Alla terza di campionato era già chiaro come il sole che il Milan avrebbe fatto una fatica boia per tutto il campionato e che molto difficilmente sarebbe entrata in competizione per il quarto posto, obiettivo minimo strombazzato dalla dirigenza.
Dopo un lungo precampionato, quindi senza scuse, si vedeva una squadra con evidenti lacune tecniche, fisiche e di ruoli. Queste tristi considerazioni si riconfermano, purtroppo, in questo rush finale. Qualcuno ha definito una rincorsa l'apprezzabile lavoro di Rino, che almeno ha tirato fuori un po' di autostima da un gruppo di giocatori scarsi nella quasi totalità della rosa.
Ora si possono trarre senza difficoltà i bilanci di una stagione e di una rosa, consapevoli del fatto che siamo ancora terribilmente lontani dal diritto di calpestare i terreni nobili della Champions, non per la classifica piu' che giusta, ma perche' gli interventi sul mercato dovrebbero essere proibitivi e senza margini di errore. I bilanci dividono impietosamente in tre il gruppo dei giocatori, con la bilancia che pende impietosamente dalla parte della mediocrità o dell'inadeguatezza tecnica ed atletica.

Cominciamo pure dalle note positive, tanto sono veramente poche: possiamo contare su una manciata di fuoriclasse potenziali o, se preferite giocatori di spessore internazionale, con un se. Se rimarranno. Questi sono Donnarumma, Bonucci, Romagnoli, un Biglia che però si avvia alla fine della carriera ed il povero Conti che e' un punto interrogativo colossale. Dubito che Gigio rimarra' e rumors parlano di un Bonucci in partenza, orfano della Champions e, quindi anche le poche note positive sono già in fase di evaporazione.
Poi c'e' il folto, e costosissimo, gruppo di giocatori che al Milan hanno dimostrato di servire a poco o niente, bravini per carita', ma con limiti atletici o tecnici paurosi. Ne fanno parte Kessié, Rodriguez, Suso, Bonaventura, Antonelli, Locatelli. Gente con la quale il salto di qualità è e resterà sempre un miraggio.
Ancora piu' folto il gruppo dei bidoni: aumentano ogni anno e pesano sul bilancio. E' quel gruppo di cui non riusciamo a liberarci, quello che fa una panchina da retrocessione. Da Abate, a Montolivo, Zapata, Kalinic, Silva, Borini. Finche' non si comprende che il Milan non puo' presentarsi con pseudo giocatori cosi' ai nastri di partenza, la tanto sbandierata opera di ricostruzione non partira' mai.
In realta' c'e' un quarto gruppo, quello delle speranze, fatto dai Cutrone, Calha, Calabria. Speranze appunto, che si consacrino nella prossima stagione visto che non siamo messi affatto bene.

Queste sono le premesse, sono i numeri, i dati che ci vedono nella stessa posizione dello scorso anno, ma dopo un esborso economico spaventoso, dopo che Donnarumma e Bonucci ci costano 12 e 16 milioni solo d'ingaggio.

E con questi chiari di luna il fuoriclasse ci servirebbe sul mercato. Ma anche qua abbiamo un mediocre.