In un periodo in cui la Juventus non offre particolari soddisfazioni (anzi diciamo che non ne offre proprio), è naturale che il tifoso bianconero volga il proprio sguardo verso altri lidi, auspicando sventure nei confronti di quelle squadre che, da sempre, non riscuotono il gradimento del mondo bianconero.

In questo senso, se la stagione dello scorso anno era indirizzata a prognosi infauste per colpe proprie, alla fine si è rivelata per i tifosi bianconeri un’apoteosi: tutte le squadre italiane giunte alla fine delle Coppe Europee hanno perso la finale e se consideriamo che tali squadre erano, nell’ordine, la Fiorentina con la Conference League, la Roma con l’Europa League e l’Inter con la Champions, la goduria è somma.

Con i viola non corre buon sangue dagli anni '80 dello scorso secolo, sebbene la squadra di Firenze si sia trasformata nel corso del nuovo Millennio in una sorta di tata bianconera, allevando calciatori che sono poi passati – ahimè (stante i risultati) – alla Juve.

Si passa quindi alla Roma, grande rivale bianconera negli anni 80 ed anche in parte nel nuovo Millennio. Personalmente, i giallorossi, intesi come squadra, non mi sono però mai dispiaciuti, sino a quando non hanno preso il profeta di Setubal, ovvero Josè Mourinho.

In un crescendo rossiniano, completa lo scenario l’Inter, dove il piacere di vedere sconfitti i nerazzurri è stato unico, perché, tra l'altro, non hanno affatto demeritato in una finale, che sembrava senza storia, ma, purtroppo, è andata male….

Nel corso di questa stagione, al fine di evitare che la sofferenza per i tifosi bianconeri potesse prolungarsi sino all’epilogo, tutte le squadre italiane presenti agli ottavi di Champions League sono state eliminate. L’uscita di scena della Lazio è stato l’unico evento vissuto con una sostanziale indifferenza, mentre le eliminazioni del Napoli e dell’Inter sono state un autentico sollucchero.

Hanno iniziato i partenopei che, pur giocando il ritorno contro la cantera del Barcellona, hanno inopinatamente perso una partita, tra l’altro costellata di una serie di episodi dubbi, tutti a sfavore del Napoli. Ora, in condizioni normali, se il Napoli avesse eliminato il Barcellona e proseguito il suo percorso non mi sarebbe importato più di tanto. Personalmente non ritengo che il Napoli (a parte l’epoca in cui Maradona giocava all’ombra del Vesuvio) possa considerarsi una rivale della Juve, al livello di Inter e Milan. Sono esclusivamente i dirigenti e i tifosi della squadra azzurra che cercano di accreditarsi come tali, al solo scopo di tentare di legittimarsi..

Ma il ritorno a casa del Napoli, ci ha consegnato il pass per il primo Mundialito des Clubes del Luglio 2025 e sarà impagabile vedere la Juve cimentarsi nel torneo al cospetto delle squadre più forti del Mondo con i vari Nicolussi Caviglia, Fagioli (auspicando che il ragazzo non riprenda a scommettere proprio in occasione di tale competizione), Iling, Cambiaso, Locatelli, Miretti, Ngonge, etc…

C’è però la possibilità che il Napoli possa riacciuffare nuovamente la possibilità di partecipare al Mundialito, ove dovesse vincere il paventato ricorso contro la Juventus, anticipato dal suo pittoresco Presidente, Aurelio De Laurentiis (per tutti ADL). Sommessamente, consiglierei ad ADL (che evidentemente deve essersi dimenticato di essere indagato per falso in bilancio) di usare un po’ di prudenza e di farsi spiegare dai propri legali (che auspico per Lui non siano dello Studio Legale Pistacchio- Zilianoni & Associati), se in ambito di diritto sportivo o di diritto internazionale esista una norma assimilabile all’art. 96 del codice di procedura civile, che disciplina la cd Lite Temeraria, ovvero (ove il Napoli dovesse perdere il minacciato ricorso) “se risulta che la parte soccombente ha agito o resistito in giudizio con mala fede o colpa grave, il giudice, su istanza dell'altra parte, la condanna, oltre che alle spese, al risarcimento dei danni, che liquida, anche d'ufficio, nella sentenza….”
Piuttosto, stante le recenti intemperanze nei confronti di varie emittenti e dei malcapitati cronisti e cameramen (contumelie, offese verbali e spintoni) suggerirei ad ADL, sempre sommessamente, di smettere di comportarsi come un guappo o di farsi passare per un guitto, rischiando di minare i cardini del vero gentiluomo partenopeo, ovvero classe, signorilità ed ironia.

E veniamo all’Inter… dulcis in fundo
Dopo avermi fatto rischiare il collasso nel corso dell’ultimo quarto d’ora della finale di Champions dello scorso anno, dove solo un grandissimo Lukaku ha sbarrato la strada ai nerazzurri per il meritato pareggio, ero pronto, in questa stagione, ad assistere ad un’altra cavalcata dell’Inter in Champions League, dopo l’assoluto dominio in campo nazionale.
In particolare, dopo aver dominato all’andata contro l’Atletico Madrid, ritenevo che, nonostante un solo goal di vantaggio, il ritorno al Wanda Metropolitano (stadio stupendo visitato dallo scrivente negli ottavi di Champions disputati dalla Juve di Cristiano Ronaldo nella stagione 2018-2019) si sarebbe rivelato per l’Inter quasi una formalità. Ed infatti, dopo il vantaggio di Di Marco ho… spento la televisione, ormai rassegnato. Verso le 23,30 ho dato uno sguardo distratto al cellulare cliccando su google “partite Champions League” e, prima ho letto 2 – 1 per l’Atletico e poi una fantastica sequenza di crocette rosse in corrispondenza dei calci di rigore tirati dai calciatori dell’Inter. Usciti ai rigori!!! Fantastico!!!

Anche quest’anno l’Inter riesce a regalarmi le più grande soddisfazioni… in particolare rivedere la meta realizzata da Lautaro in occasione dell’ultimo rigore è stato quasi commovente.
Usciti inopinatamente dalla Champions League, ora il mondo interista potrà esclusivamente concentrarsi sulla conquista della “seconda” stella, in quanto, con il vantaggio accumulato, si tratta solo di stabilire quando i neroazzurri raggiungeranno la certezza matematica della conquista dello scudetto (peraltro meritatissimo, al di là della impressionante sequenza di episodi arbitrali favorevoli).

Agli interisti - che pare siano intenzionati a grandi festeggiamenti per celebrare il “ventesimo” scudetto – mi permetto di ricordare l’ironia dell’Avv. Giovanni Agnelli sul fatto se sarebbe stata la Juve a raggiungere prima i 30 scudetti o le altre squadre i 20 (20° scudetto che la Juventus ha conquistato nella stagione 1981/82, ovvero 42 ani fa…).

Infine non posso esimermi dal segnalare, soprattutto ai tifosi interisti più giovani, che uno dei 20 scudetti non è stato vinto dall’Inter sul campo ma attribuito ai neroazzurri a tavolino. Mi riferisco ovviamente allo scudetto 2005/2006, assegnato all’Inter (nonostante sul campo avesse raggiunto solo il terzo posto a 14 punti dalla Juve) e notoriamente ribattezzato lo "scudetto di cartone". Il prossimo anno, quindi, miei cari interisti, ricordatevi di mettere un asterisco accanto alle due stelle e di inserire la dicitura “di cui uno di cartone”.
In questo senso, potrete chiedere la consulenza della Juventus che, nonostante la revoca di due scudetti (2004/2005 e 2005/2006), espone allo Stadium 38 e non i 36 scudetti ufficialmente riconosciuti.
Il motivo è semplice: tutti i 38 scudetti della Juve sono stati conquistati dal campo.