Il lunedì mattina è spesso un momento di risveglio stanco e nervoso, il pensiero di dover ricominciare l’insopportabile coda delle tangenziali milanesi non fa star bene i tanti pendolari che ogni giorno lavorativo invadono la città meneghina.

Stamattina invece, io pendolare proveniente da un paesino della campagna pavese, ho fatto tutto il tragitto con il sorriso stampato, con quella sensazione di benessere che fa affrontare anche le cose più fastidiose in maniera leggera, allegra.

La più grande soddisfazione non è poter sfottere amici e conoscenti juventini (lo sfottò non mi appartiene), ma bensì cercare nelle pagine dei giornali, nelle trasmissioni televisive e radiofoniche e nei blog internet il pensiero di alcuni giornalisti anti interisti e dei tifosi di Juve e Milan e non trovarne traccia, come se improvvisamente fossero scomparsi dal Pianeta Terra.

Non una parola sui guanti puliti di Sommer, sulle parate strepitose di Szczęsny, sul rigore incredibilmente non fischiato a favore dell’Inter per doppia entrata taglia gambe ai danni di Thuram, NON una frase intellettualmente onesta in ammissione alla superiorità tecnica, territoriale e di gioco dei neroazzurri.

Dove sono finiti Zazzaroni & Co.?
Che fine hanno fatto i supporters Rossobianconeri?
Avete notizie dell’ex arbitro Marelli?

Non voglio fare polemica inutile, è un giorno di gioia, di festa per noi tifosi interisti, ma a parti invertite cosa sarebbe successo se NON avessero assegnato un rigore del genere? Marotta League, scandalo, furto, scudetto di cartone, seconda stella regalata. Per anni, per secoli avremmo letto ovunque, avremmo sentito nei bar tutto questo.

Io, quando gli altri erano nettamente superiori e vincevano (lealmente), non cercavo scuse ridicole, ammettevo la superiorità degli avversari, andavo al cinema e a teatro, leggevo buoni libri, e mi guardavo tennis e basket in tutta tranquillità per non appesantire troppo il mio fegato e il mio stomaco di stress nervoso (cosa che comunque faccio anche adesso che l’Inter mi sta dando enormi soddisfazioni). Quindi, volendo in generale bene al genere umano, consiglio a chi non ama il neroblu di riempire la libreria e di scoprire tutte le cose belle che appartengono alla vita, che non è fatta solo di calcio, soprattutto quando si è juventini e milanisti in stagioni calcistiche come quella scorsa e quella attuale.

Veniamo all’unica cosa che importa, all’analisi della partita, all’Inter – Juventus di ieri sera, che, anche se mancano una quindicina di match alla fine del torneo, aveva sapore di scontro per il titolo.
Sinceramente mi aspettavo sì una compagine bianconera attenta, ordinata, non follemente votata all’attacco scriteriato lasciando continuamente campo aperto ai padroni di casa, ma l’atteggiamento da cosiddetta provinciale tutta difesa nei propri ultimi venti metri e solo tentativi di contropiede con due o tre uomini mi ha sorpreso e mi ha fatto capire, se ce ne fosse il bisogno, che in questo momento l’Inter in Italia fa veramente paura a chiunque la incontri, tranne al Milan che “piacevolmente” si è esposto negli ultimi cinque derby subendo sonore ed umilianti sconfitte.

Inzaghi, ripensando al derby di ritorno 2021/22 che in qualche modo è stato etichettato come la partita dello scudetto perso, regalato dall’Inter ai cugini, avrebbe potuto “farsela sotto” ieri sera, accettando un noioso e codardo zero a zero senza emozioni, senza occasioni da goal né da una parte né dall’altra, e invece ha guidato i suoi ragazzi indicandogli la strada da percorrere con la solita filosofia di gioco, ossia giochiamo per vincere, e, a differenza di un paio di anni fa, le cose sono andate bene.

Il risultato di uno a zero non dice la verità, la difesa dell’Inter non ha praticamente lasciato mai libero, indisturbato l’attacco della Juve, il centrocampo ha prevalso per dinamismo, tecnica, idea di calcio, l’attacco si è mangiato qualche colossale occasione che avrebbe sancito la fine delle ostilità con un margine ben più ampio e veritiero. L’Inter è stata superiore in tutto.

Chiudiamo parlando delle rose, del mercato fatto negli ultimi anni da Inter, Juventus e Milan? L'Inter ha venduto o ha perso per motivi diversi Onana, Handanovic, Hakimi, Eriksen, Lukaku, Dzeko, Skriniar, Brozovic e Perisic, sostituendoli con parametri zero o cartellini a pochissimo costo che non voleva nessuno come Darmian, Acerbi, Arnautovic, Klassen, Chalanoglu, Mikhitaryan, Carlos Augusto, ThuramSommer. La Juve ha speso cifre vicine ai 100 milioni di euro per i singoli ingaggi Chiesa e Vlahovic, 50 milioni per Bremer, ha preso a parametro zero dal Paris Saint Germain un titolare vice campione del Mondo come Rabiot...il Milan quest'anno ha sì venduto Tonali ma subito dopo ha tirato fuori dal portafoglio 150 milioncini. Forse è il caso di smetterla di asserire che l'Inter è obbligata a vincere, mentre le altre hanno iniziato un percorso.

Mercoledì sera se non sbaglio dovrebbe esserci lo storico programma televisivo Chi l’ha visto?, durante il quale farò una telefonata con oggetto: CERCASI ROSSOBIANCONERI SCOMPARSI.