Di solito quando un personaggio decide di prendersi la scena lo fa per attirare l'attenzione su di sé, così tutti parlano di lui e mettono da parte le altre questioni importanti. E' capitato a Fedez sul palco del primo maggio e anche a Elodie. Lo ha fatto Fiorella Mannoia ai danni di Salvini e qualche anno più tardi si è ripetuto Ghali, questa volta addirittura allo stadio. Oggi invece è toccato, nuovamente, ad Arrigo Sacchi, uno degli allenatori più importanti della storia (lo dicono i trofei), ma anche uno dei peggiori oratori nonchè anti-sportivi quando si parla di Inter. Già, l'Inter.

Riavvolgiamo il nastro: all'indomani della qualificazione agli ottavi da parte degli uomini di Inzaghi, Arrigo Sacchi intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha proferito che l'Inter avrebbe sofferto il palleggio della squadra di De Zerbi e che in Champions si vince attaccando, non difendendo. Parole che all'orecchio di un semplice appassionato di calcio risultano alquanto forzate e prive di senso. Lo stesso Sacchi era colui che durante l'ultimo Festival dello Sport di Trento ritenne non corretto assegnare lo scudetto ai nerazzurri per i numerosi debiti che possedevano (chi non le possiede?). Oppure, quando gli venne chiesta un' opinione sull'Inter del Triplete accusò dicendo: "una vergogna vincere senza italiani". La penultima stoccata l'ha lanciata invece dopo il derby dello scorso 7 di novembre, quando sottolineò il bel gioco del Milan e la "furbizia" dei cugini.

Sacchi e l'Inter, la storia continua.
Il rancore che l'ex tecnico rossonero prova per i nerazzurri è evidente e non andrebbe neanche sottolineato, ma quando questa rabbia si trasforma in parole becere e soprattutto anti-sportive c'è un grande problema di credibilità. A questo giro infatti, diversamente dalle altre considerazioni, Sacchi ha visto un'altra partita, oppure ha voluto vedere un'altra partita. Come ha fatto a non essersi accorto che l'Inter di Inzaghi gioca con un baricentro ultra offensivo rispetto a quella di Conte e nella sfida contro lo Shaktar (lo dicono le statistiche) ha calciato per ben 21 volte nell'area di rigore avversaria contro i 7 tiri totali degli ucraini? Oppure, non si è reso conto che Dzeko, Barella e Lautaro se solo avessero avuto un po' di precisione avrebbero chiuso la pratica già nel primo tempo? E ancora, lui che è stato un grande maestro di tattica, come fa a non vedere che i nerazzurri attaccano con 6 uomini contemporaneamente lasciando anche spazi pericolosi per i contropiedi avversari? Che tipo di calcio vede quando parla dell'Inter?

C'è una sottile ma grande differenza tra l'essere ottimi allenatori e competenti opinionisti. Perchè quando una panchina viene abbandonata per sempre rimane da una parte l'affetto, dall'altra però anche un briciolo di sportività nei confronti degli avversari, soprattutto verso quelli calcisticamente più "odiati". Sacchi a questo giro ha totalmente smarrito la bussola, forse perchè amante di un gioco vecchio oppure per la sua solita antisportività verso la costellazione Inter. E pensare che a Sky i vari Del Piero e Cambiasso (rappresentanti di una grande rivalità) non sviluppano mai analisi insensate nei confronti delle altre squadre.
Dovrebbe imparare anche il buon Arrigo. Perchè la sua arroganza quando si parla di Inter comincia a stancare.