La "Grande Muraglia" è un complesso di fortificazioni lunga circa 9.000 kilometri, situata in Cina, patrimonio dell'UNESCO dal 1987 e dal 2009 inserita nelle sette meraviglie del mondo moderno.
Simbolo della grandezza, della maestà del millenario Impero Cinese, è oggi meta di milioni e milioni di visitatori da tutto il mondo. 

Non si sa se Antonio Conte, attuale tecnico dell'Inter, tra l'altro di proprietà cinese, abbia avuto modo di recarsi in Estremo Oriente e percorrere quello che, visto dall'alto, sembra un lungo serpente. Altra analogia: il simbolo dell'Inter è notoriamente un biscione.
Fatto sta che la commistione tra la casa-madre Suning e l'Internazionale Milano è sempre più intessuta di simili riferimenti storici. 

Magari lo stesso Conte avrà pensato a lungo su come e con quali uomini creare una sua piccola "muraglia" in difesa.
Godin-De Vrij e Skriniar erano, secondo le previsioni, il terzetto simbolo di un muro forte e resistente, una Muraglia Cinese all'"occidentale". 

Puntualmente, la linea difensiva nerazzurra, ribattezzata "GDS", non ha tradito le aspettative e vanta 2 partite e 0 gol incassati. Prima l'Udinese, infatti, poi il Milan non sono riusciti a far crollare il muro eretto da Conte.

De Vrij e Skriniar già avevano avuto modo di testare il loro feeling lo scorso anno. Accanto ad una coppia di grande livello già consolidata, ha portato il suo "mattone" d'esperienza Diego Godin, il quale, soprattutto nel derby, ha giocato una partita tatticamente ineccepibile. 

L'Inter sembra aver trovato, il condizionale è d'obbligo visto che siamo ancora all'alba di questa stagione, una difesa di sicuro affidamento e difficile da penetrare. Ciò, lo sappiamo bene, soprattutto in Italia è importantissimo, quasi una conditio sine qua non; chi ha la migliore difesa, infatti, quasi sempre è la squadra che vince lo scudetto.
I tifosi interisti, me compreso, faranno tutti gli scongiuri possibili, sapendo bene che è vero che "chi ben comincia è a metà dell'opera", ma l'altra metà, per l'appunto va conquistata, e di solito è compito arduo ed insidioso.

Intanto il muro c'è. Regge, per ora. Come la dinastia Qin mise la prima pietra per creare una muraglia, emblema della Cina e dei cinesi, così Suning ha dato ad Antonio Conte pietre solide e di ottima qualità per edificare una sua Muraglia, un po' cinese e un po' italiana, sotto un'unica bandiera, quella nerazzurra.
C'è sempre dietro l'angolo il rischio che una Muraglia, apparentemente forte, si sgretoli improvvisamente e diventi un "Muro di Berlino". 

Sì sto parlando proprio del simbolo della "Guerra Fredda", edificato in Germania nel 1961 e poi fatto a pezzi nel novembre 1989.

La "GDS" ha la storia nelle sue mani, con premesse ottime e validi appoggi per diventare l'orgoglio dell'Inter e far sentire il presidente Steven Zhang un po' più a casa, scorgendo in questa linea arretrata una Muraglia Cinese "umana". 

Guardiamo ad Oriente dunque. L'Inter dei cinesi è ambiziosa e punta alla Luna. Neanche la Muraglia Cinese "originale" è visibile dallo spazio, nonostante delle leggende popolari paventassero il contrario. 
Magari la "GDS" del Terzo Millennio potrà essere visibile anche su un altro pianeta!

Sogniamo con la "nostra" Muraglia, ma sempre con i piedi ben piantati a terra.

Come disse il personaggio di Wang nel film "The Great Wall": "La Grande Muraglia è l'unica barriera che tiene al sicuro il mondo". 
Traslando la frase in termini calcistici, si potrebbe osare dicendo: "La GDS è l'unica barriera che tiene l'Inter al sicuro"... con gli scongiuri del caso visto che, come ci ha insegnato il grande Eduardo de Filippo: "Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male".