Ci sono squadre come il Milan che vegetano nel nulla di una non gestione per sei anni, quindi rischiano di sprofondare in soli 12 mesi nella melma di un cinese mai esistito, e squadre che in relativo silenzio costruiscono quella che oggi si può definire un’armata difficilissima da sopraffare.
Questo è il caso dell’Inter, cui vanno i miei sinceri complimenti, uniti ad una sostanziosa e malcelata dose d’invidia. Si potrà dire che anche Thoir ha cincischiato per qualche mese, ma la verità è che stava preparando il terreno a Suning.

Penso con rabbia alle balle che invece ci hanno accompagnato per due anni: frottole gravi che francamente mi auguro si ripercuotano prima o poi a chi le ha sostenute trattando tifo e stampa come un branco di somari. Da mr. Bee, alle mani solide, da Galatioto, allo stuolo di advisor- noi non falliamo un colpo, per arrivare al governo cinese e alla cordata di primissimo livello. Non ci si chieda poi per quali ragioni questa è una squadra che da anni continua a camminare con le stampelle, perché la squadra è figlia del nulla totale che è stato alla sua base dal 2012.

Chi invece ha lavorato con molto meno clamore, idee chiare e serietà è invece l’Inter, la stessa Inter che pronosticavo come anti Juve, seriamente candidata al titolo italiano, anche quando inciampava col Sassuolo.
La sua recente storia è fatta di acquisti senza grande clamore, ma tutte pedine preziosissime e perfettamente entrate in un meccanismo che si ritrova a memoria : il tutto dopo aver perso due pilastri come Cancelo e Rafinha!
Chi prendo ad esempio di questa, ahinoi, indovinatissima resurrezione è Brozovich. Simpatico come una cozza, al pari di Spalletti o Icardi, tuttavia in meno di un anno si è trasformato da riserva-peso a titolatissimo in un ruolo dov’è poche squadre hanno tanti muscoli e idee. E il merito è dell’allenatore che ora ha l’onere-onore di condurre lontano una squadra davvero completa e molto difficile da affrontare in ogni reparto.

Il Milan farà bene a non fare la corsa sull’Inter. Ad oggi è avanti di un lustro in tutto: ha denari infiniti, un eccellente allenatore, un parco giocatori come detto poco spettacolare, ma efficaci come una tana di cobra.

A far attenzione dovrà invece essere la Juve, giustamente proiettata in direzione Champions: sarà obbligata a non sbagliare nemmeno mezzo colpo perché il Biscione da proprio la sensazione di essere lì ad aspettare proprio questo.