La storia calcistica di Juventus ed Inter che, a livello nazionale, sono considerate le Società più rilevanti (tanto che i loro confronti sono denominati, per l’appunto, il derby di Italia) ha presentato innumerevoli episodi discutibili

Ciononostante, non è mai venuto meno da parte del popolo bianconero un affetto, disinteressato e sincero, nei confronti del Biscione che si è sempre contraddistinto per la sua onesta e sportività, dentro e soprattutto... fuori dal campo.
Ricordo, tra i tanti, alcuni episodi che sono emblematici delle citate virtù interiste.

16 aprile 1961
Il Comunale di Torino è al limite della capienza per la sfida tra le due squadre. Ad un certo punto sullo 0-0, una parte della folla invade il campo, costringendo l’arbitro a sospendere la partita. La Lega Calcio assegna la vittoria a tavolino all’Inter ma la CAF accoglie il ricorso della società bianconera e ordina la ripetizione della gara. Angelo Moratti non accetta il verdetto e, per protesta, manda in campo, per la ripetizione della partita, la squadra della Primavera.
Risultato finale: 9-1 per la Juve e scudetto ai bianconeri.
Pregasi notare come, già all’epoca, ovvero 45 anni prima di Calciopoli (o Farsopoli a seconda dei punti di vista), la squadra nerazzurra mostrava, giustamente, una certa propensione alle vittorie a tavolino rispetto a quelle ottenute sul campo. Alcuni biologi, interpellati in merito, hanno concluso che potrebbe trattarsi di un fatto genetico, tenuto conto che i Presidenti dell’Inter nel 1961 e nel 2006 erano padre e figlio (Angelo e Massimo Moratti).

1 maggio 1983
Al Comunale di Torino, si affrontano le rivali di sempre. All’ingresso nello Stadio, l’autobus dell’Inter viene colpito da due mattoni, che sfondano il parabrezza. Marini ed Oriali restano contusi. Il primo viene portato in ospedale e dimesso con diagnosi di ferita alla testa. L’Inter presenta giustificativo medico, che non consente al mediano nerazzurro di partecipare alla partita. La gara è avvincente e termina con uno spettacolare 3-3. All’Inter viene però assegnata la vittoria a tavolino per 2-0 per l’incidente occorso a Marini.

Qualche juventino, ottenebrato dal tifo, arrivò a mettere in dubbio che, effettivamente, Marini subì un infortunio tale, da non consentirgli di disputare la gara.
Alcuni dietrologi bianconeri affermarono che rientra nel DNA interista una certa propensione interista a “sfruttare” le occasioni, per ottenere vittorie a tavolino o, quantomeno, ripetizioni della partita, sovvertendo il verdetto del campo. A titolo di esempio, tali dietrologi richiamarono il precedente Borussia/Mönchengladbach vs Inter del 20 ottobre 1971: Boninsegna, mentre si accingeva ad una rimessa laterale al 30’, stramazza al suolo, lamentando di essere stato colpito alla testa da una lattina di coca cola. Il verdetto del campo (7-1 per il Borussia) fu cancellato dall’UEFA che impose la ripetizione della partita.
In proposito, a puro titolo di cronaca, si riporta il vergognoso virgolettatto del difensore del Borussia Ludwig ‘Luggi' Müller che, dopo l’incontro, dichiarò: "Ho visto la lattina colpire la spalla di Boninsegna. All’inizio sembrava piuttosto perplesso. Quindi il capitano dell’Inter Mazzola gli ha urlato qualcosa e giù, cadde a terra come colpito da un fulmine. La lattina era tanto buona quanto vuota. L’ho notato quando l’ho presa a calci in direzione della linea. Boninsegna voleva alzarsi, ma un massaggiatore lo spinse ancora e ancora. Quindi si lasciò trasportare su una barella. Ma abbiamo visto che ha ammiccato ai suoi compagni di squadra. È stata una grande recita".

26 aprile 1998
Allo Stadio Delle Alpi si gioca Juventus-Inter. A quattro giornate dalla fine del campionato le due squadre sono separate da un solo punto (66 Juventus, 65 Inter) e la sfida è quindi una specie di finale scudetto, soprattutto per l’Inter, che deve necessariamente vincere per effettuare il sorpasso.
La partita è brutta, sporca e nervosa. La Juventus passa in vantaggio nel primo tempo con Del Piero. A metà secondo tempo c’è il famoso scontro Ronaldo/Iuliano. L’arbitro Ceccarini non fischia rigore. Nel frattempo l’azione continua e Taribo West si scontra con Del Piero nell’altra area di rigore. L’arbitro Ceccarini fischia rigore. Del Piero lo sbaglia, ma la Juventus riesce comunque a vincere per 1-0 quella partita e qualche settimana dopo il campionato.
Succede il finimondo in campo
Elevandoci spiritualmente al sommo livello di onestà degli interisti, osiamo dire che (i) Ceccarini avrebbe potuto tranquillamente fischiare calcio di rigore sul contrasto Juliano/Ronaldo; (ii) Ronaldo (o chi per lui) avrebbe sicuramente segnato il rigore; (iii) l’Inter avrebbe sicuramente raddoppiato e magari triplicato, vincendo la partita; (iv) l’Inter avrebbe sicuramente conquistato il campionato, perché avrebbe vinto le ultime quattro partite senza nessun problema, a nulla rilevando quanto accadde quattro anni più tardi… 5 maggio 2002.

5 maggio 2002
L’Inter si presenta all’Olimpico di Roma per disputare l’ultima, trionfale partita di campionato contro la Lazio (con tifoseria gemellata a quella nerazzurra). L’Inter è prima in classifica con 1 punto di vantaggio sulla Juventus e 2 sulla Roma. Tra lo sconforto generale ( per certi versi anche di noi juventini), l’Inter riuscì nella leggendaria impresa di perdere 4 a 2, al cospetto di una Lazio, che non aveva alcuna intenzione di vincere. Gli sparuti tifosi laziali tifavano perché lo scudetto non andasse alla Juve e tantomeno alla Roma.
All’Inter sarebbe bastato vincere contro una squadra totalmente demotivata ma fu castigata dalle prodezze di Gresko e dal tracollo psicologico di quell’anima pia e gentile di Materazzi che, piangendo, chiedeva ai laziali di mollare.
Giustamente gli interisti più avveduti considerarono che quella partita si svolse comunque nell’ambito di un contesto quantomeno sospetto, poi disvelato con Calciopoli. Di conseguenza, i cari amici nerazzurri sono arrivati a sostenere che anche quel campionato sarebbe finito diversamente se sullo stesso non fosse già stata presente l’onda lunga di Calciopoli.
Come non essere d’accordo?

Francamente, mi chiedo quale sia stato il motivo per cui l’Inter non abbia chiesto la riassegnazione a tavolino anche di quello scudetto. Avrebbe potuto tranquillamente sostenere che il ceco Poborsky era il cognato di Nedved, dopato e pagato dalla Juve con la cessione a titolo gratuito di una fantastica Duna, gioiello della Casa Automobilistica Torinese. Il problema era però rappresentato dalla Roma che, vincendo, aveva scavalcato l’Inter. Moratti cercò di convincere i propri legali che nei confronti della Roma si poteva eccepire il fatto della ingerenza spirituale di Papa Giovanni Paolo Secondo, teso a favorire la Città Eterna. Inoltre, temendo la scomunica ecclesiastica, Moratti sosteneva (e in questo caso il tempo gli diede da lì a poco totalmente ragione) che, in caso di revoca del titolo alla prima classificata, lo scudetto vada assegnato di diritto alla terza.

26 luglio 2006
In piena estate 2006, la commissione presieduta dal Commissario Straordinario della FIGC, Guido Rossi, assegna, a tavolino, lo scudetto 2005/2006 all’Inter, in esito ai giudizi scaturiti dal processo sportivo noto come Calciopoli (o Farsopoli), per effetto delle penalizzazioni inflitte alla prima (Juventus) e seconda (Milan) classificata. Al fine di screditare l’operato di Guido Rossi, fu addirittura sostenuto che Rossi poteva essere in conflitto di interessi, essendo stato membro del Consiglio di Amministrazione dell’Inter dal 1995 al 1999. Ci fu persino chi insinuò (Milly Moratti) che Rossi fosse un supporter nerazzurro! Inaudito!
All’epoca ed ancora oggi, il Presidente Massimo Moratti rivendica quello scudetto come il titolo dell’onestà e quello al quale il buon Massimo è più legato. Noi juventini, che siamo affettuosamente legati ai nostri rivali, possiamo perfettamente comprendere queste dichiarazioni, in quanto è la storia dell’Inter, che certifica l’atavico attaccamento di questa società alle vittorie a tavolino.

E, in tale contesto, esprimiamo tutto il nostro sincero rammarico ove possa essere posto il minimo dubbio su tali affermazioni. E’ infatti del tutto irrilevante che nel 2010, l’allora Procuratore Federale Palazzi - sulla scorta delle intercettazioni emerse dopo la condanna della Juventus (che fu condannata a fronte del contenuto di intercettazioni) e riguardanti i contatti intercorsi tra i massimi dirigenti dell’Inter ed il Vertice del settore arbitrale – pubblicò una relazione contestando all’Inter lo stesso illecito, che aveva imputato alla Juventus. Fortunatamente, era sopraggiunta la prescrizione, per cui l’Inter non fu mai processata (anche perché, giustamente, Moratti non rinunciò alla prescrizione) e quindi rimase immacolata, unica Vergine Vestale del Calcio Italiano.

6 gennaio 2022
L’Inter deve affrontare il Bologna nel capoluogo felsineo ma la partita viene rinviata per i numerosi casi di Covid registrati tra i calciatori rossoblu. L’Inter ricorre al Collegio di Garanzia del Coni, chiedendo la vittoria a tavolino, anche se, inopinatamente, in primo e secondo grado, era stata confermata la legittimità del rinvio.
Anche in questo caso, siamo stati vicini ai colori nerazzurri, ben comprendendo la fondatezza, anche psicologica, sulla quale si fondava il ricorso. E se per caso, disputando la partita, dovessero perderla? Non sia mai..! Ed infatti, il campo (vittoria del Bologna per 2 a 1 con Radu migliore in campo) decretò ad aprile la vittoria della squadra rossoblu, sancendo un’ingiustizia clamorosa, in quanto per i veri amanti del calcio, come l’Inter, conta sempre e solo il tavolino, rispetto ai risultati sul campo.

I recenti episodi
Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2023, si sono disputati, in rapida successione, ben tre derby d’Italia. Si è cominciato con Inter vs Juventus di campionato, con la vittoria dei bianconeri scaturita da una splendida azione alla mano rugbystica (modello Allblacks) del duo Rabiot – Vlahovic. Abbiamo espresso, come nostro solito, tutta la nostra sincera vicinanza ai nostri cari rivali, in quanto il VAR, pur con una review interminabile, non ha ravvisato come sanzionabili tali falli.
Come se non bastasse qualche giorno dopo le due squadre si sono affrontate anche nel torneo femminile. Ebbene la Juventus Women ha vinto con due reti viziate da un presunto fallo di mano e da un fuorigioco abbastanza netto. Anche in questo caso, ci siamo stretti ai nostri amici interisti.

Infine, si è giocata a Torino la semifinale di andata di Coppa Italia, che si è conclusa con una mega rissa, che ci ha lasciato esterrefatti. Mai e poi mai avremmo pensato che tra Juventus ed Inter potesse accadere qualcosa di simile. Eppure è avvenuto e dobbiamo farcene una ragione. Tutto è stato originato da una genuina esultanza di Lukaku che, dopo aver siglato il pari su rigore allo scadere della partita, ha esultato nel suo solito modo pittoresco dinanzi alla Curva bianconera. Pecca di falsità chi sostiene che l’esultanza di Lukaku sia durata un po’ troppo a lungo e che abbia ululato qualcosa ai tifosi juventini. Il giallo è stato un provvedimento ingiusto ed inaccettabile. Qualche supporter bianconero (e mi scuso sin da ora per conto di costoro) è arrivato addirittura a sostenere che a Lukaku doveva essere assegnato il rosso, anziché il giallo, per un innocente falletto su Gatti di qualche minuto prima

A questo punto temo che tali ultime vicende possano minare in modo irreversibile lo splendido e sincero rapporto di affetto e stima che, da sempre, il popolo bianconero nutre nei confronti del mondo interista.