Domenica 20 maggio l'Inter, con una rimonta incredibile, conquista un posto in Champions League tornando dopo 6 anni nel priveè esclusivo delle grandi d'Europa.

Ovviamente nelle ore immediatamente successive è prevalso esclusivamente un sentimento di gioia incontenibile, come del resto è giusto che sia. Ora però bisogna entrare nella razionalità e iniziare a progettare seriamente il futuro. 

L'organico attuale mostra chiaramente l'inadeguatezza ad affrontare una stagione su tre fronti. I mancati riscatti di Cancelo e Rafinha, due pedine che si sono rivelate fondamentali nella corsa al 4° posto, certo non rappresentano il biglietto da visita ideale per alzare la famosa asticella. Ora, se per il primo le speranze di un ritorno sono praticamente nulle, per Rafinha invece, la possibilità effettiva di un suo ritorno c'è, magari con un ulteriore prestito.

Note positive sono arrivate nelle scorse settimane dagli acquisti a costo zero di De Vrji e Asamoah per puntellare il reparto difensivo, ai quali si è aggiunto l'investimento importante economicamente e di prospettiva per il futuro del giovane attaccante argentino Lautaro Martinez.

Ma queste mosse non possono certo bastare per una squadra che, oltre a cercare di non sfigurare in Champions League, vuole,a detta anche di Spalletti, tornare a competere per lo scudetto.

Al momento l'Inter è ancora sotto il controllo del FFP che impone di realizzare plusvalenze di 30 milioni entro il 30 giugno. Solo dopo questa data si potrà impostare il vero mercato nerazzurro.

Le incognite di questi giorni sono legate al futuro di capitan Icardi. Una eventuale cessione del capocannoniere argentino porterebbe nelle casse del club di Corso Vittorio Emanuele la liquidità necessaria per fare un grande mercato. L'Inter ha fatto capire che, se dal 1 luglio al 15 luglio si dovesse presentare un club estero per pagare la clausola di 110 milioni, non si opporrebbe alla cessione del suo bomber. Difficile dire se sia giusto o meno vendere Icardi anche a queste condizioni, ma certo una riflessione va fatta.

Ad oggi dunque qualche incognita e qualche certezza sull'Inter che verrà. Ma il presupposto più importante deve essere uno: se si vuole tornare grandi in Italia e in Europa, Suning dovrà mettere mano al portafoglio e portare a Milano qualcuno di quei top player promessi la scorsa estate, ma dei quali non se n'è vista neanche l'ombra.

Il campo alla fine darà, come sempre, il suo verdetto.