Nella serata in cui i sostenitori di Trump hanno assaltato violentemente il Congresso a Washington per protestare contro le elezioni a dir loro truccate, dall'altra parte dell'Oceano è stata lanciata l'ennesima super sfida calcistica al tempio di Wembley, più focosa della Rivoluzione Francese e più spettacolare della conquista dell'America. Ritorna dopo tanto tempo il super classico in panchina tra Pep Guardiola e Josè Mourinho, nella finale di Coppa di Lega, che si disputerà il prossimo 25 aprile, magari con qualche tifoso presente sugli spalti. Un confronto più iconico che sportivo, perchè il catalano e il portoghese hanno dato vita in questi anni ad una miriade di scene indimenticabili; dalla notte di Barcellona-Inter a quelle di Madrid e Manchester, passando per le numerose battute che in sala stampa si sono trasformate in attacchi mirati. In tutto questo per fortuna c'è anche e soprattutto il calcio: filosofie opposte, tiki taka e contropiede, tecnica e motivazione, diversi atteggiamenti in panchina. Questa volta la posta in palio è un gradino sotto rispetto alle precedenti, ma c'è pur sempre una coppa da alzare, soprattutto per il Tottenham, a secco di trofei dal lontano 2008. I massimi vertici della Lega inglese hanno spostato l'appuntamento a fine aprile proprio per cercare di avere una piccola presenza di pubblico, ma anche se non potrà essere possibile per l'evolversi della pandemia, si presenteranno a Wembley due super compagini: gli Spurs hanno eliminato la sorpresa Brentford, mentre il City ha strapazzato i rivali cittadini dello United grazie alle reti di Stones e Fernandinho.

Le statistiche parlano chiaro, gli uomini di Guardiola saranno sicuramente i favoriti. Giocano un calcio ricco di scintille, dominano l'avversario nel corso dei novanta minuti e hanno alle spalle ben tre finali vinte di Coppa di Lega, contro Arsenal, Chelsea e Aston Villa. L'esempio più eclatante lo hanno lanciato contro lo United, quando dopo il palo colpito da De Bruyne nei primi minuti del match non si sono abbandonati alla sfortuna e hanno continuato a spingere, azzannando la preda subito all'inizio del secondo tempo. Solskjaer ha cercato in qualche modo di intervenire, ma non è riuscito a porre un freno al dominio dei Citizens, i quali adesso si rialzeranno anche in Premier League e torneranno prepotentemente nella schiera delle prime posizioni. Un finale che sembra scritto, ma solo all'apparenza. Sì, perchè questa volta Pep Guardiola non si troverà di fronte un allenatore qualsiasi. Niente di personale contro i vari Wenger, Sarri e Smith, ma quando si parla di Josè Mourinho il discorso cambia e si sposta nello spettacolo più puro, talvolta assai delirante. Il suo Tottenham ha un'ossatura prestigiosa, poggiata su Kane e sulla corse di Son, ma anche sulla compattezza della difesa e su un centrocampo che offre un buon palleggio oltre ad un ottimo filtro. Una sorta di brutta copia dell'Inter del Triplete, sicuramente assai inferiore ma con la stessa idea di produrre calcio. Lo Special One, insomma, non è cambiato. Conoscendolo, avrà tifato per il suo nemico numero uno, ossia il tecnico catalano. Il destino lo ha accontentato, insieme allo spettacolo che non manca mai quando si fronteggiano questi due straordinari personaggi. Sarà attacco contro difesa, ma contro tutti i pronostici ci sentiamo di dire che questa volta sarà Josè Mourinho ad alzare la coppa in faccia a Guardiola.
Il Tottenham è pronto, il City anche. L'appuntamento è fissato per il 25 aprile, quando tutto il mondo potrà tornare a gustarsi l'ennesimo atto di una sfida infinita. Mourinho contro Guardiola, attenzione alle soprese.