Decine di intrecci, centinaia di domande e migliaia di colpi di scena. Manca davvero poco allo scoccare del nuovo anno, quello del vaccino anti-covid e del probabile ritorno alla normalità, ma anche quello che in ambito calcistico si apre con il mercato di gennaio. Tra i casi più bollenti che ruotano in pentola c'è la situazione delicata relativa a Gomez: che cosa farà il Papu? Riuscirà a ricucire la rottura con Gasperini? E l'Atalanta sarà in grado di sostituirlo a dovere? Nessuno può saperlo, fatta eccezione per le big. Che stanno muovendo già i primi passi. E così il Milan da tempo ha messo gli occhi sull'argentino, perfetto per gli schemi di Pioli; la Juventus non si tirerebbe di certo indietro se ci fosse la possibilità di acquistarlo; il Psg studia la situazione da lontano e la Roma sogna un colpo a dir poco stratosferico. Poi, c'è l'Inter. Una storia quella tra il Papu e i nerazzurri che ha radici lontane, basta chiedere a Stramaccioni, il quale lo avrebbe voluto fortemente in squadra perchè vedeva in lui un tocco magico, degno di un grande club. Al tempo non se ne fece niente, ma ora la situazione è cambiata. C'è però una domanda da porsi: il Papu è veramente adatto all'Inter?

UN RUOLO DA SCOPRIRE: - Un po' seconda punta e un po' trequartista. In questi anni il Papu Gomez ha sempre messo davanti ai tifosi la sua imprevedibilità, arma contundente in grado di ferire l'avversario nei momenti più delicati della partita. Gasperini ne sa qualcosa, perchè nonostante gli ultimi attriti l'argentino è stata la vera stella dell'Atalanta, sia in campionato che in Champions. Lo dicono i numeri: Gomez ha una media di passaggi chiave a partita di 2,1 e una familiarità con i dribbling pari ad 1,6. Dati da top assoluto, per un ragazzo che però oscilla tra un ruolo da trequartista e uno da seconda punta, se supportato a dovere dalla manovra corale della squadra. Qui entra in ballo l'Inter: il reparto offensivo dei nerazzurri può contare al momento dei soli Lautaro e Lukaku, con Sanchez infortunato e Pinamonti ritenuto non all'altezza. Inutile stare a dire che il Papu rappresenterebbe quella figura in grado di fare da collana tra centrocampo e attacco, affidabile e capace di aiutare l'Inter a vincere lo scudetto. Un problema però c'è: l'allenatore.

PERICOLO CONTE: - Al Papu piace creare imprevedibilità per disorientare l'avversario. Riuscirebbe a farlo nel monotematico 3-5-2 di Conte? No, perchè il tecnico nerazzurro ha una sola filosofia calcistica ben precisa e non intende cambiarla neanche sotto tortura. Lo ha dimostrato lo scorso anno quando non è stato in grado di sfruttare un campione come Godin e lo sta dimostrando in questa stagione umiliando un top player dal valore di Eriksen. Non avrebbe quindi alcun timore a mettere in discussione pure il Papu. E pensare però che l'argentino se arriverà davvero a Milano rappresenterebbe quel giocatore di qualità che manca ad una rosa troppo fisica come quella nerazzurra. 

SULLA SCIA DI ERIKSEN? - Quello che è avvenuto tra Conte e Eriksen è inspiegabile, almeno utilizzando la logica. Gli ingressi in campo al novantesimo, le numerose frecciate lanciate dal giocatore, le parole di Marotta hanno decretato una rottura derivante da un amore che non è mai sbocciato, forse per un campionato che non si addice alle caratteristiche dell'ex Tottenham. Se le difficoltà ci sono state Antonio Conte non ha fatto nulla per aiutare il ragazzo; lo ha relegato ai margini e lo ha umiliato nascondendosi dietro alle sue nozioni tattiche. Un trattamento indecoroso che farà riflettere anche il Papu. Conviene davvero andare all'Inter? Il pericolo è dietro all'angolo, con un nodo impossibile da sciogliere. Eriksen insegna, Gomez riflette. Poi, se a giugno tecnico e società prenderanno strade diverse allora forse un tentativo si può pur fare.