Ed ora possiamo pensionare la mitica Supercazzola del film "Amici Miei" e sostituirla con la già planetaria Superlega calcistica; non è che se ne sentisse la necessità di questa new entry, ma già che di buono non c'è stato nulla, prendiamo almeno il lato positivo dell'assonanza nel nome.
Ma cosa gli ha preso a questi 12 club fondatori e ai loro dirigenti più simili ai cartoni animati che non a imprenditori di fama planetaria? Non voglio fidarmi dei si dice, ma credo che un progetto come era -almeno nelle intenzioni- questo della Superlega, un minimo di incontri, scambi di idee, intenti comuni, vincoli, regolamento, arbitri, pubblico, tifosi oltre ovviamente ai soldi e tanto altro a cui pensare, abbia richiesto incontri, confronti, limature, convergenze etc....
Quindi sicuramente un tempo ritenuto congruo prima del fatidico (per gli annunciatari) annuncio della nascita di un morituro, indesiderato e contestatissimo, torneo della repubblica delle banane sarà stato dedicato da questi magnati (magna,magna) del calcio.

Invece nel giro di sole 48 ore li abbiamo visti apparire e defilarsi uno a uno come Poltergaist dispettosi al cospetto del Medium UEFA; i Paladini delle Risorse calcistiche si sono difatti riconvertiti ai valori di meritocrazia  scusati con i loro tifosi, dissociati dai loro Dirigenti; qualcuno si è dimesso, qualcun altro ha promesso di farlo; e sulla falsità della loro conversione pesano come macigni le parole che essi stessi dicono sulla bontà del progetto Superlega, sulla improcrastinabile necessità di riforme, sulla imminente fallimento di molti club indebitati oltre l'osso perdurando l'attuale sistema.

Nel panorama caotico che si delinea a 360 °, tra 12 club che tra di loro si odiano in quanto competitor, ma che si alleano e poi si contraddicono, tra tutte le altre la cui sopravvivenza economica è strettamente dipendente da "quei" 12 e quindi vorrebbero cacciarli, ma non possono pena farsi il famoso dispetto del marito...., tra UEFA e FIFA, che si odiano per motivi politici, ma che attaccate (in tutti i sensi possibili....) sono costrette a fare muro comune e che vorrebbero accomunare i ribelli in un provvedimento sanzionatorio esemplare come la esclusioni dalle competizioni, ma non possono, primo perché darebbero ai 12 quello che vogliono (essere liberi di andarsene...) poi perchè senza i 12 nascerebbe la LegaMignon che nessun tifoso seguirebbe.
Nel frattempo, dalle ceneri della Superlega, sta già riaffiorando qualche ritorno d fiamma, al momento ancora insufficiente a far riaffiorare l'incendio di Domenica sera, ma che comunque risulta assicurare che la questione è tutt'altro che chiusa.

Non è chiusa invece la questione Gazidis al Milan; per mesi la squadra con la sua facciata coesa ha fornito brillanti prestazioni che l'hanno persino portata al vertice della classifica... Invece ora assistiamo al netto ridimensionamento del rendimento calcistico: saranno stati gli infortuni, sarà stato il crollo fisico, sarà venuta meno la coesione del Gruppo, fatto sta che il Milan non solo ha completamente perso di vista il primo posto, ma corre il rischio concreto di perdere anche la qualificazione alla prossima CL.
Ciò accade mentre si ripropone la vecchia questione, che portò alla crisi dirigenziale del 2019 con il licenziamento di Boban; se è vero che Gazidis ha tenuto all'oscuro Maldini del progetto Superlega, allora si ricade nuovamente nello spinoso problema della conduzione del club.
Il dirigente sudafricano, plenipotenziario su mandato Elliot dimentica che la visibilità del club non è quella da lui data, ma semmai quella di Paolo Maldini; non serve escluderlo da un progetto, perché a torto o a ragione dall'esterno il club si identifica con Paolo, ecco perché si è pubblicamente dissociato dalla iniziativa del club sulla Superlega scusandosi coi tifosi.
Ma che futuro può avere una Dirigenza che costringe uno dei suoi membri a doversi scusare degli errori fatti da un altro??
Un nodo che temo verrà presto al pettine.