Sono cresciuto pensando che le ragazze dell’est fossero quelle raccontate da Claudio Baglioni, il quale, nei primi anni ’80, dopo un tour in Polonia, scrisse una canzone che nelle sue strofe essenziali recita così:

Nei mattini pallidi ancora imburrati di foschia risatine come monete soffiate nei caffè facce ingenue appena truccate di tenera euforia occhi chiari, laghi gemelli, occhi dolci amari…

 … io le ho viste portare fiori e poi fuggire via e provare a dire qualcosa in un italiano strano io le ho viste coi capelli di sabbia raccolti nei foulards e un dolore nuovo e lontano tenuto per la mano…

… le ho viste far la fila con impazienza davanti ai gelatai quando il cielo stufo d'inverno promette un po' di blu piccole regine fra statue di eroi e di operai lievi spine d'ansia nei petti rotondi e bianchi…

… le ho viste nelle sere quando son chiuse le fabbriche e le vie sulle labbra vaghi sorrisi di attesa e chissà che scrivere sui vetri ghiacciati le loro fantasie povere belle donne innamorate d'amore e della vita Le ragazze dell'Est


Quel testo in gioventù mi complicò sicuramente un po’ la vita facendomi immaginare, idealizzare, innamorare di qualcosa che in realtà non esisteva, qualcosa che era solo un sogno venuto dal passato, un passato ormai sbiadito come quelle fotografie in bianco e nero tanto belle e malinconiche.
Negli anni, girando il mondo per quanto mi è stato possibile, e visitando spesso quella parte che dopo la seconda guerra mondiale fino alla caduta del muro di Berlino stava alla destra della cosiddetta Cortina di ferro, mi sono reso conto che molto era cambiato, che quegli occhi dolci amari avevano fatto posto, in alcuni casi, al fuoco spietato che brucia tutto intorno a sé per aprire la strada verso non più file davanti ai gelatai ma bensì verso vetrine di abiti e borse firmate; che quelle belle donne innamorate d’amore si erano quasi estinte ed erano state sostituite da tigri affamate di vacanze in hotel 5 stelle, macchine lussuose, gioielli e ristoranti presenti sulla guida Michelin.

L’anno scorso, durante una breve vacanza, conobbi una ragazza ucraina di 30 anni, laureata in management, costretta prima dal Covid e poi dall’invasione russa a lasciare il suo Paese natio e il suo lavoro manageriale nel settore Food & Beverage e a venire in Italia a fare la cameriera al bar di un albergo sulla costa romagnola.
La cosa che subito mi intenerì e mi fece sorridere fu il suo italiano strano, probabilmente l’unica caratteristica rimasta intatta rispetto a quanto descritto una quarantina di anni prima da Claudio Baglioni.
Vista la mia conoscenza maccheronica ma efficace dell’inglese, e la sua allo stesso livello, decidemmo, per evitare troppi fraintendimenti, di dialogare utilizzando la lingua di William Shakespeare.
Mi accorsi immediatamente che avevo di fronte una donna non solo bella, ma una persona che come me amava la lettura, l’arte, la conoscenza attraverso il viaggio. Quel tipo di donna che nello stesso tempo piace, affascina, ma soprattutto spaventa.

Un caro amico purtroppo scomparso mi ripeteva spesso: “il rapporto di coppia, che piaccia o no, è un conflitto e ne esce vincitore chi è superiore in almeno due di queste tre caratteristiche: ricchezza, bellezza ed intelligenza”.
Di fronte a me avevo una persona bella, intelligente e appartenente alla classe media, visto il suo recente passato manageriale e il suo attuale impiego non ad altissima ma comunque dignitosa retribuzione (ogni lavoro è dignitoso, se onesto e giustamente pagato). Quindi cosa fare, provare ad approfondire la conoscenza o fuggire?
Decisi per una via di mezzo, ossia approfondire la conoscenza per capire, senza pormi come obiettivo l’inizio di una relazione.
Fu così che rimanemmo in contatto, che capitò di rivederci, fu così che, anche in vista di un possibile ingresso a breve dell’Ucraina nella UE, le chiesi di intervistarla, di aiutarmi a scrivere di lei, della sua famiglia, dei suoi amici, dei suoi amori, del suo Paese:

1. Il significato del nome Ucraina deriva dall’antico slavo orientale: U significa “vicino a” e Okraina significa “paese, terra”, pertanto Ucraina significa “al margine, sul confine, in periferia”. In effetti l’Ucraina è il confine tra il mondo occidentale e quello orientale. Ti senti culturalmente più occidentale o più orientale? Oppure pensi di non appartenere a nessun grande gruppo culturale ma di far parte di un pensiero di vita a sé, lontano da qualsiasi altro modo di pensare e di vivere?
La società Ucraina si basa sulla famiglia, la famiglia tradizionale composta da un uomo, da una donna e dai figli nati dalla loro unione è il centro di tutto, è il perno intorno al quale ruota la vita di ogni giorno. Il matrimonio religioso sta un po’ scomparendo, ormai il 50% delle coppie si sposano solo in comune. La religione predominante è quella Ortodossa che si differenzia da quella Cattolica per esempio per il non riconoscimento di un'autorità religiosa unica. I singoli vescovi governano la propria chiesa attraverso sinodi locali, senza rendere conto a un unico capo paragonabile al Papa cattolico. Per quanto riguarda la cucina, è molto meno varia rispetto a quella italiana, le zuppe sono un piatto fondamentale che non deve mai mancare sulle nostre tavole, poi cuciniamo in diversi modi la carne di pollo e di bue.
2. La società ucraina è patriarcale o matriarcale? Il potere decisionale e gestionale sui figli e sull’economia della famiglia è in mano all’uomo o alla donna? Oppure, come ormai abitualmente accade nella società europea e americana, il potere e la gestione famigliare è diviso in parti uguali tra uomo e donna?
La società ucraina è storicamente matriarcale, è la donna, all’interno della famiglia che detiene il comando, che dà le linee guida per la vita di tutti i giorni, che gestisce il portafoglio, che decide come, quando e dove si deve fare una cosa che riguarda il nucleo famigliare.
3. In Ucraina, in una relazione di coppia, i costi vengono divisi a metà, come ormai accade quasi abitualmente nella società occidentale, oppure è l’uomo che deve provvedere al pagamento di tutte le spese (per esempio casa, automobile, supermercato, bar, ristorante, vacanza)?
Abitualmente, ma le cose stanno piano piano cambiando adeguandosi al resto del mondo civilizzato, il ruolo dell’uomo è quello di lavorare per il sostentamento della famiglia, mentre quello della donna è di essere bella per il proprio uomo e di essere una brava educatrice per i propri figli.
4. In quale ordine di importanza metti queste parole: pace, libertà, famiglia, dignità, denaro?
Famiglia, denaro, dignità, pace, libertà.
5. In quale ordine di importanza metti queste parole: bellezza, fedeltà, verità, sentimento, denaro?
Fedeltà, verità, sentimento, denaro, bellezza.
6. In quale ordine di importanza metti parole: salute, lavoro, divertimento, amore, denaro?
Salute, amore, denaro, lavoro, divertimento.
7. Come deve essere un uomo, quali caratteristiche deve avere per piacerti, per farti innamorare?
Sincero, generoso, gentile, disponibile, intelligente.
8. Quanto è importante da 1 a 10 il sesso in un rapporto di coppia?
10.
9. Aiuti economicamente la tua famiglia che vive in Ucraina?
Sì.
10. Dimmi tre sogni che hai nel cassetto e che vorresti vedere realizzati nei prossimi cinque anni.
Una casa di proprietà, un’automobile di proprietà, una famiglia mia (marito e due figli).

Analizzando le risposte ricevute mi è parso di capire che nel momento in cui l’Ucraina dovesse entrare a far parte dell’Unione Europea avremmo a che fare con una mentalità, una visione della vita, una gestione dei rapporti di coppia ai quali non siamo abituati, ad un modo diverso, nuovo di intendere il rapporto uomo-donna e la famiglia, qualcosa che andrebbe probabilmente a scontrarsi con gli standard culturali a cui siamo abituati.

Una cosa che subito balza agli occhi è l’importanza che ha il denaro per la ragazza intervistata, che non lo mette mai all’ultimo posto nelle sue preferenze e che addirittura viene prima della dignità, della pace, della libertà. Questo è tipico delle persone nate povere, in stato di indigenza, che vedono come primo obiettivo della vita avere ciò che gli è mancato, non importa come, l’importante è averlo. Una stranezza è però metterlo prima della pace e della libertà, soprattutto considerando il fatto che l’Ucraina è in guerra e viene da un passato non lontanissimo di dittatura. Importante è però capire che il denaro non è visto solo come il mezzo per raggiungere il fine della vita lussuosa ma anche come lo strumento per aiutare i famigliari che vivono in Ucraina, che nella maggior parte dei casi hanno lavori in nero mal pagati o pensioni da fame.

Quello che mi ha sinceramente sorpreso è l’importanza che l’intervistata ha dato al sesso nel rapporto di coppia: da 1 a 10 per lei è 10. Spesso si pensa che le donne nordiche siano più “fredde” rispetto a quelle latine, e che in generale per la donna il sesso sia meno fondamentale rispetto a quanto lo è per l’uomo, mentre in realtà non è così, non è mai troppo e quando manca significa che manca l’attrazione fisica e l’amore, due cose senza le quali una relazione amorosa non può esistere.

Per concludere, al di là delle differenze culturali, dalla chiacchierata fatta con la bella ed intelligente ragazza dell’est, mi è sembrato di capire che tutti vogliamo le stesse cose, ossia una buona salute, un lavoro che ci permetta di vivere dignitosamente e di aiutare chi è vicino a noi e ne ha bisogno, un uomo o una donna che ci rispetta e ama, una casa nostra e dei figli da crescere, educare e amare.