle prestazioni sportive dei calciatori hanno raggiunto dei livelli mai toccati in passato e buona parte delle società sta passando di mano da una categoria di finanziatori ad altre che le sono economicamente nettamente superiori. Le grandi società vendono a caro prezzo i propri atleti perché in questo modo possono permettersi di spendere cifre più sontuose per i propri progetti. I livelli di spesa sono saliti vertiginosamente anziché essere limitati (si spostano meno calciatori ma a prezzi nettamente più alti). Che cosa ne consegue? Le distanze tra, faccio un esempio, il Pescara (che si è classificata ultima nel campionato di Serie A appena concluso) e la Juventus (vincitrice del torneo) ma anche il Real Madrid (vincitore della Champions League) sono tali che la società abruzzese non potrebbe colmarle in un ventennio di violazione massiccia del cosiddetto Fair Play Finanziario.

Lo so che ogni volta che si prospetta di metter mano al sistema calcio europeo o mondiale si fanno raffronti con quanto avviene negli USA col campionato di Football Americano... tuttavia, non si può non notare come il concetto di confronto e di democrazia sportiva non siano alla base delle scelte dell'UEFA quanto lo sono nella NFL. Lo scopo del Financial Fair Play è quello di rendere più ricchi e potenti i soliti club calcistici e rendere più deboli e perdenti quanti lo sono già. I tornei ai quali assistiamo sono realtà virtuali proprio come Matrix. Speriamo che prima o poi arrivi uno come Neo a tirarci fuori dalla capsula...