“Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo”

Il mondiale qatariota da un paio di giorni ha chiuso ormai i battenti regalandoci delle magnifiche serate. Anche qui non sono mancate le polemiche per la scelta di disputare la ventiduesima edizione in Qatar dove i diritti umani sono violati e con molti lavoratori che sono morti nel costruire quei grandi stadi. All'appello non mancano, ovviamente le sorprese e quest'anno nei primi mondiali di inverno, c'era una nazionale che ha sorpreso tutti per il suo modo di giocare ed era arrivata ad un passo dalla finale attraverso l'amore di un popolo intero.

Signori, lo avevo promesso negli articoli precedenti e oggi racconto l'incredibile favola del Marocco.
I Leoni dell'Atlante nel corso della loro storia hanno partecipato a sei edizioni dei mondiali e la data incorniciare è il 3 giugno 1970. Il Marocco in quell'anno divenne la prima nazionale africana a disputare la fase finale di una rassegna iridata. La squadra era saldamente in mano Blagoje Vidinic, allenatore della matricola marocchina, ma soprattutto l'autore di questo miracolo. Inserita nel girone con Germania Ovest, Perù e Bulgaria, i leoni non figurano per niente nelle prime tre partite e se ne tornano a casa con un solo punto ottenuto.
Alcuni anni più tardi, il Marocco sotto la guida del CT rumeno Virgil Mărdărescu e capitanato da Ahmed Faras, vince nel 1976 la prima ed unica Coppa d'Africa disputata in Etiopia. Con due vittorie contro Zaire e Nigeria e il pari contro il Sudan, la squadra è complice di un cammino avvincente nel girone unico e il pareggio ottenuto contro la Guinea gli valsero il primo successo nella coppa africana.
Dopo aver mancato per tre volte i mondiali (1974, 1978 e 1982), la nazionale marocchina accede alla fase finale di Messico 1986. Con due pareggi e una sola vittoria contro Inghilterra, Polonia e Portogallo, i leoni conquistano l'accesso agli ottavi per la prima volta nella storia. La favola si interrompe agli ottavi per mano della Germania Ovest.
Per il Marocco arriverà soltanto un terzo posto ottenuto alla Coppa d'Africa nel 1980 e due qualificazioni ai mondiali statunitensi del 1994 e quelli francesi del 1998. Da lì inizierà un periodo complicato per il paese che non accederà alla rassegna per quasi lunghi vent'anni. Stessa sorte nelle coppe africane, ma in maniera diversa. I marocchini chiuderanno quarti nelle edizioni del 1986 e 1988.

La svolta arrivò nel 2004 quando i Leoni dell'Atlante tornarono in finale della Coppa d'Africa dopo ventotto anni. I marocchini dopo aver brillato nella fase a gironi, continuano il loro cammino avvincente anche nella fase ad eliminazione diretta. Dopo aver fatto fuori l'Algeria e il Mali con un travolgente quattro a zero, il sogno di riportare la coppa nella capitale svanisce all'ultimo atto contro la Tunisia padrona di casa per due a uno.
Era un segnale di rinascita per la nazionale marocchina, che archivierà ai nostri giorni due campionati delle nazioni africane consecutivamente.
Il 2018 segna il ritorno dei leoni nei mondiali che in quell'anno vennero disputati dalla Russia. Inserita nel girone con Portogallo, Spagna ed Iran, la squadra ottiene un solo punto e due sconfitte e viene eliminata subito al primo turno.
Alla ventiduesima edizione che si era disputata in Qatar, il Marocco capitanato da Walid Regragui insieme alle stelle Hakim Ziyech e Achraf Hakimi conclude a sorpresa al primo posto del girone con due belle vittorie contro Belgio e Canada dopo aver pareggiato alla prima giornata con la Croazia. I marocchini tornarono agli ottavi dopo trentasei anni.
Ma non è tutto
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La squadra dopo aver tenuto testa alla Spagna, trionfa a sorpresa ai calci di rigore, grazie alle grandi parate del promettente Bounou e approda ai quarti per la prima volta della sua storia. Col Portogallo, avevo visto con i miei occhi una squadra che ha dimostrato un bel gioco, capace di mettere pressione alle big. Quando En-Nesyri segnò di testa la rete del vantaggio, ero sorpreso da un capolavoro annunciato. Al fischio finale, il Marocco conquistò una storica qualificazione alle semifinali nonché la prima africana tra le prime quattro.
L'ostacolo più grande era la Francia campione uscente, che trascinata dai goal di Kylian Mbappè e di Olivier Giroud, puntarono dritto al terzo trionfo. Ma i ragazzi di Regragui non avevano paura, perché il loro sogno è la finalissima e volevano regalare al popolo intero un trofeo fondamentale dopo un lungo cammino nel deserto.
L'attaccante rossonero e il commissario tecnico del Marocco si rincontrarono per la prima volta da avversari dopo aver giocato insieme nel Grenoble. I Bleus in campo erano troppo superiori, ma i leoni non si sono arresi, avevano cercato in tutti i modi di segnare, ma hanno trovato davanti un muro francese e un Lloris in stato di grazia.
Finisce due a zero per la Francia.
Come era avvenuto nelle partite contro il Portogallo e la Spagna, i giocatori si sono inginocchiati davanti ai loro tifosi. Un segno di ringraziamento dopo un cammino straordinario.

Nella sfida per il terzo posto, gli uomini di Regragui si devono inchinare ad una Croazia, che ha fatto anch'esso bene nella rassegna qatariota e il Marocco termina il mondiale a testa alta arrivando quarta.  
L'ottimo risultato consente alla nazionale di salire all'undicesimo posto della classifica mondiale della FIFA, raggiungendo vette che nella graduatoria non toccava dal 1998 (decimo posto).
Al ritorno in patria, la squadra è stata accolta in maniera trionfante. 
Sono soddisfatti per questo mondiale avvincente. Era bello vedere un'africana raggiungere tale risultato, mi è piaciuto il loro spirito di squadra. Attualmente speravo che il Marocco accedesse ad una storica finale per finire come nelle favole delle principesse.
Fiero di voi ragazzi.
Vi auguro uno splendido natale anche a tutto lo staff di Vivo Per Lei.

Pasqui

Redazione: Ciao Pasqui, mille grazie e tanti auguri anche a te da tutti noi!!