E’ impossibile raccontare che cosa rappresenti, da sempre, per il calcio italiano la Juventus. Come insegna un passaggio dell’attuale inno della squadra bianconera “… Portaci dove vuoi, verso le tue conquiste. Dove tu arriverai, sarà la storia di tutti noi..”, la Juventus, attraverso la proprietà, i dirigenti e i calciatori, è stata un segno distintivo dell’Italia nello sport praticamente da sempre e “dove Lei è arrivata, ha segnato la storia” di tutti gli sportivi non solo juventini da oltre un secolo.

Basti ricordare, tra i tanti, i seguenti eventi.
In tutti e quattro i Mondiali vinti (1934, 1938, 1982, 2006), la stragrande maggioranza dei calciatori proveniva dalla società bianconera. Anche l’ultimo trofeo internazionale vinto dall’Italia (Europeo 2020) ha avuto come uomini simbolo (giovani e “vecchi”) Chiesa, Bonucci e Chiellini. Nella Juventus hanno militato giocatori stranieri che, unitamente agli italiani, hanno fatto la Storia del Calcio Mondiale: da Charles a Sivori; da Platini a Zidane, allo stesso Cristiano Ronaldo. La Juventus è stata la prima squadra italiana ad aver vinto tutte le coppe europee, ma anche quella che ha perso più finali di Champions (solo che per perderle bisogna giocarle...). E’ vicina alla quarta stella in Italia e ha un record praticamente imbattibile nei secoli dei secoli: nove titoli italiani consecutivi vinti.

Ma la straordinaria storia della Juventus va ricercata anche e soprattutto nei drammi, che ha vissuto la comunità bianconera (dalla strage dell’Heysel alla morte assurda di due giovanissime promesse del vivaio bianconero in un freddo inverno); dalla prematura scomparsa di due indimenticabili capitani: Gaetano Scirea e Gianluca Vialli a quella di un giovane come Andrea Fortunato.
E’ evidente che a fronte di tale grandezza si siano create nel corso dei decenni rivalità sportive con le varie società calcistiche nazionali che, periodicamente, si sono trovate a vivere dualismi con la Vecchia Signora (perché da una parte c’era sempre e solo la Juve e dall’altra tutto il resto). E all’amore dei tifosi bianconeri si è contrapposto l’odio sportivo da parte dei restanti tifosi, ma ci stava. D’altra parte non deve essere semplice rivaleggiare con una Società, il cui motto è “Vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”.
Poi è arrivato il 2006…

Farsopoli

La Juve vince il campionato 2005/2006 ma viene retrocessa in B con penalizzazione e revoca scudetto 2004/2005, mentre il Milan (secondo) subisce una penalizzazione, che gli consente comunque di partecipare (e pure di vincere) la Champions, mentre all’Inter (terza a distanza siderale) viene inopinatamente assegnato lo scudetto 2005/2006 (ribattezzato lo “scudetto di cartone”).
Va bene, se abbiamo sbagliato dobbiamo pagare, se non che dopo qualche anno si scopre (sulla base di intercettazioni non emerse in sede di giudizio sportivo e che vengono riassunte nella famosa Relazione Palazzi) che anche l’Inter era passibile dello stesso illecito comminato alla Juve. Peccato però che nel frattempo era sopraggiunta la prescrizione, per cui la squadra del biscione non era perseguibile, fatta salva la sua rinuncia alla prescrizione. Ci saremmo quindi attesi che l’Inter, dopo le roboanti dichiarazioni post Farsopoli di Massimo Moratti “Siamo gli unici onesti”, accettasse di farsi processare, per sacralizzare la propria innocenza ed invece no.

Prendiamone atto. L’Inter non si farà processare ma sicuramente, per dignità, rinuncerà almeno allo scudetto di cartone. Per carità, anzi, Moratti continuerà con la propria linea di rivendicazione di un’onestà che francamente faceva e fa sorridere (per non dire altro).
A distanza di ben 18 anni da quella farsa (la Juve era incontrovertibilmente la squadra più forte, come dimostrano le formazioni della finale mondiale 2006: Italia vs Francia), è rimasta irrisolta un’unica domanda, direi sostanziale, ovvero ma se la Juve è stata condannata perché i suoi dirigenti avevano creato un Sistema per influenzare i risultati delle partite, vi risulta che sia mai emerso uno straccio di prova anche solo di una partita truccata della Juventus?
Niente di niente… e poi qualcuno si chiede ancora perché “Calciopoli” è stata ribattezzata “Farsopoli”.

Bilanciopoli
La Juventus riemerge dalle ceneri e, a partire dal 2012, torna a vincere il campionato italiano e tale vittoria si rinnova di anno in anno per ben nove volte (l’ultima volta addirittura con Maurizio Sarri, testimone inconsapevole di uno scudetto vinto in autogestione dai calciatori). A beneficiare del ritorno della Juve è il Calcio Italiano, perché la Juventus immette, come è sempre avvenuto, ingente liquidità a beneficio di diversi club: Roma (Pjanic), Napoli (Higuain), Fiorentina (Bernardeschi, Chiesa e Vlahovic),Torino (Bremer). La Juve compie infine un’operazione straordinaria, rivelatasi poi un azzardo per vari motivi, con l’acquisto da parte del più forte calciatore europeo, Cristiano Ronaldo.
Ciononostante, il calcio in Italia continua il suo processo di involuzione economica e allora le Società calcistiche (tutte) per sopravvivere devono necessariamente ricorrere ad operazioni tanto discutibili quanto necessarie per redigere bilanci accettabili. Ciò presta il fianco a possibili fattispecie di artifici contabili ma l’unica ad indagare è la Procura di Torino, sul presupposto che la Juventus è quotata in borsa. All’inchiesta della Procura di Torino, si associa il giudizio sportivo che riguarda esclusivamente la Juventus.

Ora vi sembra normale che (i) l’indagine sportiva abbia sanzionato la Juventus e non le altre squadre con le quali la società bianconera confezionava le operazioni; (ii) la Juventus sia stata sanzionata sulla base di carte trasmesse da una Procura (ovvero l’accusa in un processo); (iii) il giudizio sportivo si sia fondato sull’indagine promossa da una Procura, poi giudicata incompetente; (iv) uno dei PM che hanno portato avanti l’indagine abbia pubblicamente professato il proprio odio nei confronti della Juve

Superlega
Stante la situazione disastrosa in cui versa il calcio italiano e comunque critica per quanto riguarda il calcio europeo (fatta eccezione per la Premier), l’ex Presidente della Juventus coinvolge ed ottiene l’assenso di Inter e Milan alla costituzione di una Super Lega, patrocinata dal Real Madrid e dal Barcellona. Ora, al di là del primo format proposto, è evidente che la Super Lega si presenti come unico strumento per rivitalizzare le finanze del calcio. Ebbene, non appena l’UEFA minaccia pesanti sanzioni nei confronti degli aderenti alla Super Lega, Inter e Milan si defilano, sciogliendosi come neve al sole. La Juventus resta sola, con Real Madrid e Barcellona a difendere la nascita della nuova competizione.

Nel frattempo siamo però all’epilogo del giudizio sportivo nazionale su Bilanciopoli, con la UEFA pronta ad azzannare la Juve, con sanzioni, secondo gli pseudo giornalisti, che discettano dalle calde spiagge portoghesi, che potranno arrivare sino a tre anni di squalifica dall’Europa e ferma la retrocessione in C, la lapidazione dei dirigenti, l’abbattimento dell’Allianz Stadium ed il sequestro con i sigilli della Continassa.
Al fine di limitare i danni al massimo e proprio perché è società quotata, la Juventus è costretta ad informare il Mercato circa la propria rinuncia al progetto della Superlega e non solo, perché si associa anche la rinuncia a proseguire nel giudizio amministrativo per revocare il farsesco scudetto di cartone assegnato all’Inter.
Ma il teorema iniziato nel 2006 si chiude metaforicamente ai giorni nostri dove assistiamo, divertiti, alla difesa a spada tratta del mondo interista contro le accuse di favori arbitrali, in particolare (ma non solo) nel corso di questo campionato.

I favori arbitrali agli “onesti”
Anche dinanzi a prove evidenti di vantaggi arbitrali, l’interista riesce sempre ad usare le solite locuzioni: “Abbiamo sofferto per tanti anni i torti arbitrali”, “Quanti punti ci hanno tolto”, “Gli juventini dovrebbero solo tacere”, etc. etc.
Insomma, l’interista si sente sempre a credito, in virtù, forse, di un diritto divino. Il passato ha insegnato loro che sono stati costantemente defraudati dalla Juventus, per cui nessuno osi mettere in dubbio tale assunto. In tale ambito, le decisioni arbitrali di questa stagione come di quelle precedenti nei confronti dell’Inter sono state ineccepibili e corrette.

Insomma, se l’Inter vince è perchè lo merita; se perde è perché la Juve rubava e ruba e così sarà.
Uno juventino disincantato come lo scrivente osserva semplicemente che l’Inter è indiscutibilmente la squadra italiana più forte da almeno un triennio a questa parte (ovvero da quando gli juventini Marotta e Conte si sono trasferiti a Milano) e vince perché lo merita (così come lo ha meritato lo scorso anno il Napoli e due anni fa il Milan.
Da sempre, vince chi si dimostra più forte (ed anche più fortunato a livello di decisioni arbitrali) sul campo, per cui, quando ripensano al passato, inviterei gli interisti a non pensare più a Iuliano vs Ronaldo ma al 5 maggio 2002…
Chissà magari riuscirebbero, per una volta, ad essere, almeno intellettualmente, finalmente e senza virgolette… onesti.