No, non è per partito preso, e neanche “io l’avevo detto”, però mi piacerebbe poter riunire tutte le vedove di Allegri, insieme a tutti quegli altri che nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, e qualcuno pure ottobre, dicevano che senza Ronaldo sarebbe andata meglio, che Ronaldo in fondo è un problema per le squadre, che sì, insomma, un gran giocatore, ma che con questo allenatore (allenatore?) il gioco (gioco?) sarebbe stato più fluido; forse qualche gol in meno, ma, tutto sommato, anche dei vantaggi non indifferenti. Dimenticavano di aggiungere: per tutti gli altri che sì, adesso stanno allegri. Allegrissimi.

Ora, non si tratta di sparare sulla croce rossa, ma si tratta di ragionare mettendo da parte in ordine sparso rabbia, frustrazione, insoddisfazione, impotenza… Continuo?
Abbiamo davanti 3 anni e mezzo di allegre invenzioni, allegre scorpacciate di partite perse, di reti non fatte, di squadrette che ci prendono a pallonate, di musi lunghi (altro che corto muso), ma in fondo è normale, abbiamo in rosa solo giocatori che il pallone non l’hanno mai masticato, giocatori che non sanno più cosa fare vero? E' proprio così? Giocatori come Cuadrado, di nuovo terzino, esterno alto, centrocampista, basso, alto vediamo; De Ligt, destra sinistra, panchina, boh?!; Alex Sandro, Chiellini; Locatelli, che però gioca fuori ruolo, anzi, senza un ruolo; Rabiot, che gioca senza un perché, solo Allegri lo vede; Dybala, tuttocampista, trequartista, sottopunta, prima punta, esterno d’attacco, lui non lo sa, noi nemmeno, sul fatto che lo sappia l’allenatore non ci scommetterei mezzo kopeco fuori corso; Morata, che si sbatte per non arrivare mai da nessuna parte, perché nessuno gli dice quello che deve fare; per non dire di Chiesa, una delle poche espressioni del calcio italiano, che però gioca a 50, 60 metri dalla porta, quindi il più delle volte “ad mentula canis”, che corre senza una precisa collocazione tattica, tanto Allegri non lo vede e che, comunque, destra sinistra, centro, nord-sudovest-est, che poi qualche volta succede, di sicuro sta peggiorando. E ancora, Danilo, Kean, Kulusewsky, Bernardeschi… Siamo certi che sia una vera armata Brancaleone? Szczęsny, Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Sandro, Locatelli, McKennie, Rabiot, Dybala, Morata, Chiesa, quelloi che hanno iniziato oggi che non sarà una formazione per vincere il campionato, ma insomma, pure se li metti a casaccio e gli dici quello che devono fare, qualche partita in più la si vince… no?!? Ma per vedere 2 attaccanti veri deve farsi male un centrocampista? Oggi Kean e Morata non hanno fatto granché, ma almeno con 2 punte vere l’Atalanta qualche spavento se l’è preso!
Leggendo quella lista di nomi pensi: “è impossibile…”.
E invece NO. E’ possibile, anzi è un fatto.
Quando hai in panchina un tardigrado che gioca il (non) calcio di 40 anni fa, il risultato è scontato. Discreto gestore di risorse, ma pessimo allenatore. Ci mettono sotto pure i ragazzotti dell’oratorio e i fantini del corto muso e, se non stiamo attenti, cominceremo a considerare la qualificazione in Europa Ligue un buon risultato, magari anche la scivolata verso la Conference che è sempre qualcosa. Che poi arriva il Roccopizzopaperen e ci manda a casa con saluti e baci.

Allora, cara dirigenza, avete le palle? Bene, tiratele fuori. Abbiate la faccia di mettercela la faccia (non parlano di calcio giocato da mesi), ammettete di aver sbagliato, chiedete venia, trovate un accordo con Allegri - che da parte sua avrebbe già dovuto da un pezzo avere l’onestà di farsi da parte dicendo: “ho sbagliato, pensavo di farcela e non ne sono (più) capace” – cercate un allenatore anche giovane, non impreparato come Pirlo, o uno bravo, ma bravo vero, e ricominciamo.
Perché l’arroganza, anche spocchiosa, dei primi della classe, te la puoi permettere quando sei tra i primi della classe, quando, pur sbagliando, stai cercando di dimostrare qualcosa, di aver ragione, di avere un progetto, uno straccio di idea che sia una, di credere in quello che fai. Sbraitare in panchina (contro chi poi, contro quelli che hai scelto di mettere in campo?), e consumarsi unghie e barbe in tribuna per manifesta mortificazione e umiliazione sportiva, sono sintomi evidenti di una sopravvenuta inadeguatezza.
Ammettere di non avere più il polso della situazione, energie da investire e soluzioni (valide) da proporre, non è un segno di debolezza, anzi, è quello che contraddistingue i “grandi vincenti” dai mediocri, da quelli che intraprendono uno stentato viale del tramonto che porta solo a ridimensionare anni di successi e scommesse vincenti.

Allegri sembra un generale completamente allo sbando, neanche lo salva più il sarcasmo (facile però fare dell’ironia quando vinci), in conferenza guarda nel vuoto, la proprietà così distante da averne perse le tracce, la Juventus un’irriconoscibile brodaglia di giocatori senza maglia, umorali e distratti, che annaspano incerti come se fossero in un tempo sospeso, solo che intanto in 14 giornate abbiamo fatto 21 punti, perso 5 partite, e segnato la miseria di 18 gol (solo 6 squadre ne hanno fatti di meno, di cui 4 sono in piena zona retrocessione).

E dai cara Dirigenza e dai caro Allenatore, ammettiamolo, Dybala, Morata, Chiesa, Kean e Kulusewski non saranno fuoriclasse assoluti, ma in qualsiasi altra squadra avrebbero segnato il triplo!
Ci vuole ostinazione a ripetere sempre e sempre gli stessi errori, ci vuole la presunzione di chi non ammette di aver sbagliato, lasciando che gli altri sbaglino ancora, sperando che qualche dea del pallone, Eupalla avrebbe detto Gianni Brera, sistemi le cose. Abbiamo perso 2 anni cercando – giustamente – un’alternativa ad Allegri, l’idea era giusta, la dirigenza lo aveva capito, le scelte improponibili, le conseguenze nefaste; evitiamo di perderne altri 4 per reiterare lo sbaglio. Perché di questo si tratta, Allegri non è uno sbaglio, ma un abbaglio collettivo.

Noi juventini pazienti e benpensanti lo sappiamo, probabilmente, cara Dirigenza, lo sai anche tu, ecco, cerchiamo di non farci troppo male, che la Juve è una cosa seria.