Ieri, in seconda serata, dopo una bella “sbronza” di quattro ore consecutive di Champions League, ho, per aiutare il sonno, sintonizzato la mia TV in camera da letto su uno dei talk show proposti dalle reti generaliste.

La prima immagine che mi è apparsa è stata la faccia abbronzata del Generale Roberto Vannacci, uomo arrivato alla notorietà in questa fine estate grazie al libro da lui scritto e autoprodotto: Il mondo al contrario.
Il Vannacci è ovunque, non trovarlo in televisione è impossibile, il suo sguardo imperturbabile da vero militare è diventato imprescindibile per qualsiasi conduttore che voglia fare audience nella battaglia dei palinsesti, e intanto lui, che piaccia o no, ha già venduto circa centomila copie, che al prezzo di venti euro… fate voi i conti che siete sicuramente più bravi di me.

Diciamo la verità, al di là dell’essere d’accordo o meno con il suo pensiero, il Generale è un uomo intelligente, colto, preparato, equilibrato nel linguaggio del corpo, disponibile alle critiche, con un italiano così perfetto da fare invidia a qualsiasi frequentatore dei salotti TV, e per questo motivo è difficilmente attaccabile dai nemici di pensiero, che a mia opinione si innervosiscono e non trovano altro spunto che apostrofarlo dandogli del cavernicolo, cosa che lo fa piacevolmente sorridere e che non lo scalfisce minimamente (ci vuole ben altro per uno abituato a bombe e carroarmati).

Nichi Vendola, ex governatore della regione Puglia intervistato accanto al suo compagno nella loro abitazione, ha provato confusamente a spiegare che il mondo è cambiato, che il Generale è fuori dal tempo, che gli omosessuali hanno vinto perché degni di potersi sposare ed avere dei figli, mentre chi come Vannacci non li accetta ha perso.

Mi ha fatto molta tenerezza Vendola con quell’orecchino a sessantacinque anni a dimostrare che non accetta il tempo che passa (sempre di tempo si tratta), al non volersi piegare alla cultura a sua detta preistorica che impone, anche a livello di immagine, canoni prestabiliti.
Mi ha fatto tenerezza perché ho pensato che probabilmente anch’io, eterno Peter Pan, mi troverò da diciotto anni a dovermi scontrare con il tempo inesorabile, con il rischio del ridicolo dietro alla porta, ad ogni angolo di strada.

Al di là delle simpatie per l’uno o per l’altro, per il conservatore o per il progressista, la domanda che spesso mi faccio e che a volte rivolgo ai miei interlocutori è: che male c’è, quale reato morale si commette, quale dimostrazione di cattiveria, di ignoranza, di mente chiusa si dà nel desiderare una società tradizionale, ordinaria, in qualche maniera se vogliamo arcaica?
Quale orrore si compie nel credere, nel volere che la famiglia sia composta principalmente da un essere umano di sesso maschile e da uno di sesso femminile, ed eventualmente da figli nati dall’unione fisica e spirituale di quell’uomo e di quella donna?

Perché per forza di cose un individuo deve accettare tutto?
Qui nasce la cosiddetta dittatura delle minoranze sollevata dal Generale Vannacci: l’imposizione di dover accettare tutto.

Quelle che definiamo a ragione o forse no minoranze, si fregiano continuamente di un valore a mio parere imprescindibile che si chiama LIBERTA’. Dov’è tutta questa libertà di cui dicono di essere padri e madri se non consentono a chi su alcuni argomenti la pensa diversamente da loro di esprimere il proprio pensiero ed eventualmente farlo legge se condiviso dalla maggioranza? In una democrazia tutti possono e devono essere liberi di pensare come vogliono e la maggioranza dà le indicazioni comportamentali attraverso un organo legislativo che si chiama Parlamento.

Per concludere, mi permetto di dire che in un Paese dove tantissima gente ogni giorno ha problemi di sopravvivenza, sarebbe il caso di dare importanza su tutti i mezzi di comunicazione alla povertà, alla sanità pubblica che non esiste più, alla scuola che di anno in anno alfabetizza in maniera peggiore, alle strade piene di buche, al lavoro sottopagato, alla perdita enorme di potere d’acquisto nell’ultimo anno, alle persone anziane che hanno bisogno di aiuto, agli spacciatori di eroina liberi di fare come vogliono, a tutte quelle cose a mio parere più importanti della questione Vannacci discussa solo ed esclusivamente come se fosse Vannacci contro i gay.
Vannacci non è contro nessuno, Vannacci vive in un Paese democratico ed è libero come tutti di esprimere il suo pensiero, purché non faccia del male a nessuno.