Il 12 febbraio scrissi che dopo Inter–Atalanta ci sarebbe potuta essere la sentenza, il giudizio finale sul campionato di calcio della serie A italiana 2023/24.
Ebbene sì signori, dopo il 4 a 0 di ieri sera che ha portato la mia Inter a più 12 sulla Juve seconda in classifica e a più 16 sul Milan terzo, mi sbilancio nel dire che il campo ha emesso il suo verdetto: per le altre è finita, la seconda stella è cucita.
Tanti tifosi come me nerazzurri staranno toccando di tutto, pensando che dire certe cose prima della certezza matematica porta una sfortuna immensa, che di scudetti persi incredibilmente nella storia ce ne sono stati e sempre ce ne saranno, ma io oggi ho la convinzione che questa Inter è troppo forte e le altre sono troppo deboli per ribaltare la situazione attuale.

Quanti punti possono fare Juve e Milan da qui alla fine?
Ieri leggevo il calendario del prossimo mese e mezzo delle due competitor:
Juve – Napoli, Atalanta, Genoa, Lazio, Lazio (coppa Italia), Fiorentina, Torino
Milan – Lazio, Slavia Praga (Europa League), Empoli, Slavia Praga (Europa League), Verona, Fiorentina, Lecce, Sassuolo
Sette partite in sei settimane la Juve e otto partite il Milan. Quattro squadre tra le prime sette in classifica per la Juve e l’Europa League il giovedì che toglie tante energie per il Milan.
Vogliamo scommettere una birretta? Io dico 9 punti la Juve e 10 il Milan. L’Inter festeggerà molto probabilmente lo scudetto al termine del Derby del 21 aprile, che purtroppo si giocherà in casa dei cugini.

Sarà la vittoria, il trionfo di Simone Inzaghi, allenatore capace, uomo equilibrato che contro ogni pronostico ha guidato la squadra alla finale di Champions League l’anno scorso e che quest'anno sta dirigendo gli stessi colori verso il traguardo del ventesimo scudetto a passo da record.
Qualcuno continua a sostenere che fu colpa sua lo scudetto “regalato” al Milan due anni fa, che le sue scelte scriteriate negli ultimi 15 minuti del Derby di ritorno sono state un harakiri, un suicidio sportivo.
Io rispondo che Giovanni Trapattoni, l’allenatore più titolato d’Italia, impiegò tre anni a vincere il campionato alla guida dell’Inter, e quando ci riuscì lo fece battendo record che ancora oggi dopo trentacinque anni resistono e sono nella memoria di tutti i conoscitori di football, nel cuore di tutti gli interisti.
Questa Inter ha molte analogie con quella del 1988/89, è un gruppo di buonissimi giocatori con due o tre eccellenze mondiali nel loro ruolo (l’unico vero fuoriclasse Lothar Matthaeus), ha uno zoccolo duro di nazionali italiani che prima di essere professionisti sono interisti veri, tifosi veri attaccati alla maglia.
Certo, Zenga, Bergomi, Brehme, Matteoli, Ferri, Mandorlini, Bianchi, Berti, Diaz, Matthaeus e Serena giocavano contro Vialli, Mancini, Cerezo, Van Basten, Gullit, Maldini, Baresi, Maradona e Careca, mentre quelli di oggi contro Calabria, Gabbia, Reijnders, Musah, Rugani, Gatti, Locatelli e Milik, ma ogni epoca ha i suoi eroi e noi interisti i nostri ce li teniamo stretti.