Sono passate ormai tre stagioni da quando Suning ha acquistato l’FC Internazionale Milano dal “povero” Thohir. Nel corso di questi anni la società cinese ha poi continuato a immettere capitale utile per la crescita, non solo sportiva, della squadra milanese.

Alla chiusura del bilancio 2017/2018 la spesa totale della holding cinese risultava già di 474 milioni di euro tra acquisizione e investimenti successivi, i quali hanno portato a miglioramenti dentro e fuori dal campo, con due qualificazioni alla Champions ottenute, un aumento significativo degli introiti da sponsor e una maggiore cura per la diffusione del marchio nerazzurro in tutto il mondo a fare da dimostrazione.

Le campagne acquisti nerazzurre degli ultimi anni sono state, tuttavia, caratterizzate dal vincolo del fair play finanziario che ha impedito alla famiglia Zhang di dimostrare la propria potenza economica.

La prossima sessione di compravendita sarà la prima a non risentire degli effetti del settlement agreement sottoscritto da Eric Thohir con la Uefa nella primavera del 2015. Di conseguenza il mercato estivo che si appresta ad entrare nel vivo nelle prossime settimane risulterà un vero e proprio test per Steven Zhang e padre, oltre che per la società Inter in generale.

Infatti, nonostante le cifre precedentemente citate, le quali sottolineano la volontà, oltre che la già nota possibilità economica, da parte di Suning di investire nel progetto Inter, molti sono i detrattori, interisti e non, che non credono nel gruppo cinese. Questi individui che, con un termine in voga in questi anni, potremmo definire “haters”, ossia “quelli che odiano”, non si sono mai astenuti dal giudicare negativamente ogni mossa di mercato della società nerazzurra, in particolare le trattative non andate a buon fine. I casi Modric e Vidal sono diventati emblematici e rappresentano il precedente per eccellenza per tutti coloro che hanno criticato l’operato della dirigenza nerazzurra, la quale però ha sempre avuto, finora, le spalle coperte dalla situazione legata all’FFP.

Difatti, oltre a rappresentare un ostacolo, il settlement agreement costituiva una sorta di scudo per la società interista, in quanto scusa perfetta per ogni mancato acquisto.

Adesso non ci sono più giustificazioni, l’Inter ha bisogno di innesti importanti e funzionali agli schemi di Conte se vuole aspirare a scalzare la Juventus da quel trono che da anni troppo comodamente occupa. Il momento è arrivato e per Suning non ci sono parole o video social che tengano, è necessario investire per tornare a vincere nel breve-medio termine, dimostrando al mondo intero la propria forza e mettendo a tacere definitivamente gli scettici.