Dopo l’impressionante sequenza di episodi arbitrali a favore della società neroazzurra, culminati con la tragicomica “svista” di arbitro e Var del fallo di Bastoni su Duda, si è amplificata la coda di polemiche da parte (stranamente) di tutto l’ambiente calcistico extra Pinetina. A fronte di cotanto clamore, il mondo interista in genere (tifosi sui social, giornalisti ed opinionisti) ha reagito, in parte, nei soliti modi che contraddistinguono i sostenitori della seconda squadra di Milano.

Ma, a differenza di quello che si può immaginare, c'è ora un elemento nuovo che ha fatto breccia (ormai da qualche anno) nel mondo interista e che è coinciso con il ritorno ai successi della seconda squadra di Milano.
Ma analizziamo la situazione con un minimo di dettaglio.

La negazione dell’evidenza
Alcuni interisti (il 10% circa) sono arrivati a sostenere che non esistono episodi che, in questo campionato e comunque a partire dal 1908, abbiano mai favorito l’Inter in alcun modo ma che trattasi di ineccepibili e puntuali decisioni arbitrali sul campo, al più giustamente corrette a favore della Beneamata dal Var. Anzi, costoro si sono sentiti anche profondamente offesi per il fatto che, essendo notoriamente onesti dalla notte dei secoli, qualche squallido commentatore abbia potuto anche solo ipotizzare vantaggi arbitrali a favore dell’Inter.
Ad esempio, sull’ultimo episodio Bastoni/Duda, un opinionista di fede neroazzurra è arrivato a sostenere che, prima della gomitata bastoniana, il calciatore veronese avrebbe spintonato il povero Bastoni, il quale avrebbe reagito in modo comunque contenuto. Insomma se Frattesi non avesse segnato sullo sviluppo dell’azione, il Var sarebbe sicuramente intervenuto per la concessione del calcio di rigore a favore dell’Inter… (forse penserete che io stia scherzando ma in realtà sto riportando solo la realtà di quanto esposto dall’illuminato opinionista)

La rivendicazione della sportività
Nel solco tracciato dal mitico Presidente Massimo Moratti, altri interisti (un altro 10%) continuano a professare il fatto di essere autenticamente sportivi, per cui sono perfettamente in grado di riconoscere, se del caso, la superiorità dell’avversario e concordano sul fatto che al termine del campionato favori e sfavori si compensino.
Di conseguenza, l’impressionante sequenza di episodi arbitrali favorevoli al termine del girone di andata sarà sicuramente controbilanciata nel girone di ritorno.
D’altra parte è proprio il passato che testimonia in modo incontrovertibile la specchiata sportività dell’interista: sono riusciti a fregiarsi a tavolino del titolo di campione d’Italia nel 2005 pur essendosi classificati terzi e pur essendo stati oggetto di prescrizione per gli stessi illeciti di una società che fu invece retrocessa. Costoro sono orgogliosi di essere l’unica società calcistica al mondo ad essere etichettata come “prescritta” e “cartonata”.
L’innata sportività è altresì certificata dal fatto che non hanno mai contestato alcun episodio arbitrale, che giudicavano a loro sfavore.
Ad esempio, avete mai sentito un solo interista lamentarsi del contatto Iuliano vs Rolando del 26 aprile 1998? A parte qualche civilissima e correttissima protesta in campo, dove i calciatori si limitarono esclusivamente a rincorrere l’arbitro, le polemiche cessarono il giorno dopo, in quanto gli interisti riconobbero che (i) la Juve era in testa alla classifica; (ii) la Juve stava vincendo 1-0; (iii) l’eventuale rigore avrebbe dovuto essere trasformato; (iv) nessuno sarebbe stato in grado di ipotizzare come sarebbe comunque finita quella partita.

Venendo a tempi più recenti, c’è qualcuno che ricorda una seppur minima polemica da parte di qualche interista per il presunto mancato secondo giallo a Pjanic nel maggio del 2018. Ci furono le solite compostissime proteste, ma il tutto finì nei 90 minuti sul campo…
Rimanendo in ambito sportivo, non si può non osservare come le vittorie dell’Inter vengano sempre vissute con classe e signorilità da parte, in primis, degli stessi calciatori, prima ancora dei tifosi. Solo nell’ultima partita dei meneghini, ci sono stati fulgidi esempi di stile in tal senso: fare lo scavetto sul dischetto del rigore da parte di Frattesi era da intendersi come omaggio di stampo rugbystico al momento dei calci piazzati. L’esultanza in faccia ad Henry sul rigore sbagliato da parte di Di Marco ed Acerbi testimonia la volontà dei due di rendere partecipe della loro gioia il veronese, al fine di smorzarne la comprensibile delusione del momento.
D’altra parte, tali comportamenti trovano il loro minimo comune denominatore nell’ Eroe per antonomasia dello Sportivo Nerazzurro, l’algido Marco Materazzi…

La sindrome di Stoccolma nei confronti della Juventus
Ma ora c'è un elemento di novità che ha iniziato a contraddistinguere l'interista e che si sta via via consolidando nel corso di questi ultimi anni e che, seppur partendo dal solito refrain della Juve ladrona, in realtà ora nasconde un sentimento cristallino e tenero nei confronti della società bianconera.
Le premesse sono le solite: la stragrande maggioranza degli interisti (circa l’80%) ribatte alle accuse di presunti favoritismi arbitrali, sostenendo che l’unica società cui sono stati concessi vantaggi  è la Juventus, per il solo fatto di esistere. Costoro sostengono che solo ove tutti i favori arbitrali del girone d’andata anziché capitare all’Inter fossero successi a vantaggio della Juventus, allora sì che si potrebbe parlare di complotto!

E’ pacifico ed incontestabile che la Juve vince (o per meglio dire vinceva) solo perché rubava.
Se qualche juventino adombra il minimo sospetto che l’Inter possa aver beneficiato di qualche svista arbitrale, ecco che il cuore nerazzurro replica, d'istinto, che la Juventus è il Male Assoluto e che gli juventini, come noto, sanno solo rubare, mentre i (sempre presunti) favori di cui si presume abbia goduto l’Inter si devono a pura causalità, elemento intrinseco al gioco del calcio. Costoro sostengono di essere stati costretti a subire per decenni lo strapotere assoluto della malvagia Juventus, che li ha sempre tenuti bassi nonostante acquisti di levatura assoluta (quali ad esempio Vampeta e Gresko).
Da qualche anno, però, questa tipologia di interista sta sperimentando i benefici di Colei che, sino al 2021, deteneva il potere assoluto, per cui – pur continuando a diffamarla – in realtà ha cominciato, a modo suo, a stimare la Juventus perché ora l’Inter si è sostituita ai bianconeri nell’esercizio del potere calcistico.
Questi sono i classici sintomi della cd Sindrome di Stoccolma, che è un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica.

Nello specifico, stiamo ovviamente trattando di dipendenza psicologica. Il soggetto interista affetto dalla sindrome, durante i continui maltrattamenti subiti sul campo negli anni passati, prova ora un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore di un tempo, che può spingersi fino all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà con il suo carnefice (tanto è vero che negli stadi ora si sente intonare il seguente coro nei confronti dell’Inter: “Come la Juve, voi siete come la Juve!”).
Chi l’avrebbe mai detto! Eppure è accaduto anche questo!