Le stagioni dell'Inter nel post-triplete sono state caratterizzate da una serie di insuccessi, seguiti da una lenta ripresa che è ancora oggi in essere. Tra i tanti problemi che hanno attanagliato i nerazzurri negli ultimi anni, la questione giovani talenti è stato sicuramente il più trascurato. Si è sempre puntato il dito contro la società per gli acquisti sbagliati, senza pensare che tali acquisti non sarebbero stati necessari se solo si avesse avuto il coraggio di puntare con più insistenza e fiducia sui canterani. Difatti mentre la prima squadra della Beneamata annaspava nel limbo della mediocrità, l'under-19 interista raccoglieva vittorie e trofei. I campioncini nerazzurri non hanno però mai trovato spazio in nella squadra "dei grandi", e sono poi stati ceduti al migliore offerente.  

Il caso più eclatante e fresco, riguarda sicuramente Nicolò Zaniolo. Portare Nainggolan a Milano è stata senza alcun dubbio un'ottima mossa di mercato ma si è così sicuri che l'unico modo per assicurarsi le prestazioni del belga fosse questo? Risulta ovvio che alla società faccia comodo far credere che sia stato così, lederebbe all'immagine dell'Inter far pensare ai tifosi che non sia stato fatto abbastanza per difendere quello che è uno dei migliori prospetti che l'Italia abbia avuto in tempi recenti. Sfortunatamente per i vertici nerazzurri, la verita è questa. Si è scelta la strada più facile, mentre si sarebbe potuto trovare un accordo diverso con la Roma, pagando una parte cash più alta e ottenendo la plusvalenza registrata dalla cessione del diciannovenne in altro modo.

Questo caso è l'ultimo ma non l'unico, la Serie A pullula di giocatori cresciuti dall'Inter. Sicuramente non si parla di fenomeni, ma basta osservare la rosa nerazzurra e le spese fatte per acquistare alcuni calciatori per capire che forse avrebbero fatto comodo alla causa interista. Solo per fare qualche esempio, i vari Biraghi, Benassi e Duncan non avrebbero probabilmente sfigurato al posto di elementi dal rendimento a dir poco altalenante come Dalbert, Joao Mario e Gagliardini. Chiaramente è facile parlare col senno di poi, ma allo stesso tempo se non si corre il rischio di far giocare questi ragazzi della primavera, non si può sperare in un futuro migliore per loro. Questo futuro non necessariamente dovrebbe essere legato ai colori nerazzurri, ma anche in caso di cessione un giovane che ha esperienza in una grande squadra risulta più appetibile sul mercato.
La soluzione al problema non sembra vicina considerando che sulla panchina dell'Inter non c'è nemmeno un giocatore della selezione under-19 nerazzurra (escludendo le sporadiche presenze del classe 2001 Salcedo) e il polverone mediatico alzato dalla vicenda Icardi lo rende un argomento ancor più di secondo piano per tifosi e giornalisti, appare però evidente che la strategia adottata dall'Inter debba essere modificata, nella speranza di non dover rimpiangere altri talenti negli anni avvenire.