Pelé (Edson Arantes do Nascimento) (Três Corações, 23 ottobre 1940) (Brasile) Un mostro sacro del calcio soprannominato "La Perla Nera"nel mondiale.Cosa si puo' aggiungere,nienteeeeeee.Giocatore al di sopra di ogni logica.Potenza,tiro,colpo di testa,passaggi completo in tutto.Pecca? non aver mai giocato in Europa,ma del resto ai mondiali ha strapazzato anche le squadre Europee.Dopo il Mondiale 1962, diverse squadre europee offrirono cifre importanti per acquistare il giovane giocatore,ma il governo del Brasile dichiarò Pelé "Tesoro nazionale" per evitare qualsiasi possibile trasferimento. Componeva il trio con Vava e Didi.Dire che ha vinto 3 mondiali (Record imbattuto) nel 1958,1962,1970 (quest'ultimo ai danni dell'Italia per 4-1 segnando un gol e 3 assist).Rimane storico il gol di testa dove resto' in area per quasi 5 secondi.Burgnich, difensore italiano che ebbe il compito di marcare "O Rei" (altro soprannome) in finale, dopo la partita dichiarò: « Prima della partita mi ripetevo che era di carne ed ossa come chiunque, ma sbagliavo ».Pelé si ritirò dal mondo del calcio dopo aver realizzato 1.281 gol.Ma fu' uno dei pochi campioni a non aver vinto il Pallone d'oro (forse la sua carriera vissuta in solo nel campionato Brasiliano gli e' costata il premio). Manoel Francisco dos Santos "Garrincha"(Pau Grande, 28 ottobre 1933 – Rio de Janeiro, 20 gennaio 1983) Detto semplicemente Garrincha (dato da sua sorella,per il nome di un'uccello,che il piccolo fratello cacciava da bambino). E' stato insieme a Pele' il giocatore piu' amato in Brasile.Prima di diventare un calciatore,gli furono diagnosticate delle malformazioni di cui una gamba di 5 cm piu' corta,un problema al bacino e uno alla vista. Gli fu' sconsigliato di giocare al calcio.Ma lui piu' testardo che mai,non si fece impaurire dai medici e tento' con grandi successi la carriera da calciatore.La miglior dote di Garrincha consisteva certamente nel suo particolarissimo dribbling,giocata che eseguiva nel compiere due diversi tipi movimenti: tagliare verso l'interno del campo o, tipicamente, allargarsi verso destra, sempre partendo palla al piede dal proprio settore di competenza, posto nei pressi della linea laterale del rettangolo di gioco.Garrincha, dopo aver ricevuto il pallone sulla fascia, puntava l'avversario diretto per poi arrestarsi, inducendo il marcatore a fermarsi a sua volta, dopodiché si lanciava verso destra, ripiegando successivamente sul lato opposto,ubriacava l'avversario,che non capiva mai dove si spostasse dopo la finta secca.In una partita valevole per il torneo Rio-San Paolo che il Botafogo giocò contro l'América, l'arbitro arrivò a minacciarlo d'espulsione per via dell'eccessivo numero di dribbling effettuato a scapito del terzino Ivan.249 gol in 579 partite per il Botafogo. Vinse 2 Mondiali in Svezia 1958 e Cile 1962. Romario (Romario de Souza Faria)-(Rio de Janeiro, 29 gennaio 1966) Noto come Romario.Centravanti impressionante,dribbling e velocita' e lasciano a bocca aperta. In patria dicono che e' stato piu' forte di Ronaldo il (Fenomeno). Sbagliano? non tanto,visto che era letale come pochi al mondo.La sua caratteristica e' ben nota,si assenta per un bel pezzo di partita,poi quando meno te lo aspetti,prende palla e ti segna.Pochi avversari difensori riescono a fermarlo.Dinamicita e potenza nelle gambe.Vince il Mondiale a Usa 94' (triste ricordo per noi)dove vince anche il riconoscimento del giocatore piu' forte del Mondiale stesso.Gioca in Europa con il Barcelona dove vince un Campionato 93/94 e una Supercoppa di lega 1994. Poi 2 Coppe America in Brasile 1989 e Bolivia 1997. Ronaldo (Luis Nazario de Lima) (Rio de Janeiro, 22 settembre 1976) (Brasile) Chiamato solo Ronaldo e soprannominato in italia "Fenomeno". Era un giocatore dalle grandi doti come dribblig velocissimo e scatto in velocita' impressionante.Storico il gol contro la Lazio nella finale del 1998 di Coppa Uefa (quando giocava nell'Inter),dribbling secco a Marchegiani (portiere Lazio),che cadde' disorientato dalla rapidita' delle gambe,saltato e palla in rete e vincendo alla fine dell'anno il sospirato Pallone D'oro. Poi i vari infortuni uno proprio per riprovare quella finta a lui cara:si lesionò il tendine rotuleo del ginocchio destro. Ci vollero quasi sei mesi e un intervento chirurgico prima di tornare in campo: questo avvenne il 12 aprile 2000 a Roma, durante la finale d'andata della Coppa Italia contro la Lazio.Ma il ginocchio cedette nuovamente dopo sei minuti dall'ingresso in campo e, questa volta, il tendine rotuleo si ruppe completamente. La cosa fece temere per la sua carriera, visto che il danno era più grave del previsto. Tra nuova operazione, eseguita a Parigi dal prof. Gérard Saillant dell'ospedale pubblico Pitié-Salpêtrière,convalescenza e riabilitazione trascorse più di un anno. Nel 1998 il suo Brasile arrivo' in finale di Coppa del Mondocontro i padroni di casa della Francia (perdendo la finale) ma a Ronaldo fu' preferito Edmundo.Nel Mondiale 2002, che si giocò in Corea del Sud e Giappone, Ronaldo vinse la classifica marcatori con 8 gol e fu la stella della squadra che arrivò in finale per la terza volta consecutiva. Questa volta l'avversaria per il titolo fu la Germania, che il Brasile batté 2-0 con due suoi gol.Ronaldo durante la sua carriera ha totalizzato 518 presenze e 352 reti. FENOMENO. Valdir Pereira "Didi" (Campos dos Goytacazes, 8 ottobre 1928 – Rio de Janeiro, 30 novembre 2000) Didi era uno del grande Brasile di Pele' formava il trio micidiale del Brasile Pele'-Didi-Vava. Soprannominato Mr. Football per la sua eleganza , o Príncipe Etíope.Partecipò a tre edizioni dei Campionati mondiali di calcio, Svizzera 1954, Svezia 1958 (dove fu giudicato miglior giocatore del Torneo) e Cile 1962, vincendo le ultime due. Con la Nazionale di calcio brasiliana registrò settantaquattro presenze e segnò 21 gol.Giocatore carismatico sebbene taciturno, Didi fu un centrocampista dalle spiccate attitudini offensive, le quali tuttavia non gli impedivano di offrire il proprio contributo alla fase difensiva, seppur mal volentieri. Accusato di scarso dinamismo, rispose dicendo "è la palla che deve correre". Didi eccelleva pertanto nell'effettuare precisi lanci lunghi con i quali serviva il pallone al compagno meglio posizionato sul rettangolo di gioco, pensando la giocata prima di eseguirla, oltre a essere un superbo esecutore di calci di punizione; questi venivano calciati con la celebre tecnica denominata Folha seca (in italiano "foglia secca"), un tiro diretto e carico d'effetto, di media potenza.La genesi di tale colpo fu fortuita, dacché il calciatore, accusata una contusione durante una partita contro l'América nel 1956, trovò che l'unico modo per non sentire dolore consisteva nel colpire il pallone al centro con solo tre dita del piede, battuta che conferiva allo stesso un particolare effetto. A tutto ciò univa la facilità di dribbling. Jair Ventura Filho "Jairzinho" (Rio de Janeiro, 25 dicembre 1944) (Brasile) E' stato un giocatore sottovalutato nella sua carriera.Eppure fu' uno dei punti di forza del Brasile che vinse il Mondiale 1970 in Messico.Giocava prevalentemente come ala,per poi inserirsi verso il centro dove scoccare tiri dalla distanza. Tomás Soares da Silva "Zizinho" (São Gonçalo, 14 settembre 1922 – Niterói, 8 febbraio 2002) (Brasile) Era l'idolo di un giovanissimo Pelé, e a ragione: parliamo di un centrocampista offensivo / seconda punta estremamente completo, capace tanto di offendere quanto di difendere. Interpretava il ruolo con grande acume tattico e intelligenza, anche se comunque il suo punto di forza era l'eccezionale tecnica e la capacità di saltare l'uomo. Fu sicuramente il miglior giuocatore Brasiliano della sua epoca, ed uno dei migliori in tutto il Sud-America. Leônidas da Silva Rio de Janeiro, 6 settembre 1913 – Cotia, 24 gennaio 2004) (Brasile) Soprannominato "Diamante nero", quasi a voler accostare il colore della pelle alla purezza della tecnica, ma anche l'uomo di gomma, per la grande agilità e la morbidezza dei gesti, Leônidas era un grande funambolo del dribbling, dalle eccelse capacità acrobatiche sotto porta: celebre la sua rovesciata, nota come bicicleta, con cui egli divenne uno dei più prolifici attaccanti degli anni trenta. Arthur Friedenreich (Tomas Soares da Silva) (San Paolo, 18 luglio 1892 – San Paolo, 6 settembre 1969) Soprannominato "El Tigre",dopo la conquista del Sudamericano del 1919 con la Nazionale brasiliana, è stato il primo calciatore di fama nel suo Paese.Abile e intelligente, fu un centravanti elegante e coraggioso, capace anche di effettuare precisi lanci e fu noto, soprattutto, per l'attitudine alla finalizzazione.Secondo quanto tramandato, non sbagliò mai un calcio di rigore. Diego Armando Maradona (Lanús, 30 ottobre 1960) (Argentina) Soprannominato "Pibe de oro" o "El Diez". Considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi e da molti il migliore in assoluto.Storici i due gol segnati contro L'Inghilterra nel mondiale in Messico 1986.Il primo di pregevole bellezza,e' tra i gol piu' belli della storia del calcio.Partenza dalla linea di meta' campo sulla fascia destra.Salta in dribbling 5 giocatori inglesi Hoddle, Reid, Sansom, Butcher e Fenwick piu' il portiere Shilton prima di depositare la palla in fondo al sacco.Poi la stroria "Mano de Dios"........Al sesto minuto del secondo tempo il risultato era ancora di zero a zero, quando Steve Hodge alzò erroneamente un pallone a campanile all'interno dell'area di rigore. Il portiere inglese, Peter Shilton, tentò di far propria la sfera, grazie alla sua altezza di 185 cm, ma Maradona, sebbene fosse più basso di 20 centimetri, deviò il pallone con il braccio e la palla finì in rete. L'arbitro tunisino Ali Bin Nasser non s'accorse del fallo e convalidò subito la realizzazione.Maradona in seguito rivelò di aver convinto i propri compagni, in un primo momento fermi, a festeggiare assieme a lui la rete dicendo loro: « Venite ad abbracciarmi o l'arbitro non la convaliderà ».L'Argentina vinse il mondiale 1986. Maradona è megl 'e Pelè come disse la storica canzone. Alfredo Stefano Di Stefano Laulhé (Buenos Aires, 4 luglio 1926 – Madrid, 7 luglio 2014) (Argentina) Alfredo Di Stefano e' considerato con Pele' e Maradona il piu' forte giocatore della storia del calcio mondiale.. Gioca ovunque,e' un Leder dentro e fuori dal campo.Segna una caterba di gol e fa' segnare.era dotato di un fisico eccezionale, che gli permise di rimanere in campo per tutti i 90' minuti anche dopo i 30 anni. Aveva una velocità sorprendente,per questo venne soprannominato "La Saeta Rubia" . Attaccante combattivo, dotato di grande intelligenza tattica e di un innato fiuto per il gol, è considerato da molti il miglior giocatore di tutti i tempi.Gioco' per tre Nazionali prima Argentina,poi Spagna e Colombia (all'epoca si poteva cambiare Nazionale).E tutt'ora considerato il piu' forte giocatore nella storia del Real Madrid dove gioco' dal 1953 al 1964 con 282 presenze e 216 gol. Gabriel Omar Batistuta (Avellaneda, 1º febbraio 1969) (Argentina) "Batigol" o "Re Leone",i due suoi soprannomi. Un cecchino micidiale,grande potenza nel suo piede destro.Grande battitore di punizioni dalla distanza (il suo tiro poteva arrivare a 106 km orari) e dal limite dell'area.Infallibile da sotto porta.Grande colpitore di testa.Le sue esultanze sono entrate nella storia, la "Mitraglia" e il mettersi vicino con la mano sullla bandierina del calcio d'angolo eretto come un militare.La sua squadra piu' importante fu' la Fiorentina dove passo' 9 anni (divenendo anche il Capitano) con 269 presenze e 169 gol.Storico il gol che ammutoli il Camp Nou di Barcelona,quando dopo aver segnato,si porto' il dito indice alla bocca,con il segno di stare zitti. Grandeeeeeeeeeee........ Adolfo Pedernera (Buenos Aires, 15 novembre 1918 – Buenos Aires, 12 maggio 1995) (Argentina) Nonostante la posizione di centro-attacco (all'epoca una sorta di "boa" in area di rigore con unico compito di mettere la palla in rete), Pedernera è più una mezza punta: ama infatti rientrare spesso a centrocampo, trascinandosi dietro il marcatore e lasciando campo libero ai compagni di reparto. Dotato di una tecnica straordinaria: ha l'incredibile capacità di riuscire a servire sempre il compagno meno marcato con lanci millimetrici, il suo tiro è potente e preciso.È considerato come il calciatore che ha inventato il ruolo di trequartista, all'epoca noto come centro-attacco.Giocava quasi in ogni ruolo dell'attacco, dal centravanti al regista.Ha legato il suo nome alla storia del River Plate degli anni 40: "La Máquina". Alfredo Di Stefano disse:Chi e' piu' forte tra me,Pele' e Maradona? Si vede che non avete mai visto giocare Pedernera. Lui è stato un gradino sopra gli altri. José Manuel Moreno Fernández (Buenos Aires, 3 agosto 1916 – Buenos Aires, 26 agosto 1978) (Argentina) Soprannonimato "El Charro".E' considerato il miglior giocatore della storia, anche meglio di Pelé e Maradona, e uno dei giocatori più completi della storia del calcio argentino e il 5º giocatore sudamericano più forte di tutti i tempi, dopo Pelé, Maradona, Di Stefano e Garrincha.Ha vinto il titolo nazionale in 4 paesi diversi: Argentina, Cile, Colombia e Messico.Con la Nazionale argentina ha vinto tre Coppa America; nel 1937, nel 1941 e nel 1947. In una sola partita di Coppa America, contro l'Equador, segnò 5 gol ancora oggi record della manifestazione. Dal 1935 al 1944 fu' legato al River Plate dove colleziono' 256 presenze e 156 gol dove' visse il suo momento migliore. Osvaldo César Ardiles (Córdoba, 3 agosto 1952) (Argentina) Centrocampista argentino molto famoso negli anni 70. E' stato un vero e proprio centrocampista box-to-box, in quanto interpretava entrambe le fase con egual astuzia ed efficacia. Aveva intelligenza tattica, visione di gioco, un ottima tecnica di base ed eccezionale resistenza fisica. Fu uno dei giocatori argentini più signifcativi dell'epoca, vinse un mondiale nel 1978, nonché centrocampista chiave e perno del tottenham, con il quale vinse una coppa uefa e diverse coppe nazionali. Campione del Mondo 1986 con la sua Argentina. Enrique Omar Sívori (San Nicolás de los Arroyos, 2 ottobre 1935 – San Nicolás de los Arroyos, 17 febbraio 2005) (Argentina) Soprannominato "El Cabezón" per la folta capigliatura scura che spiccava sul corpo minuto o "El Gran Zurdo" (il grande mancino).Calciatore talentuoso, le sue specialità erano il dribbling in velocità e il palleggio.Era abbastanza forte fisicamente, e possedeva un'ottima coordinazione.È considerato uno dei giocatori più forti di tutti i tempi,insignito nel 1961 del Pallone d'oro.Carattere ribelle,delle volte troppo aggressivo.Classe sopraffina e velocita' nel dribbling lo fecero conscere al grande palcoscenico del calcio.Fu' un perno della Juventus dal 1957 al 1965 con 215 presenze e 135 gol,vincendo tre scudetti (tra cui il primo, storico, «della stella»).Formava il "Trio Magico" della Juventus con John Charles e Gianpiero Boniberti.Nella nazionale Argentina vinse il titolo continentale sudamericano nel 1957 – venendo al contempo eletto miglior giocatore dell'edizione.Poi gioco' anche nella Nazionale Italiana 9 partite e 8 gol. Lionel Andrés Messi Cuccittini (Rosario, 24 giugno 1987) (Argentina) Ancora in campo ma gia' leggenda,la "Pulce" (questo il suo soprannome per la rapidita' nei movimenti),strapazza tutti i record del Barcelona,squadra che credette in lui quando sembrava,che per un problema alle gambe (talmente fragili. Gli misero il soprannome di "Gambe di cristallo).Poi sappiamo tutti quello che sta facendo in campo. Velocita', tecnica, dribbling,gol a gogo'. Cosa dire 4 palloni D'oro 2010, 2011, 2012, 2015. Piu' vari riconoscimenti personali.Gli manca solo il Mondiale per chiudere le sue conquiste.Ancora molti anni davanti a se',per provare a conquistare questo sogno.....Lo meriterebbe. Mario Alberto Kempes Chiodi (Bell Ville, 15 luglio 1954) (Argentina) Conosciuto come Mario Kempes. Maradona disse di lui: « Kempes mise il calcio argentino sulla mappa del calcio mondiale.» Kempes era un'ala o seconda punta mancina, veloce e dal tiro potente; all'occorrenza poteva giocare anche da centravanti.Raggiungeva il suo miglior rendimento quando giocava in coppia con una prima punta forte fisicamente, come Leopoldo Luque nella Nazionale argentina.Nel 2011 gli è stato intitolato lo stadio di Córdoba, che era stato inaugurato nel 1978 con un'amichevole di una selezione locale contro la Nazionale, nella quale era andato a segno lo stesso Kempes.Con la sua Argentina vinse il Mondiale 1978. Il suoi momenti migliori in carriera furono al Rosario Central dal 1974 al 1976 con 107 presenze e 89 gol e nel Valencia dal 1976 al 1981 con 141 Presenze e 95 gol. Antonio Sastre (Lomas de Zamora, 27 marzo 1911 – 23 novembre 1987) (Argentina) Vinse due volte il Campionato argentino, nel 1938 e nel 1939 nell'Independiente, e tre volte il Campeonato Paulista nel 1943, nel 1945 e nel 1946 nel San Paolo. Con la Nazionale conquistò la Copa America nel 1937 e nel 1941. Gioco anche come portiere alcune partite. Era un tuttofare,ad ogni ruolo (Trequartista,ala,punta centrale) dava sempre un tocco di classe. Fu' una colonna sia nell'Independiente con 340 presenze e 112 gol dal 1931 al 1942. Che nel San Paolo dal 1942 al 1946 con 129 Presenze e 58 gol. Nella nazionale Argentina gioco' dal 1933 al 1941 con 34 presenze e 6 gol. Arsenio Erico (Asunción, 30 marzo 1915 – Buenos Aires, 23 luglio 1977) (Paraguay) Considerato il miglior giocatore paraguaiano di tutti i tempi, occupa l'ottava posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori sudamericano del XX secolo pubblicata dall'IFFHS nel 2004.Attaccante che e' stato importantissimo alla causa Independiente dal 1933 al 1946 con 325 presenze e 293 gol. Nel Paraguay gioca 56 partite non ufficiali e realizza 26 reti. Leonel Guillermo Sánchez Lineros (Santiago del Cile, 25 aprile 1936) (Chile) Considerato uno dei migliori giocatori della storia calcistica del suo paese, è al secondo posto per il maggior numero di presenze con la Nazionale cilena, 85, ed è stato capocannoniere del Mondiale 1962 dove la squadra cilena si classifico terza al Mondiale.Ha legato la sua carriera nella maggior parte all' Universidad de Chile dal 1953 al 1969 con 386 Presenze e 159 gol. Alberto Spencer (Ancón, 9 dicembre 1937 – Cleveland, 3 dicembre 2006) (Ecuador) Considerato il migliore della storia calcistica del suo paese e uno dei giocatori più rappresentativi della formazione uruguaiana del Peñarol.Soprannominato "Cabeza mágica", con 54 reti è il miglior marcatore di sempre della Coppa Libertadores. Gioco' nella maggior parte della sua carriera nel Peñarol dve colleziono' dal 1959 al 1970.....166 Presenze e 113 gol,vincendo: 7 Campionati,3 Coppe Libertadores,2Coppe Intercontinentali,1 Supercoppa Sudamericana.Gioco' per 2 Nazionali prima con l'Ecuador e poi per l'Uruguay,senza vincere niente a livello Nazionale. Hugo Sánchez Márquez (Città del Messico, 11 luglio 1958) (Messico) Viene ricordato da molti per il numero che l'ha reso famoso e che meglio lo identifica nel panorama calcistico, la rovesciata.Durante la militanza al Real Madrid ha vinto la Scarpa d'oro, nel 1990.Era solito esibirsi, dopo le sue reti, in un'acrobazia frontale in onore della sorella, atleta di ginnastica.Grazie alla sua militanza nell'Atletico Madrid, nel Real Madrid e nel Rayo Vallecano risulta aver giocato nelle tre maggiori squadre calcistiche rappresentanti della capitale spagnola.Il suo periodo migliore nella carriera e' stato nel Real Madrid dal 1985 al 1992 con 207 presenze e 164 gol.Esordisce nella nazionale messicana nel 1977 realizzando 29 reti e arrivando secondo nella Coppa America del 1993. Ha giocato con la sua nazionale anche la Gold Cup, vincendola nel 1983, 1984, 1985, 1986, 1987 e 1988 La sua ultima presenza in nazionale risale al 19 giugno 1994 nella partita persa contro la Norvegia durante i mondiali, valida per il girone di qualificazione agli ottavi di finale. Ha disputato i mondiali del 1978, 1986 e 1994. Cuauhtémoc Blanco Bravo (Città del Messico, 17 gennaio 1973) (Messico) Meglio conosciuto come Blanco.Soprannominato nel 2007 dai tifosi del Chicago Fire "The King" (Il Re). Negli anni novanta inventò la Cuauhtemiña, il particolare gesto tecnico consistente nel liberarsi dell'avversario saltando con il pallone stretto tra i piedi.Il suo periodo migliore fu' dal 2004 al 2007 nell'America (squadra Messicana) dove totalizzo' 84 presenze e 28 gol.Nella Nazionale Messicana ha partecipato a 3 mondiali (Francia 1998, Giappone e Corea del Sud 2002 e Sudafrica 2010).Invece nel 2006 in Germania non fu' convocato.Con 39 gol segnati al momento è il secondo cannoniere di sempre preceduto solo da Jared Borgetti a quota 46 reti.E' il terzo giocatore piu' anziano a segnare in un mondiale a 37 anni, dietro allo svedese Gunnar Gren e al Camerunense Roger Milla.Si ritira ufficialmente dalla Nazionale il 10 giugno 2014. Luis Arturo Hernández Carreón (Poza Rica, 22 dicembre 1968) (Messico) Per chi non lo ricorda era Hi-Man del calcio.Capelli lunghi e biondi. Era soprannominato El Matador.Il suo miglior periodo fu' nel Negaxa dal 1994 al 1997 con 100 presenze e 32 gol. E nel Tigres UANL dal 1998 al 2000 con 64 presenze e 38 gol.Si fece notare nella Copa América 1997, dove con sei gol diventò capocannoniere del torneo. Al campionato del mondo 1998 segnò 4 reti, diventando così il primo giocatore messicano a segnare più di 2 reti in un mondiale. I 35 gol (in 90 presenze) lo rendono il terzo miglior realizzatore della storia della sua Nazionale, a pari merito con Carlos Hermosillo e superato solo da Jared Borgetti e Cuauhtémoc Blanco. Hernández ha giocato anche nel campionato del mondo 2002, senza però segnare.UNA FORZA DELLA NATURA. Jorge Alberto González Barillas,"Mágico González"(San Salvador, 13 marzo 1958) (El Salvador) Giocò in Spagna e nel suo paese natale, venendo nominato dalla IFFHS miglior calciatore salvadoregno di tutti i tempi.Oltre alla sua abilità sui campi da gioco, era conosciuto per il suo carattere irrequieto e la sua indisciplina, che ne caratterizzarono gran parte della carriera. Il suo soprannome fu coniato dal commentatore sportivo Rosalío Hernández Colorado che dopo una partita tra ANTEL e Club Deportivo Águila terminata 3-1 lo definì "el mago".Giocava come attaccante e le sue ottime doti tecniche, riconosciute dallo stesso Maradona, che ebbe modo di dire che riteneva González superiore anche a se stesso, gli permisero di diventare uno dei giocatori più amati dalla tifoseria del Cadice (squadra spagnola).Nel suo bagaglio tecnico vi erano tunnel, rabone, dribbling stretti e giocate di fino,sommate ad una buona visione di gioco ed una personalità che lo rendevano un elemento fondamentale per la squadra.Nel Cadice per due volte dal 1982 al 1984 con 64 presenze e 29 gol e dall' 1986 al 1991 con 119 presenze e 28 gol le sue migliori stagioni. Horacio Casarín Garcilazo (Città del Messico, 25 maggio 1918 – Città del Messico, 10 aprile 2005) (Messico) Fu' uno dei più famosi attaccanti in attività in Messico fra il 1940 e il 1950, ed è attualmente il miglior marcatore messicano con 236 gol. Nel suo paese giocò nel Necaxa dove debuttò da professionista il 9 febbraio 1936, nel Atlante, Club América, Monterrey e nel Barcellona in Spagna. Con la nazionale messicana gioco i mondiali del 1950.