Siamo così. E' inutile nascondersi, non possiamo - e forse non vogliamo- farci niente. Siamo coloro i quali riescono a festeggiare all'insegna dell'amicizia, e persino quelli che nei momenti di difficoltà sventolano il tricolore dal balcone. Coloro che sono cresciuti sotto la sapienza di Dante e coloro che hanno senza alcun dubbio la musica più melodica del mondo. Siamo semplicemente italiani. A volte è un bene, ma altre abbiamo l'onere di crescere soprattutto caratterialmente. Come quando l'arbitro olandese Makkelie ha fischiato al 102' un calcio di rigore per l'Inghilterra dopo un lieve fallo commesso su Sterling, il quale visto il momento si è lasciato cadere a terra con estrema facilità e ha permesso al suo compagno Kane di sbagliare (e poi segnare) il gol che ha chiuso definitivamente i conti contro la Danimarca, portando Sua Maestà in finale di Euro2020.  

Pochi dubbi: il penalty è stato assai generoso rivedendo soprattutto il comportamento dell'attaccante del Manchester City, troppo molle nell'andare a terra e astuto nell'ingannare il direttore di gara. Ma quello che si è verificato sul web tra le mille pagine commentate dai tifosi è ancora più preoccupante. Commenti di italiani che inneggiavano allo scandalo, che insultavano la Nazionale Inglese e di conseguenza il sig. Makkelie per un arbitraggio - a loro modo di vedere - troppo di parte. Sempre i soliti piagnoni, i quali si nascondono dietro alla tastiera e alla loro squadra per sentire il rumore dei nemici tacciando di profanità un calcio ormai malato. Il meglio se così si può scrivere lo hanno dato quelli che già si stanno preparando al furto della storia, che avverrà sicuramente a Wembley domenica prossima: "state attenti agli inglesi, al rumore dello stadio, al Var che sarà guidato dalla Regina Elisabetta".

Un vittimismo diffuso e fuori traiettoria. Quasi una mancanza di fiducia allo splendido gruppo guidato da Roberto Mancini, il quale è arrivato in finale sconfiggendo tutti i pronostici avversi e appoggiando la teoria del "niente è impossibile, basta crederci". Ma la questione ancora più grottesca è che mentre Noi italiani stavamo a denunciare irregolarità e abusi di potere, la stampa britannica, compresi i tifosi inglesi, ha avuto la correttezza e la sportività di ammettere la generosità del rigore, con tanto di critiche rivolte a Sterling per essersi lasciato cadere a terra al minimo tocco. Perchè, forse, i leoni da tastiera non sanno che in Inghilterra ogni simulazione viene contestata dal pubblico? Oppure non conoscono i meccanismi della Premier? O magari non sono a conoscenza del fatto che i vari Maguire, Stones, Saka, Kane se un domani venissero etichettati come "tuffatori" probabilmente non vedrebbero più la Nazionale? 

Non c'è niente da fare, siamo questi. Non conosciamo e vogliamo comunque parlare. Peccato perchè una finale Italia-Inghilterra in un periodo del genere è una vera boccata di ossigeno da respirare tutti insieme; campioni su campioni, da una parte Kane e Sterling, dall'altra Jorginho e Chiesa, per non parlare delle due difese che in questo Europeo a nostro modo di vedere hanno fatto la differenza. Possiamo farcela, il consiglio però è quello di vivere la gara senza pregiudizi o film mentali degni soltanto - purtroppo - di noi poveri italiani. Se accadrà qualcosa saremo qui a denunciarlo, ma evitiamo per favore di fare i conti senza l'oste. Perchè siamo così. Non possiamo, e forse non vogliamo, farci niente. Nel bene o nel male, siamo semplicemente italiani.