Indiscutibilmente, il periodo attuale non si può certo definire come uno dei migliori per il mondo bianconero. D’altra parte, era facile presumere l'addensarsi delle nubi funeste, tenuto conto delle vicende delle indagini penali, da una parte, e quelle dei procedimenti sportivi, in essere ed in arrivo, dall’altra.
Inoltre, l’inevitabile azzeramento dell’organo amministrativo ha determinato il venir meno dei consueti riferimenti societari e, di conseguenza, l’assunzione da parte dell’allenatore, unico elemento di reale continuità tra vecchia e nuova gestione, di responsabilità, che esulano dall’ambito della competenza tecnica.
E, come sempre accade in situazioni simili (qualcuno di noi avrà certamente modo di ricordare il clima attorno alla Juventus nel 2006), ecco che sul cadavere agonizzante della Vecchia Signora cominciano a volteggiare gli avvoltoi, rappresentati, ma non solo, da giornalisti, opinionisti, conduttori, politici, istituzioni etc. Scrivo non solo, perché a costoro si aggiungono gli addetti ai lavori, ovvero i dirigenti delle altre squadre che, pubblicamente e soprattutto in privato, si adoperano per assestare i colpi di grazia.

In ordine sparso, a livello di esternazioni pubbliche, possiamo citare l’ineffabile Mourinho che, alla vigilia della decisione del Collegio di Garanzia del Coni, dichiara che conosce troppo bene l’Italia per non sapere come andrà a finire. Tali affermazioni sono di una gravità tale che non offendono solo la Juventus, ma un Paese intero, che ha ospitato e ospita il tecnico portoghese, ricoprendolo di soldi. Solo per questo, avrebbero dovuto dargli non il Daspo, ma il foglio di via...

E come non citare il curioso (per usare un eufemismo) procedimento sportivo, il cui esito è delirante (Juve colpevole per aver operato plusvalenze fittizie; controparti assolte perché non si chiamano… Juventus) e l’iter addirittura spassoso: prima il Procuratore Federale chiede 9 punti di penalizzazione ma la CAF, presieduta da Torsello nelle vesti di Robespierre, ne confeziona 15, asserendo che la pena debba essere afflittiva e quindi la Juve, in corso di campionato, deve essere retrocessa dopo la Roma???!!! Peccato che la CAF ometta nel proprio giudizio un particolare del tutto trascurabile, ovvero il difetto di motivazione. Di conseguenza, il Collegio di Garanzia delibera il minimo sindacale, ovvero rinvia alla CAF (in diversa composizione ma con esiti che saranno sostanzialmente simili), invitando i giudici federali a stilare uno straccio di motivazione. E, alla luce di ciò, la Juve deve muoversi a passo di punteggio di… samba: 15 punti dietro, 15 punti avanti e (…) punti dietro.
Addirittura vengono proposti (e respinti per decenza) ricorsi da Associazioni di Consumatori e Club partenopei, dove si chiede la revoca dello scudetto 2017/2018 della Juventus , con assegnazione dello stesso al Napoli, omettendo di considerare che il giudizio sulle plusvalenze non riguarda i bilanci di quella stagione. Al limite, le associazioni di tifosi partenopei avrebbero potuto eccepire che “lo scudetto fu perso in albergo” perchè il proprietario del famoso albergo di Firenze di quell’anno era di Monticiano, paese natio del toscano Luciano Moggi.
Infine, come possono essere interpretate quelle felicissime frasi del PM Ciro Santoriello che, professando la propria fede per il Napoli, dichiarava il proprio odio per la Juventus? Pur rifiutandomi in assoluto di pensare che un magistrato possa farsi condizionare dal tifo sportivo nell’espletamento delle indagini, non posso tollerare che lo stesso proferisca pubblicamente verbo sul proprio odio nei confronti di una squadra, che dovrà indagare. Nel momento in cui esterna, per decenza, il magistrato dovrebbe, ab origine, astenersi dal procedimento

Durante tutta la fase procedimentale, si è inoltre assistito ad un florilegio di dichiarazioni riguardanti l’entità della penalizzazione da infliggere alla Juventus, passando da: radiazione e lapidazione dei dirigenti davanti alla sede della FIGC; mandato di cattura internazionale per Agnelli e Paratici (per Cherubini nulla stante il cognome…come per Arrivabene che, sempre per il cognome, ha già scontato una sfiga assurda… ) e reclusione a Guantanamo, dove una commissione composta da “giornalisti” indipendenti (Ziliani, Pistocchi, Chiariello) dovrà redigere, in tutta onestà, il verbale delle confessioni; abbattimento dell’Allianz Stadium con ricostruzione sulle ceneri di una gigantesca scultura riportante il famoso fallo (o non fallo) di Juliano su Ronaldo; cancellazione dei 37 scudetti (uno è già stato revocato ed assegnato) vinti sul campo dalla Juventus e riassegnazione degli stessi all’….Inter, secondo il seguente criterio: ogni scudetto revocato va assegnato di diritto al prescritto cartonato.

Ho accennato al 2006 non a caso. Allora, il vuoto di potere in seguito alla scomparsa del mitico Avvocato (Gianni Agnelli) e del Dottore (Umberto Agnelli) lasciò libero spazio alle nuove Famiglie di imprenditori (di cui non cito i cognomi, perché facilmente rinvenibili. Mi limito solo a ricordare un capolavoro scritto da Maurizio Costanzo…”Se telefonando…”) e determinò quella farsa, che si è rivelata Calciopoli. Oggi, il disimpegno ed il disinteresse, mai troppo celato, di John Elkan nei confronti della società bianconera e del cugino, nonché il progressivo distacco degli interessi di Exor dall’Italia, hanno contribuito alla “sindrome da accerchiamento” che sta vivendo la Juventus.
E’ da questa situazione che, presumibilmente, scaturiscono le ultime, infelici e discutibili uscite di Landucci ed Allegri in Juve/Napoli (i quali comunque devono avercela con Spalletti a prescindere dalla rivalità Juve/Napoli e che Spalletti non sia un’anima pia lo dimostra l’incaxxxxxxura di Maldini con il tecnico dei campani in Milan/Napoli di qualche tempo fa).

Ma la frase che in assoluto inquadra tutto il contesto in cui si sta muovendo Allegri, i calciatori e, forse, anche i dirigenti della Juventus, sta in quella che il tecnico toscano avrebbe pronunciato nei confronti di Marotta e Baccin all’interno degli spogliatoi di San Siro dopo la straordinaria prestazione dei bianconeri contro l’Inter. Mi riferisco all’ormai famoso eloquio: Siete delle mxxde, tanto arriverete sesti” .
Per uno juventino la prima parte non rappresenta certo un novum, in quanto interpreta (con reciprocità) il sentiment del popolo bianconero nei confronti dell’interismo. Ma è la seconda parte della frase che va interpretata, in quanto deve essere letta con quella che Allegri avrebbe pronunciato all’interno degli spogliatoi e rivolta ai propri calciatori, ovvero “Dobbiamo arrivare davanti all’Inter e lasciarli fuori dalla Champions”.
A me sembra del tutto evidente di come Allegri e gli stessi calciatori siano perfettamente consapevoli che, comunque vada, saranno estromessi dalla prossima Champions League, anche laddove dovessero piazzarsi tra le prime quattro o vincere l’Europa League (possibilità comunque remota). Di conseguenza, l’“augurio”di Allegri rivolto agli eterni rivali è quello di piazzarsi al sesto posto, perché, ove l’Inter non dovesse vincere la CL, ciò significherebbe l’esclusione da tale competizione per la prossima stagione, né più né meno di ciò che accadrà alla Juve (in sintesi “mal comune mezzo gaudio”).
Alla luce di quanto sopra, l’obiettivo stagionale in campionato non è quindi quello di arrivare tra le prime quattro (tanto sarebbe inutile) ma tra le prime cinque, relegando sperabilmente l’Inter al sesto posto finale e ciò al fine di evitare che si ripeta, in piccolo, ciò che accadde nel 2006, ovvero che a fregiarsi del titolo conquistato dalla Juve fu l’Inter.
Se così non fosse, si ripeterebbe un epilogo che la Juventus e la Sua Gente non hanno mai “digerito” e cioè che a godere delle disgrazie bianconere sia ancora una volta l’Inter.

Sotto certi aspetti è avvilente ipotizzare tale scenario e, comunque, da qualcuno potrebbe essere giudicato un assurdo, ma qui ci supporta una delle frasi celebri di Giulio Andreotti, un’icona della politica italiana, ovvero che “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.